Ecotassa, multe, Rca: la batosta continua imperterrita

Da anni ormai Emilio Deleidi, collega dalla competenza esemplare, tiene una lezione nei Master automotive della nostra Accademia che s’intitola “L’auto come bancomat dei Governi”. Dura quasi due ore, ma tra poco questo tempo non basterà più perché dal dopoguerra in avanti ogni scusa è sempre buona per vessare l’automobile e fare cassa.
Con l’anno che va incominciare, in attesa degli aumenti delle tariffe autostradali che sono stati soltanto rinviati per non eccedere nella vergogna, tocca agli incrementi sulle assicurazioni dopo un incidente, alla stupida e irritante ecotassa che è soltanto un volgare pretesto per racimolare qualche milione in più – che sarà vanificato dalla depressione del mercato e costerà molto di più in termini di mancata IVA – e, guarda un po’, sull’aumento delle contravvenzioni che già sono carissime.
Perché tanto accanimento contro le auto è facile da capire: si raccatta più denaro che da qualsiasi altra parte ed molto difficile scamparla. Si obietterà, nel caso delle multe, che molti non le pagano; è vero, succede, ma chi governa lo sa bene così come sa che quelli che le pagano continueranno a farlo mentre quelli che non lo faranno continueranno come prima. In pratica a essere vessati saranno sempre quelli ligi e tanto peggio per loro.
Paghiamo le tariffe delle assicurazioni più salate d’Europa, paghiamo le contravvenzioni più care del Continente, ci distinguiamo come nessuno per le accise spropositate sulla benzina, paghiamo sin dall’acquisto dell’auto una tassa di possesso, subiamo una imposta provinciale di trascrizione legata ai passaggi di proprietà, teniamo in piedi a caro prezzo due registri automobilistici (la motorizzazione e il PRA) e mi fermo qui perché l’elenco diventa offensivo più ci si addentra nei rigagnoli dei costi accessori come le patenti, le revisioni, i passaggi di proprietà, le demolizioni e così via.
Cambiano i padroni del vapore ma è sempre tutto come prima. Vi ricordate Salvini che in campagna elettorale prometteva la riduzione delle accise sui carburanti? E i grillini che si stracciavano le vesti a favore dell’ambiente e poi mettono gli sgravi a chi si può permettere una Tesla anziché favorire uno svecchiamento del parco circolante visto che qualsiasi veicolo nuovo è più pulito di quello che va a sostituire? I gialloverdi di oggi come i rosso-sbiaditi di prima, gli azzurri e tutti gli altri che sono stati al comando in non importa quale repubblica, con buona pace di tutti quegli automobilisti che quando devono cambiare vettura fanno il giro delle concessionarie di un’intera regione per spuntare 200 euro di sconto in più. Poveri loro, poveri noi e povera automobile da troppo tempo non soltanto tosata ma addirittura scorticata.(quattroruote.it)

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