WEEKEND TORINESI. NO ALLE AUTO STORICHE?

Torino, bella città: vie diritte, lunghi corsi che lo sono altrettanto e una splendida verde collina che la circonda.

È però il suo problema: se arrivano venti da Est o Sud-Est – cioè Grecale o Scirocco – tutto quello che l’aria acchiappa sulla Pianura Padana durante il viaggio si ammucchia contro la collina. In città, con il cambiamento del clima e l’assenza di piogge o nevicate, l’aria si appesantisce più che altrove. Le polveri sottili – causate da un traffico ormai intensissimo – aumentano a dismisura, affliggendo Torino .

Così la sindaca Chiara Appendino ha fatto una pensata! È infatti di questi giorni l’annuncio del divieto di circolazione imposto alle vetture con motori Euro 3. Non solo. Alle quali, per i weekend, il Comune ha affiancato i veicoli d’epoca: quelli ultraventennali d’interesse storico e quelli che i trent’anni li hanno già compiuti, storici a tutti gli effetti.

Così, visto che la Regione Piemonte aveva già da tempo scelto il divieto di circolazione settimanale delle ”storiche”,  ad eccezione dei weekend o per partecipare a manifestazioni dedicate – vetture e motociclette d’epoca non dovrebbero più muoversi del tutto.

Sono però pezzi della nostra storia, cioè  “Sculture in movimento” (così definite dal MoMa di New York: acronimo di Museum of Modern Art, dov’è conservata ed esposta una splendida vettura Cisitalia 202 GT Coupé nata nella carrozzeria Farina nel 1947, poi diventata Pininfarina nel 1947).

Usiamo il condizionale perché ci potrebbe essere un ripensamento. Si sta infatti muovendo l’ASI, (l’Automotoclub Storico Italiano), con sede proprio a Torino, a Villa Rey, dov’è arrivata anche la FIVA, la Fédération Internationale des Vehicules Anciens che ha traslocato da Bruxelles in precollina e si occupa dei veicoli storici in tutto il mondo!) e può darsi che il Comune del capoluogo piemontese ci ripensi . Speriamolo!

Per non creare il rischio che i proprietari delle “sculture in movimento” – non potendole più usare – le vendano o le mettano all’asta, facendole scappare all’estero. Problema già verificatosi per via dei bolli interi pagati per le vetture “ultraventennali” (seppur di comprovato interesse storico) da poco ridotti del 50% proprio grazie all’ASI!

Interpellato, il presidente Alberto Scuro, spiega:“Le ultraventennali in possesso di un CRS, cioè Certificato di Rilevanza Storica trascritto sul Libretto di Circolazione (perciò registrato al Ministero dei Trasporti), sono fino a oggi circa 40.000 (sui 6.000.000 ultraventennali circolanti in totale in Italia), in Piemonte 4.000 (su 600.000 circolanti), a Torino circa 2.700. E durante i weekend, ovviamente, non circolano tutte insieme! Il veto è stato posto proprio mentre a Vicenza, per la recente Giornata del Veicolo Storico promossa dall’ASI, la preparatissima presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha dichiarato:”Le istituzioni hanno il dovere di preservare questo settore, con misure che, anche a livello legislativo, diano chiari segnali di tutela e di valorizzazione sia nei confronti degli operatori, sia nei confronti degli appassionati”.

Dunque il patrimonio dei veicoli d’epoca e l’indotto che ne deriva – aspetto basilare! – sono assolutamente da preservare. È chiaro che deve trattarsi di veicoli dotati di un certificato che ne attesti l’integrità, rilasciato non solo dall’ASI, ma anche dai registri Alfa Romeo, Fiat, Lancia e, per le moto, dalla Federazione Motociclistica Italiana. Molti di loro sono ultrastorici e ridottissimi di numero, perché prodotti in piccole serie. E non malridotti a causa di un uso quotidiano”.

Insomma i CRS o i CI (Certificati d’Identità Storica) escludono veicoli malridotti o fasulli.

La signora Appendino (o chi, forse, le suggerisce) dovrebbe fare un ragionamento:”Il proprietario di un veicolo realmente storico, o che sta per diventarlo, lo userebbe ogni giorno e tutto il giorno con il pericolo di incorrere in danni gravi come rotture o incidenti causati dal traffico che ci circonda?”.

Noi crediamo di no.

2 commenti
  1. renato ronco
    renato ronco dice:

    Ma è possibile un’arretratezza mentale ed una disinformazione totale per emanare un provvedimento simile? E per fortuna che l’ASI ha sede proprio a Torino!!! Il rischio è che da lì poi parta una “caccia all’auto storica” davvero retrograda in altri comuni italiani. Forza ASI, confidiamo in te!

  2. Francesco Michele Masera
    Francesco Michele Masera dice:

    proprietario, dal 1967, di uno spider fiat 124 sport del 1967, 1400 cc, senza ci o crs, socio di un club di auto e moto d’epoca, che avrebbe bisogno di un soggiorno dal carrozzaio, continuerò ad usarla finché durerà (ma è un mulo, motore della berlina) solo d’estate, senza nessuna difficoltà!! gran bei tempi.

    continua così alfio manganaro!! un saluto fraterno a gianprimo quagliano, lillomasera

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