Insensate e irrealizzabili proposte sul traffico da parte di Codacons

L’Ospite di Autologia, Marcello Pirovano, giornalista, direttore di Japan Car Magazine, Europe Car Magazine, MotorPad TV e Motorpad.It

Dio ci scampi da chi, per pura ricerca di visibilità, se ne esce con proposte che non meriterebbero segnalazione e commento. E ci rendiamo conto che parlando dell’ultima uscita di Codacons sulla situazione di Milano ne diffondiamo l’intrinseca follia.

Codacons, Associazione “tuttologa” più che mai scatenata nelle sue furiose denunce su tutto e tutti che riempiono quasi quotidianamente le nostre caselle postali, se ne esce infatti con un comunicato che vuole essere “risolutivo” per migliorare l’aria e il traffico di Milano e che recita esattamente così: “Chiudere il Centro alle auto e Area C in tutta la città”. Strano che nessuno ci avesse pensato prima.

Se abbiamo ben capito, quella che attualmente è l’Area C diventerebbe pedonale e in tutta, ripetiamo tutta, Milano si dovrebbe pagare una tassa solo per uscire di casa o ritornarci.

Proprio quella che ci mancava per mettere ancora le mani nelle tasche dei cittadini, automobilisti e motocilcisti o meno che siano, con l’ennesimo balzello punitivo senza risolvere niente di niente.

Poco importa ai saggi di Codacons di creare enormi difficoltà e costi insopportabili a chi con e per i veicoli a motore vive e lavora; e ancor meno di paralizzare le attività commerciali tutte, creare gravi tensioni sociali, finire inevitabilmente nel ridicolo.

Perché allora non fare di meglio, tenendo anche conto che non è l’auto la causa di tutti i mali ambientali e di traffico. Anzi. Con i costanti sviluppi della tecnologia l’auto si va infatti sempre più e meglio scaricando di questa responsabilità.

Si potrebbe allora chiudere il riscaldamento nelle case e negli uffici (magari risparmiando ospedali, ricoveri e asili), eliminare i tram che sferragliando producono tante di quelle polveri dannose di cui nessuno parla, chiudere le pizzerie che bruciano legna, sopprimere il car sharing e i taxi che si ostinano ad utilizzare principalmente vetture con motori termici mentre dovrebbero circolare solo ad alimentazione elettrica o almeno ibrida.

E ancora: si dovrebbero anche costruire barriere alte, alte, alte per evitare che l’aria di Sesto San Giovanni, San Donato, Cologno Monzese, Monza e di tutta l’affollatissima cintura urbana che definisce l’area metropolitana milanese e che di certo non sta ferma come forse crede il Codacons, non “invada” Milano e, infine, chiudere molte, molte, molte fabbriche e laboratori non solo a Milano, ma in tutta l’area. Insomma di scemenze di questo tipo se ne possono inventare molte.

Quanto al traffico che, a causa dei lavori per la linea 4 della metropolitana, sta impazzendo, è ben vero che i cittadini e molte categorie di lavoratori stanno dando prova di infinita pazienza, ma a nessuno viene il sospetto che un minimo di programmazione e coordinamento in più avrebbe almeno attenuato questi disagi?

Ci penseranno i cittadini a far giustizia di quest’ultima sparata senza senso di Codacons. Vogliamo però essere fiduciosi ed ottimisti e pensare che questa ultima proposta non arrivi neanche sul tavolo dell’usciere dell’ufficio del Sindaco e dell’Assessore alla Mobilità.

 

 

 

 

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