Come in un film 230 poliziotti a perquisire le sedi della Daimler Mercedes

L’attacco alle case automobilistiche che utilizzano il motore diesel si allarga. L’ultima “vittima” è la Mercedes Daimler che, come in uno spettacolare film poliziesco, si è vista arrivare in 11 sedi diverse in Baden-Wuerttemberg, Bassa Sassonia, Sassonia e Berlino, la bellezza di 23 procuratori e 230 poliziotti inviati dalla procura di Stoccarda per effettuare perquisizioni a sorpresa, con l’intento di scoprire manipolazioni sulle emissioni dei modelli diesel. Ad oggi permane riserbo sui risultati.
Intanto in Francia, come riporta l’Ansa, Volkswagen rischia una multa record. Secondo un documento rivelato dal quotidiano Le Monde, la Direzione anti-frode di Parigi stima che il risarcimento dovuto dalla casa automobilistica tedesca potrebbe raggiungere i 19,7 miliardi di euro. Sempre In Francia, anche Renault, Psa, Fca sono oggetto di indagini su presunte irregolarità sempre per quanto riguarda la vicenda dei motori diesel.
Infine sempre per Fca, non è bastato l’intervento del ministro dei Trasporti italiano, Graziano Delrio a sua difesa. Infatti la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato adempimento, da parte di Fiat Chrysler Automobiles, degli obblighi derivanti dalla normativa Ue in materia di omologazione dei veicoli.
Come si vede ormai quasi tutte le Case devono difendersi da accuse di manipolazioni dei loro motori alimentati a gasolio, la confusione è tanta e gli automobilisti non riescono più a capire che cosa sta succedendo e dove si andrà a finire. Manca, anche in questo settore, una politica comune europea che vada nella direzione di curare gli interessi dei cittadini e non sempre delle singole Case e dei governi nazionali che le proteggono.

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