L’insofferenza verso l’automobile…

L’insofferenza verso l’automobile che caratterizza le amministrazioni comunali di mezzo mondo si caratterizza per un’avversione quasi sempre preconcetta.

Si parte da una visione giusta (non stravolgere i centri storici, migliorare la vivibilità, ammorbare di meno l’aria) e si arriva sempre a una sola conclusione, incentivare esclusivamente il trasporto pubblico, esaltandone sempre i pregi e mai contemplandone anche i limiti.

La sicurezza, per esempio. Siccome ognuno vive sulla propria pelle le esperienze personali, nel corso di una piacevole chiacchierata con il numero due di Toyota mondo, il francese Didier Leroy, mi ha portato un caso molto interessante quanto pacato per chiarire che le guerre di religione sono sempre un errore.

Sostenere che l’auto è sempre un male mentre il servizio pubblico condiviso è sempre un bene – a suo dire – non è la soluzione bensì una miopia, quando invece bisognerebbe sempre ragionare su una convivenza il più indolore possibile. E mi ha portato questo esempio: «Dove vivo io a Parigi, sotto casa ho una comoda fermata del tram e pure a pochi passi una fermata della metropolitana. Per mia figlia quattordicenne non c’è niente di più comodo per andare a scuola, in palestra o anche a studiare da amici. Se però una sera, mettiamo verso le 22, mi chiama al telefono e mi chiede se per rientrare a casa è meglio che prenda il tram oppure la Metro, la prima cosa che le rispondo è di stare ferma dov’è che arrivo io a recuperarla con la macchina. D’altronde quale padre può essere tranquillo nel mandare una ragazzina tutta sola di notte su un vagone vuoto? Lo sarebbe forse l’assessore al traffico della città di Parigi se si trattasse di sua figlia? Eppure quando parla ribatte sempre che le automobili dovranno sparire del tutto nell’area metropolitana…»

Prendo allora questa esperienza diretta per sottoporvela (una tra tante, deve essere chiaro) e per farla diventare un tutto, per ribadire che ci sono tantissimi buoni motivi per reagire alla crociata permanente contro il mezzo privato piuttosto che porsi come primo obiettivo la soluzione per far convivere nella maniera più indolore possibile tutte le esigenze della società nel suo insieme: magari meno auto ma mai senza, più mezzi pubblici ma mai soltanto mezzi pubblici. (quattroruote.it)

1 commento
  1. carlo sidoli
    carlo sidoli dice:

    Le automobili dovrebbero consumare per pagare le accise sui combustibili, prendere le multe per rimpinguare le casse comunali, ma starsene ferme per non inquinare e favorire il trasporto pubblico: è un duro lavoro quello della classe dirigente amministrativa!

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