2017: otto milioni di multe ? Sono poche !

In quella sterminata miniera di dati contenuti nella annuale statistica degli incidenti stradali fornita da Istat in collaborazione con ACI, c’è anche una tabella che fornisce il numero delle contravvenzioni elevate, come si dice nel gergo, dalla  Polizia Stradale, dai Carabinieri e dalle Polizie Locali e , quel che maggiormente interessa, la causa di tali sanzioni in riferimento al Codice della Strada.

Nel loro insieme, le tre Forze dell’Ordine nel 2017 hanno elevato più di otto milioni di contravvenzioni, 8.117.965 per l’esattezza.  In media, poco più di 22.000 ogni giorno. Dei tre Corpi, le Polizie Locali sono state quelle che ne hanno compiute di più (6.006.681), quasi tre su quattro, e la dimensione è più che comprensibile dal momento che la maggior parte degli spostamenti avviene in ambito urbano.   La Polizia Stradale ne ha erogate un 20% (1.671.841), per lo più sulle strade extraurbane ed autostrade.  Le rimanenti 439.443 multe, circa un 5%, sono state comminate dai Carabinieri, prevalentemente, ma non solo, lungo le strade provinciali e quelle extraurbane in generale.

Accanto a questi numeri “complessivi”, compare il numero delle singole infrazioni agli articoli del Codice della Strada che ciascuno dei tre soggetti ha effettuato.

Iniziamo dai Carabinieri. La mancanza di documenti di guida o la loro irregolarità rappresentano il caso più frequente delle contravvenzioni, 127.685.  Se a queste sommiamo quelle elevate per irregolarità assicurativa, 63.773, emerge che quasi la metà delle sanzioni compiute  dall’Arma sono legate ad aspetti formali.  Le sanzioni per cintura di sicurezza non allacciata sono state 63.547: un numero quasi identico a quello per la assicurazione mancante o scaduta. Interessante segnalare, anche per un confronto finale, che sono state erogate dai Carabinieri 30.878 multe in riferimento all’articolo 173 del Codice della Strada, articolo che comprende due ben diverse scorrettezze del guidatore: sia il mancato uso di occhiali da vista, sia l’uso di “apparecchi radiotelefonici ovvero di cuffie sonore”.  Immaginando che la stragrande maggioranza di queste 30.878 multe sia da imputare al cellulare, esse rappresentano il 7% di tutte le multe erogate dalle pattuglie dei Carabinieri.  Infine, vale la pena segnalare che per “guida in stato di ebbrezza” le multe sono state 15.825 e per “influenza di sostanze stupefacenti” 2.544: nell’insieme, queste due pericolose  scorrettezze rappresentano un 4% del totale delle multe erogate dai Carabinieri.

Passiamo alla Polizia Stradale. Qui l’articolo del Codice della Strada in nome del quale è stato erogato il  più alto numero di multe è il 142, il superamento dei limiti di velocità: sono state 797.658, quasi la metà del totale.  Poi in seconda posizione, figura la mancanza o la irregolarità dei documenti, per 193.812 casi.  Minore, ma non di tanto, 154.698, il numero di contravvenzioni legate agli articoli 175 e 176 che comprendono un vastissimo elenco di comportamenti scorretti in autostrade o in statali, dall’inversione del senso di marcia ai tentativi di attività commerciale. Le multe per “radiotelefono”, chiamiamolo così per comodità, sono state 53.008 (si scende al 3%), quelle per ebbrezza 20.710 e per stupefacenti 1.892.

Infine, le Polizie Locali. Qui la maggior parte delle contravvenzioni è dovuta alla sosta irregolare, 3.199.604, ben il 53%. Il superamento dei limiti di velocità ha visto l’erogazione di 2.044.787 multe, un altro 34%. Poi si scende drasticamente alle 336.804 multe per inosservanza della segnaletica orizzontale e semaforica, un 5%.  I Vigili Urbani, come una volta si chiamavano, hanno poi multato 62.050 motociclisti per il mancato uso del casco e appena poco meno, 61.929 guidatori per la questione del “radiotelefono”: un modesto 1% ! Insignificante il numero delle contravvenzioni per eccesso di alcol, 4.941, e ancor più insignificante quello per assunzione di stupefacenti, 853.   Cifra quest’ultima che supera appena di poco le 740 multe erogate ai ciclisti che non hanno rispettato le regole dell’articolo 182.

E dopo questi pochi numeri qui riportati, ripresi da quelli offerti da Istat nel Prospetto 6 della Sintesi degli Incidenti stradali 2017,  qualche considerazione è d’obbligo.

Ad una prima impressione, otto milioni di multe possono apparire tante, ma se si considera che nel Paese circolano 38,5 milioni di veicoli, che i 30 milioni di autovetture coprono 745 miliardi di passeggero – km e che gli otto milioni di ciclomotori e motocicli a loro volta ne coprono quasi 38, gli otto milioni di contravvenzioni rappresentano a malapena una multa all’anno per guidatore.

Ciò vorrebbe dire ben poco se non fosse per la situazione di indisciplina generale che ciascuno può constatare nei comportamenti di moltissimi utenti della strada, dal giovane motociclista all’anziano pedone, dal professionista nella sua autovettura al guidatore di un furgone per la consegna delle merci.

Si ha la sensazione che le multe vengano erogate più per la facilità di chi la eroga che per i rischi che l’utente della strada può provocare: multare una vettura in sosta vietata è facile, multare chi guida con un livello alcolico di 0,6 mg/l è più complesso. Ma non è accettabile che i circa 60.000 agenti di Polizia Locale nei loro 8.000 comuni abbiano erogato meno di 5.000 contravvenzioni per eccesso di alcol, non è accettabile che le tre forze dell’Ordine insieme abbiano erogato soltanto un 40.000 multe, quando in ogni fine settimana e ad ogni festività religiosa o civile, decine di migliaia di guidatori tornano a casa con la propria famiglia dopo un pranzo innaffiato da tre o quattro bicchieri di vino. Non sto parlando del solito giovane alcolista, sto parlando del normale buon padre di famiglia che trasporta i suoi cari.  E lo stesso potrebbe esser detto per i limiti di velocità, per le distanze di sicurezza, per il rispetto della precedenza … e per le distrazioni alla guida, di cui il cellulare, detto “radiotelefono”, è solo una parte, oltre al computer di bordo, oltre alla cartellonistica pubblicitaria vietata in molte strade, oltre a piccoli e meno piccoli animali che sono trasportati in vettura non come la norma prevede…

Mi si dirà: “ma manca il personale per garantire un maggior livello di controllo!”  Giusto, e allora ripropongo che negli incidenti con danni alle persone (175.000 nel 2017) per prendere le generalità, redigere il verbale, segnare con il gesso per terra la posizione dei veicoli, ecc., possano  essere impiegati ausiliari  o  amministrativi, e non personale in divisa che è più opportuno e confacente al proprio ruolo che controlli il traffico,  faccia magari più multe e faccia diminuire gli incidenti. 

 

 

 

 

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