Sorpresa (…relativa): anche due diesel tra le auto meno inquinanti del mercato

Le valutazioni di Green NCAP premiano le 100% elettriche Renault Zoe e Hyundai Kona. Punteggi alti tra le ibride per Toyota CH-R, e per le Mercedes a gasolio

Inquinare significa tutto e niente, perché è un termine vago. Quindi quando si parla degli effetti nocivi delle automobili sulla qualità dell’aria dunque il riferimento alle emissioni allo scarico è solo uno degli elementi di un sistema complesso. Ma è comunque interessante sottolineare i dati provenienti da Green NCAP, il consorzio voluto da FIA (Federazione Internazionale de l’Automobile) ed Euro NCAP, (di cui l’Automobile Club d’Italia fa parte), per promuovere le vetture meno inquinanti e più efficienti in termini di consumi di carburante ed energia. Emissioni e consumi reali delle auto in commercio sono in questo caso rivelati da test – oggettivi e indipendenti – effettuati, sia in laboratorio che nel traffico.

Lo schema di valutazione Green NCAP è stato completamente rinnovato: alla valutazione complessiva in stelle (5 stelle=autovettura sostenibile, 1 stella=forti criticità in termini di rispetto dell’ambiente), si affiancano tre valutazioni tecniche. Oltre alla valutazione delle emissioni nocive (Clean Air Index – CA), e dell’efficienza energetica (Energy Efficency Index – EE), è ora disponibile quella delle emissioni dei gas serra climalteranti (Greenhouse Gas Index – GHG). I nuovi protocolli forniscono dunque una stima completa e più comprensiva dell’impatto ambientale delle autovetture, anche in riferimento alle reali condizioni di guida, che vanno oltre quello richiesto dalla normativa vigente. E’ necessario specificare comunque che l’attuale valutazione di Green NCAP si limita alle sole emissioni allo scarico (valutazione dal serbatoio alla ruota, “tank to wheel”). Nelle future revisioni dei protocolli è in programma una valutazione dal pozzo alla ruota (well to wheel), ed il confronto tra le diverse alimentazioni sarà più completo ed equo.

Vediamo dunque quali sono stati i risultati dell’indagine che, in questa “tornata” di test è stata sponsorizzata dalla Commissione Europea come parte del progetto Green Vehicle Index (GVI), al quale ACI, assieme agli altri partner di Euro NCAP, partecipa. Le vetture sottoposte al controllo sono state 24: tra queste, 10 con motore a benzina (8 convenzionali e 2 ibride), 10 diesel, 2 alimentate a gas metano (CNG) e 2 completamente elettriche (BEV). Scontata la vittoria a mani basse delle due 100% elettriche, meno ovvia invece l’ottima valutazione meritata dai veicoli ad alimentazione diesel. A riprova del fatto che alcuni di quelli più moderni evidenziano emissioni inquinanti minori rispetto a quelli a benzina e metano. “Anche i motori a combustione tradizionale di ultima generazione possono essere rispettosi dell’ambiente – commenta Angelo Sticchi Damiani, neo rieletto presidente dell’ACI -. Sono, però, ancora evidenti i margini di miglioramento ed i costruttori sono tenuti ad investire in innovazione tecnologica sia per le alimentazioni tradizionali, benzina e diesel, che per quelle ibride”.

ELETTRICHE

Le due auto elettriche (Renault Zoe Hyundai Kona), risultano le migliori in assoluto. Entrambe ottengono il massimo punteggio (5 stelle), e l’eccellenza nei 3 giudizi tecnici. Bassi e simili i consumi energetici (circa 24 kWh per 100 km percorsi), ma mentre la Zoe consente una reale autonomia di 231 km, la Kona si ferma a 200.

IBRIDE

Le due vetture ibride a benzina, Toyota CH-R (3,5 stelle) e Honda CR-V (2,5), hanno dimostrato che la tecnologia ibrida può ridurre, significativamente, i gas serra. La Toyota si è distinta per una maggiore efficienza. Entrambi i modelli non sono dotati di filtro antiparticolato, pertanto, durante il regime di marcia con alimentazione convenzionale a benzina, i risultati risultano penalizzati.

DIESEL

I veicoli ad alimentazione diesel, (euro 6d), dotati di sistemi di post-trattamento avanzati, hanno evidenziato minori emissioni inquinanti rispetto a quelli a benzina e metano. Le due Mercedes-Benz C 220d e V 250d ottengono il punteggio migliore – dopo i veicoli elettrici – nel Clean Air Index. Il risultato dimostra che un buon design e un post-trattamento efficace, possono rendere i motori diesel rispettosi dell’ambiente. I due SUV diesel, Dacia Duster (2,5 stelle), e Jeep Renegade (2), falliscono, invece, la prova del Greenhouse Gas, mostrando elevate emissioni di CO2. Tra i modelli ‘business class’, la Mercedes-Benz C 220d ottiene 3 stelle per il miglior controllo delle emissioni, mentre BMW 320d e Volkswagen Passat si fermano a 2,5 stelle. In particolare, la Passat è risultata penalizzata a causa dei frequenti cicli di rigenerazione dei filtri antiparticolato, con conseguenti elevate emissioni nocive.

BENZINA

Tre stelle per le supermini a benzina (Volkswagen Polo, Peugeot 208 e Renault Clio). La Polo registra il miglior controllo delle emissioni, mentre la Clio la migliore efficienza energetica. Non buoni, invece, i risultati della Suzuki Vitara (2,5 stelle), penalizzata dalle emissioni nocive. La Casa giapponese, però, ha già immesso sul mercato un motore aggiornato con tecnologia mild-hybrid.

METANO

Le due migliori autovetture a metano, Audi A4 g-tron (2 stelle) e Seat Ibiza (3 stelle), sono risultate penalizzate dalle modeste prestazioni dei filtri antiparticolato. Nella categoria dei Van furgonati, penalizzati nei giudizi dalla massa, dall’aerodinamica e dai consumi elevati, l’Opel Zafira Life, la Mercedes Classe V e la Volkswagen T6 ottengono tutti 1,5 stelle. I test hanno anche dimostrato anche l’importanza del peso del veicolo e dell’aerodinamica. L’indice medio di efficienza energetica delle “piccole” (supermini e city car), è risultato buono: 6,4, molto inferiore quella dei più “pesanti” Van furgonati: 1,2 e 1,3. (avvenire.it)

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