Dante Giacosa: “Le auto tutte simili col computer”

L’ingegner Dante Giacosa, responsabile della progettazione in Fiat dal 1946 al 1970, è stato l’ideatore di modelli famosi tra cui 1400, 1100, 600, 500, 124, 1300 ed ancora l’Autobianchi Primula per non parlare di una miriade di prototipi.2fiatold
La 1400 è stata la prima vettura Fiat del secondo dopoguerra sostanzialmente nuova, non solo stilisticamente ma anche meccanicamente. Era la prima vettura Fiat prodotta in serie con struttura autoportante e con impianto di aereazione e riscaldamento. Fu presentata ufficialmente al Salone di Ginevra nel 1950 e fu anche battezzata vettura del “Cinquantennio Fiat”, contemporaneamente arrivò anche la variante Cabriolet. Costava 1.275.000 lire, aveva una velocità massima di 120 orari, una cilindrata di 1395 cc e 44 cv.
Con la 600 presentata a Ginevra nel 1955, la Fiat introduceva l’utilitaria a 4 posti comodi prodotta in grande serie e nell’anno successivo arrivò la Multipla dal caratteristico aspetto a muso schiacciato. La 600 era offerta ad un prezzo inferiore a quello della Topolino: era la prima vettura Fiat a motore sistemato in coda.
Nel marzo 1966 venne presentata la 124, berlina a 5 posti con un inedito motore di 1200 cc. Modello che mandò in pensione la “1300-1500”.
Sempre in quell’anno Fiat firmò con il governo russo l’accordo per la costruzione di uno stabilimento automobilistico VAZ a Togliattigrad. Era il modello Zigulì derivato appunto dalla 124. Un argomento molto caro all’ingegnere era quello dei rapporti fra il progettista ed il computer. Lui sulla sua scrivania alla Sira (Società Industriale Ricerche Automobilistiche, da lui voluta) aveva sempre a portata di mano il vecchio regolo calcolatore ideale per risolvere molti problemi. “Calcolare un motore è fin troppo semplice – confidò nel 1978 all’indimenticabile collega torinese Ferruccio Bernabò – è sufficiente l’esperienza per definirne i parametri e così per altri elementi della vettura. Il calcolatore elettronico restringe la creatività del progettista. E le auto sono tutte simili e non solo nella linea. L’intuizione può portare a risultati interessanti, che il computer è in grado di verificare velocemente, ma non di anticipare”.
Sul coefficiente aerodinamico Giacosa era alquanto scettico: “Un buon Cx è favorevole ai bassi consumi, ma soltanto a partire da una certa velocità. Ma quando leggo di certi miracolosi valori mi chiedo che senso ha parlare di consumi ridotti a 180 o 200 orari. Prima della guerra, la Fiat 508 C Mille Miglia derivata dalla berlina con la sua forma allungata e tronca sfiorava i 150 orari con un propulsore di soli 50 cv”.
Ecco come Giacosa giudicava nel 1982 le auto di quel periodo: “Sono decisamente impeccabili l’architettura e la struttura meccanica. E quindi l’elemento di giudizio deve riguardare la carrozzeria dentro e fuori. Fra le cose illogiche c’è l’elevato numero di comandi per chi siede al volante. Non si deve giudicare un veicolo dal numero degli accessori. Purtroppo sono gli uomini del Marketing e dei servizi commerciali a decidere”.
Proprio così. Oggi è il Marketing a dettare legge alla totalità dei costruttori.

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