Compro l’elettrica o aspetto? Ecco il dilemma

L’elettrica va veloce. Nel senso che la tecnologia offre ogni anno batterie e motori più capaci e performanti. E questo, per paradosso, non spinge le vendite,  le frena, nel timore dei clienti di comprare un’auto che diventi subito obsoleta.

Arriva la Leaf da 60 kWh. A inizio gennaio è rimbalzata la notizia che l’anno prossimo la nuova Leaf avrà disponibile anche una batteria da 60 kWh e un motore da 218 cavalli. Attualmente è prenotabile solo la  versione da 40 kWh e 150 cavalli, che in Italia dovrebbe essere in consegna da primavera. Non è tanto una questione di prestazioni, anche se con il propulsore potenziato l’accelerazione da 0 a 100 si riduce a 6,5 secondi. Il tema vero riguarda l’autonomia di percorrenza, che verrebbe aumentata del 50% oltre i 350 chilometri reali, e la possibilità di ricarica più veloce con il caricatore di bordo da 11 o 22 kw. E’ chiaro che anche il prezzo salirebbe, ma probabilmente non in proporzione ai vantaggi che l’automobilista ne ricaverebbe, con la possibilità di disporre di un’auto che riduce l’ansia da autonomia e da tempi d’attesa per fare il pieno di energia. E questo dell’upgrade tecnologico è forse uno dei freni più consistenti alla crescita del mercato dell’auto elettrica, soprattutto in un Paese poco incline alle avventure come il nostro. E’ già successo con il televisore a colori, mezzo secolo orsono, e in tempi più recenti con il telefonino: l’italiano medio aspetta, diffidente. Poi, quando, il prodotto in questione sembra arrivato a una maturità tecnologica, tutti lo vogliono e c’è il boom.

Ogni due anni un salto in avanti. Si dirà: anche con le auto con il motore termico le Case man mano presentano nuove versioni migliorate. Ma in realtà il salto non è così disruptive come nell’auto elettrica, che si basa su una tecnologia in piena fase di sviluppo, non certo ‘matura’ come nei propulsori a benzina o a gasolio. Chi ha avuto la possibilità di guidare la Tesla Model 3, fatte le debite proporzioni, parla di un bel salto in avanti rispetto a Model S e Model X. E anche operazioni positive come quella lanciata  dalla Renault per il pacco-batterie della Zoe, con la possibilità per chi ha in dotazione la versione da 22 kWh di sostituirlo con una da 41 kWh, rischia di creare un certo disorientamento nel pubblico meno preparato. Quando mai una Casa ha proposto qualcosa del genere per un’automobile a benzina? Insomma, l’impressione è che il cliente medio ancora non si fidi, pensi che l’elettrico sia una tecnologia in divenire, ancora lontana da una stabilizzazione. E’ accaduto così anche per i pannelli solari, quando l’attesa per una maggiore resa a parità di superficie, con un calo dei prezzi, frenava il mercato. Tanto più che gli esperti continuano a prevedere un ulteriore taglio nel costo delle batterie al litio: gli esperti della McKinsey in un rapporto hanno stimato che dal 2010 al 2007 si è passati da 1.000 dollari per kWh a 227, un trend che nel 2020 dovrebbe portare a un forte avvicinamento tra i prezzi delle auto elettriche a quelli delle auto tradizionali. Forse allora il risiko sarà completato e il mercato dell’elettrica decollerà. (vaielettrico.it)

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