La critica di Senofane: spot Nissan Juke

Qualcuno di voi si starà domandando “….ma chi é questo Senofane?”. Diciamo che era un pensatore e scrittore ionico di poesie in metrica, ma che viene ricordato soprattutto per avere polemizzato con Omero (bel coraggio!) perchè questo, nelle sue opere, attribuiva agli Dei tutte le classiche malefatte degli uomini. In pratica Senofane metteva in discussione l’antropomorfismo religioso degli Dei greci. Un filosofo presocratico, quindi, ma soprattutto un gran criticone.

Ed é proprio per questo che ci é sembrato adatto a “firmare” la rubrica che oggi inauguriamo sulla pubblicitá dedicata alle automobili.

Ce ne sono tante, tantissime, in gran parte molto costose. Dovrebbero rappresentare la personalitá dell’auto, dell’automobilista ideale, raccontare una storia, farci impazzire per la macchina “X” e indurci, quindi, ad acquistarla.

Ma avviene sempre così? Noi crediamo di no e pensiamo che spesso (sempre più spesso) venga sprecato un sacco di denaro in spot di cui non si capisce che cosa il costruttore voglia comunicare ai potenziali acquirenti.

Facciamo un esempio? Parliamo dello spot 2015 della Nissan Juke. Senofane non andava giù tanto per il sottile e anche noi faremo cosi.

La storia é semplicissima. Si vede nella notte un uomo alla guida della Nissan che conduce un test con al fianco una donna “virtuale”, apparentemente alle prese con i dati del test. In realtá la vettura viene guidata quasi esclusivamente su un rettilineo di una cittá costruita su un enorme rullo cingolato tipo quello di un carro armato.

Ma perché? Qual é il senso della storia? Cosa può testare un guidatore su un rettilineo?

Il test ovviamente si conclude positivamente e la donna dà un bell’OK (all’auto? al ragazzo? mah!).

A questo punto, ed é questo l’apice dello storytelling, il ragazzo cerca di baciare la donna virtuale che, proprio perché virtuale, scompare. Wow!

Lo spot, dal punto di vista degli effetti speciali, é realizzato molto bene mentre l’acting degli attori é da telenovela di serie B. Il claim é “Tested to thrill” che non é male anche se over-promising rispetto a quanto presentato nelle immagini e alla poca percezione di action che uno si aspetterebbe con un titolo così. E non lo giustifica senz’altro la mezza curva che l’auto compie a fine commercial.

La tecnologia 3D utilizzata sicuramente é sofisticata ed é l’unico elemento che si guarda con piacere. Ma cosa lascerá allo spettatore? Pensiamo poco o nulla.

Probabilmente creativi e pubblicitari al momento della decisione a favore di questo spot, si saranno fatti convincere dai singoli elementi (il test, il rapporto fra i due, la cittá del futuro…) ed effettivamente ci si poteva aspettare qualcosa di più, ma alla fine l’insieme non é assolutamente convincente. Di certo si puo’ fare di meglio.

Il giudizio di Senofane: 4

Concept idea: 2

Storytelling/Narrazione: 4

Scenografia: 8

Recitazione: 3

Regia: 5

Product benefit: 2

 

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