Lancia salva in 5 mosse !

Per Marchionne la Lancia non ha futuro. Ma è proprio così? Secondo il mensile Auto basterebbero 5 mosse per rilanciarla: eccole

Davvero la Lancia è destinata a scomparire per sempre dalla scena internazionale?

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Secondo le recenti dichiarazioni di Sergio Marchionne, che hanno destato molte perplessità, è stato fatto tutto il possibile negli ultimi dieci anni, ma la mancanza di prestigio e di “storia” internazionale ne hanno impedito il rilancio e decretato la scomparsa.

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Ma è proprio così?

Se lo è chiesto il mensile Auto, che nel numero in edicola ha esaminato successi e soprattutto insuccessi della Lancia negli anni Duemila e ha cercato di spiegarne le ragioni. Ma non si è accontentato di queste risposte, tutto sommato facili da trovare: è andato oltre e ha voluto proporre e mostrare le 5 mosse capaci di risollevare le sorti della Casa torinese con investimenti tutto sommato limitati, utilizzando le meccaniche disponibili nel gruppo FCA.

Il risultato è affascinante e non mancherà di conquistare i “lancisti”, una specie, nonostante tutto, non ancora in via di estinzione: tre modelli sportivi, capaci di riproporre l’immagine e i concetti delle Lancia plurivittoriose del recente passato e due nuove berline, anch’esse riprese da altrettante auto vincenti sui mercati internazionali.

La prima proposta, e non potrebbe essere altrimenti, è la riedizione della Delta Integrale, sviluppata sulla base della meccanica della Giulia Quadrifoglio, casomai equipaggiata con il meno potente 4 cilindri sovralimentato da 300 cv.

Un gradino più in basso potrebbe porsi la Fulvia Coupé, realizzata partendo dal pianale e dai motori della 124 Spider uniti a una carrozzeria che, come la concept car presentata nel 2003, ripropone in chiave moderna le linee dell’indimenticabile protagonista dei rally iridati.

Ma la Lancia capace di rilanciare più di tutte l’immagine sportiva e vincente del marchio è la riedizione della Stratos, qui nella foto realizzata al computer dal designer di Auto, Lorenzo Preti. Utilizzando la meccanica della futura Dino, la coupé a motore centrale posteriore che potrebbe essere presentata nei prossimi anni, oppure sfruttando il telaio dell’Alfa 4C, o in alternativa una meccanica di derivazione Ferrari, completata dal sei cilindri da 400 cv costruito a Maranello, si potrebbe realizzare una splendida Stratos da vendere in base agli ordinativi, con un investimento quindi facilmente ammortizzabile.

Sogni impossibili da realizzare? Probabilmente sì, ma già che si sta sognando ecco le due berline Lancia capaci di completare la rinascita del marchio, a cominciare proprio dalla Delta, realizzata sulla base della meccanica della nuova Giulietta, ma dotata di una carrozzeria e di uno spirito ripresi dalla prima Delta disegnata da Giugiaro.

Ma a un marchio di prestigio come la Lancia può mancare un’ammiraglia? Chiaramente no, basta che non sia la riedizione di una berlina Chrysler “già vista”: ed ecco allora che partendo da una meccanica vincente come quella della Giulia, unita al maggiore confort, a soluzioni raffinate e a una linea finalmente accattivante può nascere un’ammiraglia capace di confrontarsi sui mercati internazionali. Le manca solo il nome: dopo avere “bruciato” con i recenti insuccessi Thema e Flavia non può che essere quello di una Lancia presidenziale del passato (e di oggi), Flaminia.

Il sogno è finito, peccato! Ma il sasso è stato lanciato, se qualcuno a Torino o a Detroit vuole raccoglierlo…

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6 commenti
  1. Giancarlo Perini
    Giancarlo Perini dice:

    Marchionne, ha prevalso su Lapo e ha perso il treno della vendita di Alfa Romeo al Gruppo VW per duemila miliardi di Euro.
    La Lancia valeva molto come marchio ma poco in Euro. Poteva e doveva essere rilanciata in grande, con una parte (metà? un quarto dele ricavo dall’Alfa Romeo), come hanno fatto BMW con Rolls-Royce e VW con Bentley (dando contenuti concreti a due marchi fantastici). Un’altra perla nel libro degli infiniti errori del Clan Agnelli,

  2. renato ronco
    renato ronco dice:

    Al di là delle fantasie e dei sogni c’è, purtroppo, la realtà. Quella della “Y” che ora si chiama Unica nella versione attuale. Il timore è che la prossima edizione si chiami ULTIMA .

  3. Carlo Micheli
    Carlo Micheli dice:

    La fulvia del 2003 è un concept osceno e anche la stratos qui sopra non è da meno.
    Ultimi spasmi di un marchio destinato a diventato ormai storia.
    A fca non conviene economicamente spingere il marchio e ovviamente non conviene venderlo, quindi la Ypsilon sembra l’ultima valida produzione del marchio.

  4. Gian Marco Barzan
    Gian Marco Barzan dice:

    Bellissimo articolo che condivido appieno. E a proposito della frase “basta non sia la riedizione di una berlina Chrysler già vista”, mi torna in mente la “Thema” su base 300C: un flop micidiale con buona pace di chi la riteneva “la migliore berlina del Segmento E”.

  5. GiuTro
    GiuTro dice:

    Io ho un’idea migliore: vendere Lancia ad un ricco investitore che ne capisca di automobili, al contrario del maglioncino.
    Ma poi gli Elkann vorranno ritrovarsi un concorrente in casa?
    Appunto.

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