Due o quattro ruote ? Oggi è un bel derby

Ebbene si oggi quelli che dovrebbero essere cugini sono come le squadre di calcio della stessa città. E come il Milan e l’Inter (…nome che mi fa rabbrividire) che si ritrovano a mezza classifica senza essere i protagonisti del campionato della mobilità.

Insomma credo che questa metafora, e mi scuso con i tifosi del Milan e dell’I…r, sia calzante. Infatti ormai in questo Campionato i principali protagonisti dell’industria italiana e dell’orgoglio nostrano delle competizioni la trovino lunga con arbitri e campi dissestati ormai da anni.

E’ assurdo che non si trovi un’alleanza vera tra le due e le quattro ruote contro amministrazioni e istituzioni che continuiamo a vessarle.

Devo dire che però noi delle due ruote cerchiamo di sbatterci un po’ di più.

Soffriamo seppur sempre dell’atavico epiteto di essere brutti, sporchi e cattivi, cosa che ormai è anche passata di moda, ma cerchiamo di opporci ad amministrazioni incompetenti, infrastrutture obsolete, assicurazioni assurde e mille altre idiozie create ad arte per creare disagi invece di creare opportunità, mentre gli amici delle quattro ruote li vedo solo piangere su antichi sfarzi ormai di epoca giurassica.

Ma è possibile che la nostra miopia ci faccia ancora guardare l’un l’altro con il vecchio fare del conte che guarda il marchese, ormai decaduti, per cercare una supremazia invece di trovarci insieme a combattere battaglie per la sopravvivenza ?

Il mondo dell’auto guarda le due ruote come il nemico e perde di vista i veri problemi che dopo anni solo la crisi ha messo in luce.

Mi ricordo quando lavoravo nell’auto che ogni anno si esultava per il 10% del mercato che saliva e nessuno si preoccupava dove poi le avremmo messe quelle auto….

Non ci interrogavamo sulle infrastrutture, sull’educazione dei nostri “piloti” e tantomeno sul grado d’inquinamento che potevamo causare, limitandoci a spendere miliardi di lire e oggi in euro creando prodotti che inquinano meno di un “peto di mucca” senza sapere far squadra e muro contro ambientalisti talebani che oggi hanno la meglio e gestiscono le istituzioni.

E costoro si lamentano se la gente preferisce, semmai obtorto collo, usare lo scooter e minaccia guerre mondiali a quattro ciclisti impauriti che non osano neanche andare per strada preferendo marciapiedi e insulti. E con questo non li difendo quando, talvolta, si comportano con arroganza.

Ma lasciamo stare.

Oggi credo si debba veramente creare una squadra forte per la mobilità, dove il mondo automotive si unisca veramente con obiettivi condivisi dove, anche se alcuni argomenti non fossero di primaria importanza per il rispettivo settore, si combatta lo stesso come un sol uomo per il raggiungimento gli obiettivi comuni prefissati. Insomma una “carta della mobilità” sulla quale giurare come i cavalieri della tavola rotonda per la sopravvivenza del regno.

Invece no! Oggi siamo ancora come Milan e Inter a combattere un derby che non conta più per la classifica e nemmeno per gli spettatori.

Comunque noi delle due ruote in questo momento storico siamo più forti. Occupiamo meno spazio, inquiniamo decisamente di meno, siamo più agili nel traffico, siamo meno stressati, abbiamo ancora un salone (…speriamo ancora per un po’ almeno), insomma siamo più di moda e più politically correct e quindi anche se non si fa squadra andiamo avanti lo stesso e i risultati li portiamo a casa con fatica ma li portiamo.

Meditate oh giornalisti, meditate oh colleghi.

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