LYNK & CO: tra realtà e virtualità sarà un sogno o un incubo

Automobilisti giovani, automobilisti con più di qualche primavera sulle spalle, persone che delle auto poco vi interessa ma ve ne servite, costruttori consolidati di automobili, venditori di automobili… sappiate che il domani potrebbe non più essere come ve lo aspettate.
 A Berlino, città del cambiamento, è stato svelato uno scenario sulla mobilità individuale rivoluzionario che, se avrà successo, trasformerà tutto e niente sarà più come è oggi. Attrice protagonista di questo cambiamento sarà la neonata casa automobilistica LYNK & CO che ha svelato il suo primo modello denominato semplicemente 01. E subito attenzione: perché se appare un SUV come tanti al primo sguardo, sentendo le premesse del lungo discorso di Alain Visser, Senior Vice President of LYNK & CO, viene proprio da dire che potrebbe essere un sogno per tanti ma anche per altrettanti un vero incubo. Perché questa nuova Casa automobilistica proporrà più che automobili, smartphone con le ruote sempre connessi. Pertanto tutti i comandi saranno vocali quando si userà e quando si lascerà si potrà gestire con lo smartphone. Giusto per capire meglio: se avrete lasciato la vostra LINK & CO modello 01 parcheggiata e non avete intenzione di usarla, un vostro amico-parente-conoscente-figlio-moglie… se ne avrà bisogno potrà goderla semplicemente usando lo smartphone, dopo che naturalmente avrà avuto vostra autorizzazione. In pratica ragionando come le ultime generazioni che vivono social e nella grande condivisione, anche l’automobile verrà condivisa. Si aprono le porte a un carsharing privato o amico. Quindi meno lavoro per taxi, uber… per tanti.
L’auto smartphone o meglio sempre la LINK & CO non avrà bisogno di una rete di vendita e assistenza come c’è ora per tutte le automobili: sempre tramite smartphone verrà presa e ritirata senza che nessuno proprietario debba perdere tempo quando dovrà andare in officina. Anche l’acquisto sarà semplice perché avverrà via internet e con una linea di modelli senza ulteriori accessori e a prezzo fisso come l’i-Phone, che costa uguale in tutti i Paesi di una stessa regione, e che oggi viene per lo più venduto via internet. La trattativa sparirà. Sparirà anche il concessionario. Altro fatto importante l’acquisto potrà prevedere la sostituzione con un modello più evoluto per avere sempre il meglio della tecnologia. Per la serie anche tutto il business che sta nella rivendita potrebbe andare incontro a grandi cambiamenti. Ma soprattutto quello che emerge chiaramente è che il settore dell’automobile statico per 100 anni si dovrà confrontare con un nuovo modello di business, dove più che la meccanica e la sua evoluzione potrebbe valere la condivisione, il “link nella co” che sta per comunity. Così si spiega anche da dove deriva questo nome più fashion che auto.
La lucidità di Alain Visser e di chi sta dietro a lui (Volvo, Geely, Microsoft, Alibaba…) lasciano presagire che qualcosa succederà, anche perché le nuove generazioni stanno dimostrando che le regole del mondo come lo si è vissuto finora gli stanno strette, a partire dal concetto di proprietà e ma anche di mobilità.
Più si ascolta il messaggio dei vertici di LINK & CO e più si vede Alan Visser come un gurumolto simile a quelli che stanno in California e che hanno rivoluzionato il mondo azzerando importanti realtà: chi pensava alla triste fine di Motorola? Chi immaginava la chiusura di Kodak? Chi poteva sognarsi il grande cambiamento nel settore musicale…?? A proposito sono 15 anni dalla nascita dell’i-Pod. Sarà così anche nel mondo dell’auto e della mobilità individuale? E’ possibile perché i ragionamenti esplicati non sono surreali o impossibili, hanno un loro perché, basta guardarsi intorno.
I consumatori hanno ancora però il coltello dalla parte del manico e importante sarà che prestino attenzione alla sostanza e non alla forma, che ritornino al reale valore delle cose, che si è perso. Perché se è vero che il telefono da quando è diventato smart ha migliorato molte cose, è anche vero che sta portando tutti a vivere connessi e apparentemente vicini ma lontani dai valori che hanno creato chi siamo. LINK & CO può fare del bene e essere quindi visto anche come un medicinale per aiutare a un risveglio anche delle Case automobilistiche che ultimamente puntano molto sul brand e meno sui contenuti.
Il primo modello di LINK & CO si chiama 01. E’ lungo 453 cm e ha forme da SUV. Ricorda nello stile una Porsche Macan ma anche una Kia Sportage. Ha un design non rivoluzionario ma rassicurante come volumi e dettagli soprattutto dei fari che danno personalità. E’ opera di designer svedesi e si vede anche nei dettagli interni con idee molto Volvo. Tecnicamente il model 01 sfrutta una nuova piattaforma sviluppata per modelli Volvo e Geely. Il modello 01 presentato era un bel…manichino. E’ stato detto che arriverà nel 2017 in Cina, dapprima con solo motore benzina, poi ibrido mentre in Europa sarà subito ibrido. Verrà costruito in Cina e quindi il prezzo dovrebbe essere basso complice pure la distribuzione via internet. A essere sinceri visto che arriverà sul mercato cinese nel 2017 ci si aspettava qualcosa di più concreto. Il modello di business sembra essere molto simile a quello della Apple. Sul tema consumi, prestazioni…niente è stato comunicato, se non che sarà la migliore perché questa è stata la richiesta del numero 1 di Geely che ha avvallato e paga LINK & CO. E qui però va detto chiaramente che: fare un’auto è facile, fare un business dell’auto è più difficile, come insegna Tesla che sta perdendo l’imperdibile ma soprattutto fare buone automobili è cosa da pochi. E di questo i consumatori è meglio che ne prendano bene conoscenza perché l’auto oltre ad essere la seconda spesa più importante dopo la casa è anche quell’oggetto che porta a spasso, che deve proteggere, che deve essere efficiente, che dispensa realtà e non virtualità. Tutto questo, però, non va completamente interpretato per LINK & CO, in quanto gli uomini che abbiamo incontrato a partire da Visser ma anche dai designer e in particolare Andreas Nilsson sono uomini con chiare idee che se disporranno di carta bianca e soldi e aiuti da Microsoft e Alibaba potrebbero entrare nella storia dell’automobile sempre che facciano un model 01 e poi i modelli 02 e 03 più arrosto che fumo.

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