Acquistare un’auto d’epoca: istruzioni per l’uso

Alla Fiera di Padova, rinomato ritrovo europeo per gli appassionati – ma anche acquirenti e venditori – di auto storiche o quasi si è sentito parlare molto in lingua straniera: tedesca ma, anche, scandinava e, un po’ francese. Inglese no.

Belle le molte auto, presenti anche alcune Case che hanno affiancato lo storico al moderno: Mercedes (che festeggiava anche gli 80 anni del suo motore diesel), Alfa Romeo con la nuova Giulia accanto ad alcuni modelli d’antan, Citroen, Fiat-Abarth esponeva la 124 Spider 1.8 e la nuova versione Rally presentata a Ginevra il marzo scorso, Peugeot. Per fare alcuni esempi.

Ecco ora qualche consiglio per chi ha intenzione di acquistare una vettura d’epoca, sia essa trentennale – cioè storica a tutti gli effetti –, sia essa soltanto ultraventennale, ma d’interesse storico. Abbiamo suddiviso l’iter in vari capitoletti.
Vediamoli insieme.

– Prima di tutto bisogna accertarsi che – per entrarne in possesso con immediata voltura – la documentazione sia in regola e l’oggetto dei nostri desideri non risulti radiato.
– Bisogna poi fare (o far effettuare) controlli accurati sul colore della vettura e sul suo interno. Entrambi devono essere conformi all’originale, anche in caso di restauro.
– Controllare l’originalità del motore: il numero impresso deve essere uguale a quello scritto sul libretto. Intorno non devono esserci segni di “raschiature” o lucidature: potrebbe essere stato sostituito da altro motore con numero re-inciso su quello cancellato.
– In caso di eventuale intervento per restauro parziale o totale tutti i pezzi di ricambio meccanici o di carrozzeria (idem per un motociclo) – devono rispettare l’originalità del mezzo: anche l’eventuale rifacimento della vernice.
– Un consiglio spassionato: iscriversi al più prossimo dei tanti club federati ASI (Automotoclub Storico Italiano), presenti in ogni regione.
Perché? Perché l’iscrizione – che non supera mai i 150 € annui (sovente è inferiore) e dà anche diritto a ricevere 12 numeri mensili della rivista della Federazione che tratta di veicoli storici – assicura la possibilità di ottenere una certificazione da parte dell’ASI stesso: il CRS, Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica, necessario per la circolazione. Per averlo il club fornisce uno stampato al quale, oltre alle caratteristiche richieste del veicolo – auto o moto – occorre accludere alcune fotografie di esterni e interni e la fotocopia del libretto.

Un passo in più (se la vettura è importante per modello della Casa o carrozzeria creata da un designer) si può anche ottenerne l’omologazione o, meglio, il Certificato d’Identità: un documento di riconoscimento – rilasciato ai fini privatistici – per veicoli costruiti da oltre vent’anni: contiene fotografia, datazione, estremi identificativi, descrizione dello stato di conservazione o dell’avvenuto restauro, la classificazione, annotazioni di eventuali difformità dallo stato d’origine, tutto secondo le norme del Codice Tecnico FIVA (Fédération Internationale Vehicules Anciens).

Come dice il sito www.asifed.it (visitatelo!) al tesserato viene concesso il documento insieme a una targa metallica ad esso corrispondente. A richiesta si possono ottenere – contestualmente al Certificato d’Identità (Omologazione) – anche la Carta d’Identità FIVA e il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica. Attestati che consentono la partecipazione alle manifestazioni ASI e danno accesso a un particolare trattamento assicurativo.

Le categorie previste dal regolamento tecnico sono A B C D E, simili al regolamento tecnico Fiva:
A auto autentica.
B auto modificata in periodo d’uso (il periodo d’uso coincide più o meno con i primi 10-15 anni di vita).
C replica o ricostruzione di un veicolo: la replica dovrebbe essere fatta dal costruttore.
D e E per veicoli modificati fuori uso comune (ad esempio sportivi da gara).

Ecco poi le “classificazioni” o, meglio, gruppi abbinabili alle lettere sopra citate:
1 veicolo conservato.
2 veicolo parzialmente restaurato.
3 veicolo interamente restaurato.
4 veicolo con parti non d’origine o di altri veicoli.

Fiva, però, sta modificando il regolamento tecnico al quale è possibile che ASI aderisca. Da sottolineare: con ASI, le auto richiedenti il Certificato d’Identità vengono controllate dal vivo, in previste sessioni o sedute di omologazione da tecnici esperti di marca e modello, in officine nelle quali poter visionare il veicolo anche nel sottoscocca. Procedura unica in Italia, probabilmente in Europa. E crediamo nel mondo visto che la Cina ha interpellato l’ASI sulle procedure da adottare nei confronti delle vetture storiche nel loro Paese.

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