Analisi critica. HONDA CIVIC il bello di guidare “Japan”, ora anche diesel

Linee particolari, forme squadrate, sportività estrema. A prima vista lascia lì a bocca aperta perché certe cose, per noi europei, sono difficili da digerire al primo colpo. Poi ti metti al volante e scopri tutto il bello di Honda Civic. Lo spazio abbonda, il silenzio impera, la tenuta è ottima, il bagagliaio abbondante, rifiniture buone e qualità di alto livello. Insomma, devi guidarla per apprezzarla. E scopri che nelle varie versioni a benzina, da un motore 1000 tre cilindri da 129 cavalli, passando per un 1.5 Vtec da 182 cavalli, per arrivare fino al 2.0 turbo della Type R da 310 cavalli, per concludere con l’ultimo arrivato, il nuovissimo diesel 1600 da 120 cavalli, il bello della guida lo trovi in tutte le motorizzazioni disponibili.

Con il benzina da 182 cavalli la coppia non finisce mai

Abbiamo cominciato a provare la versione 1500 benzina con cambio automatico CVT e già le prime impressioni erano buone. La seduta bassa fa molto sportiva, il telaio è fantastico al punto che la Type R ha tirato fuori il meglio di una serie che dalla strada alla pista ha vinto tutto quello che si poteva. Nella 1500 benzina del nostro test il cambio automatico fa perdere qualcosa del divertimento, è tipico di tutti i CVT, cioè a variazione continua, avere certi trascinamenti. Ma se non pretendi la luna e vuoi goderti il paesaggio, va benissimo con consumi decenti (sui 16 km al litro senza strafare e parliamo di un motore da 182 cavalli!).

All’interno, però, ci sono alcune chicche da segnalare, come il caricatore wire less del telefonino, cosa che si trova su vetture di blasone superiore. Unici dubbi sul vano portaoggetti, che forma una strana chiusura sotto al cruscotto e che non è molto agile da usare e sulla visibilità posteriore visto che il cofano, nella versione provata, viene chiuso da una sorta di spoiler che fa bella la vettura ma poco visibile il circondario.

Dopo aver provato la versione a benzina, abbiamo fatto il test col nuovo motore diesel 1600 da 120 cavalli con 300 Nm di coppia e appena 93 grammi di Co2 per km. Si tratta di un motore Euro6 d, quindi avanzatissimo, con consumi di 3,4 litri per 100 km.

Merito del propulsore, ma anche dell’aerodinamica di una vettura particolarmente ben riuscita anche se, ripetiamo, certe linee non sollevano l’entusiasmo di tutti. Questa unità ha un doppio sistema di catalizzatore DPF con fogli d’argento che riducono del 40 per cento le emissioni del particolato, i pistoni sono in acciaio per avere un miglior smaltimento termico e il cambio è manuale a 6 marce. Ecco, forse un automatico come le sorelle a benzina ci stava bene, però è anche vero che fra un CVT usato da Honda (ma anche tanti altri costruttori) e un manuale, molto meglio questa soluzione se si vuole godere in pieno della vettura.

Prezzi a partire da 23.900 euro per l’allestimento basa

In Italia sono previsti 4 allestimenti per la Civic diesel, con un prezzo di ingresso di 23.900 euro (1400 euro in più del benzina, stesso allestimento) per passare poi alla versione Elegance da 26.400, la Excellent da 28.900 per finire al top di gamma a 29.900 euro. GFra benzina e diesel preferiamo questa a gasolio, nonostante i vari limiti e la demonizzazione del motore da parte di alcuni che hanno interesse a farlo sparire. Di sicuro con più coppia la Civic si guida meglio, è più godibile e divertente e consuma molto meno, un’auto perfetta per chi la deve usare per lavoro e lunghi tragitti. Fra silenziosità di marcia e confort di guida, davvero un bel risultato per un modello giunto alla 10 generazione e che ha ancora tanto da dire. (RMCmotori.com)

hondacivic

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