Gli italiani hanno sborsato mediamente 18.527 euro per l’acquisto di un’auto nuova nel 2014

Da un’interessante ricerca del “Centro Studi Fleet & Mobility” risulta che la spesa media sostenuta dagli italiani per acquistare un’auto nuova nel 2014 è stata di 18.527 euro. Questi spesso sofferti “investimenti”, che non hanno avuto nessuna agevolazione da parte delle istituzioni, hanno prodotto un giro d’affari di ben 25,4 miliardi di euro, con una crescita del 7,3% rispetto al 2013 (+1,7 miliardi di euro), un chiaro segnale che la crisi sta per lo meno rallentando.

Per quanto riguarda la classifica risulta che la top five riproduce nel 2014 esattamente la classifica dell’anno precedente, con il marchio Fiat in testa (con una quota del 15,1% sul valore totale e del 20,3% sul volume), subito dietro ci sono tre brand tedeschi, Volkswagen, Bmw e Audi, con una quota valore rispettivamente dell’8,1% del 6,2% e del 6%.

Land Rover, con 51.507 euro nella classifica, che tiene conto del fatturato prodotto, scalza Bmw al primo posto.

Allargando l’analisi, però, agli ultimi otto anni il trend cambia radicalmente: dal 2007 al 2014 infatti si registra una perdita di 19,5 miliardi sulle vendite (-45%). Un calo generato soprattutto dai privati con 15,6 miliardi in meno rispetto al 2007. Mentre invece il settore del noleggio ha perso “soltanto” 800 milioni di euro, con una percentuale del -15% rispetto al 2007.

Continua quindi la tendenza positiva per il noleggio, infatti, se la quota sul fatturato dei privati valeva il 69% nel 2007, nel 2014 si è scesa al 60%. I 9 punti persi dai privati sono stati guadagnati dal noleggio per 7 punti e per i restanti 2 punti dalle aziende. In sostanza la clientela composta da noleggiatori e flotte aziendali vale ormai il 40% del mercato totale.

Per quanto riguarda il tipo di alimentazione, la classifica vede sempre ampiamente in testa, alla faccia della pubblicità avversa della Toyota e delle dichiarazioni dei sindaci di Londra e Parigi, il diesel pesa per il 66% del mercato, seguito dal benzina con il 21%. Il restante è per l’ibrido.

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