JeepAuto Jeep

Tutte le news, i test, le recensioni e la storia delle auto Jeep
Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale l’esercito statunitense aveva necessità di avere un piccolo autoveicolo a trazione integrale dotato di meccanica adatta all’uso in terreni difficili da usarsi come mezzo da ricognizione e collegamento. Nel 1940 fece la sua prima apparizione il primo prototipo presentato dalla Bantam Car Company, il cui modello aprì la strada ai veicoli successivamente presentati dalla Willys e dalla Ford. Il bando venne vinto dalla Willys con la MB, ma data la necessità dell’esercito di avere un grande quantitativo di mezzi, fu richiamata la Ford che ne costruì una versione identica su licenza, la GPW (acronimo di General Purpose Willys).
Il nome Jeep deriva dall’acronimo del nome militare General Purpose Vehicle (veicolo per uso generale), pronunciato dagli statunitensi appunto Jeep.
Alla fine della guerra la storia della Jeep diventa piuttosto articolata: la Willys viene acquistata della Kaiser nel 1953, diventando Kaiser-Jeep; quest’ultima viene poi rilevata dalla American Motors Corporation nel 1970. Nel 1962 intanto nasce la Wagoneer: un grosso fuoristrada con un buono comfort e motori potenti. Nel 1974 arriva la Cherokee Chief, modello a due porte della Wagoneer. Fino al 1987 vengono lanciati nuovi modelli, dalla CJ-7 e CJ-8  (ultime discendenti dirette della MB: la Wrangler che le sostituisce è un modello inedito) fino alla seconda generazione di Cherokee: in tal data, la Chrysler acquista la AMC e registra il marchio Jeep per la costruzione di auto.

Fino al 2009, anno in cui la Chrysler passa alla Fiat, si susseguono le varie generazioni di Cherokee, Wrangler, Grand Cherokee; nascono la Commander (2006), la Compass e la Patriot. Il gruppo FCA preserva l’identità del marchio, introducendo la Cherokee, poi, la più piccola Renegade, prodotta a Melfi sulla linea della 500X e nel 2017 la nuova Compass.

Jeep fa parte del Gruppo Stellantis

Mercato auto, tra numeri e realtà

Terminato il break natalizio, la casella di posta è stata letteralmente invasa da comunicati con cui le Case automobilistiche hanno annunciato i risultati del 2014. Pagine e pagine infarcite di numeri e percentuali e aree geografiche. Dopo averle lette, rilette, proposte ai lettori, una riflessione sorge spontanea: ce ne fosse una che ha dichiarato un calo o un segno pari … Continua a leggere...