Quando la berlina si veste da coupè: un giro con l’Audi A7 Sportback

Sono forse passati per sempre gli anni d’oro di quelle che, con un sagace spunto giornalistico, venivano chiamate “ammiraglie”. Anche nei segmenti di maggiore prestigio si fa infatti più fatica a vendere le berline, prese d’assedio da un’ormai sempre più ampia varietà di veicoli che spazia dalle station wagon ai Suv. Le berline sono diventate forse troppo conformiste, in un mondo che premia l’originalità e la voglia di essere diversi. Le forme da coupé sono così tornate sulla cresta dell’onda ormai da qualche tempo, e le abbiamo viste applicate alla carrozzeria di più di un Suv nonostante il controsenso di abbinare dimensioni esagerate a un’abitabilità posteriore ridotta. Il fascino delle forme e la voglia di essere alla moda prevalgono dunque spesso sulla funzionalità e il bisogno di spazio che dovrebbero ispirare all’acquisto di un Suv.

Per le classiche berline d’alto bordo, la carrozzeria da coupé è diventata una specie di elisir di giovinezza e non sorprende che siano fiorite nei listini dei costruttori più prestigiosi. La differenza si palpa al volo, anche quando la base meccanica è del tutto simile, come nel caso della A8 e della A7 Sportback, ormai da qualche mese regine nella fascia più alta della produzione Audi. Pur essendo altrettanto impegnativa sotto il profilo dell’immagine (e del prezzo), la A7 Sportback appare più giovanile, senza rinunciare a quasi tutte le caratteristiche della più classica A8. Lo stile è diverso non solo per particolari come la presa d’aria anteriore e la “firma” digitale dei fari. Anche grazie alla forma slanciata, il Cx è ridotto a 0,27, con soluzioni interessanti come lo spoiler posteriore che fuoriesce dal portellone una volta superati i 120 orari.

Pur in un momento di scarsa popolarità per i motori diesel, appare notevole il V6 della 50 TDI 3.0. Ha una potenza di 286 cv ma, anche e soprattutto, un’incredibile possibilità di utilizzazione oltre a consumi che possono essere limitati. La velocità massima è autolimitata a 250 km/h, con un tempo di soli 5”7 per accelerare da 0 ai 100 orari. Permette di viaggiare nel massimo del comfort in un abitacolo che ha pur sempre due posti comodi dietro nonostante il tetto spiovente. La trazione integrale e le eventuali sospensioni pneumatiche contribuiscono alla sicurezza in marcia della vettura, che ha una tenuta di strada notevolissima per una berlina che ha dimensioni rilevanti e un peso non proprio ridotto, pur con tanti particolari alleggeriti. È importante la presenza dei più avanzati sistemi di assistenza alla guida, 39 secondo quanto dichiara l’Audi. Una nota a favore viene dal sistema multimediale, che può contare sulla presenza di due schermi a comando tattile. Questi ultimi hanno permesso di eliminare la maggior parte dei pulsanti e dei comandi tradizionali per il controllo di tutte le funzioni, da quella di navigazione a quella di regolazione della climatizzazione passando per telefono e impianto audio. Il guidatore, per la cronaca, può personalizzare sino a 400 parametri per scegliere il profilo più adatto per la modalità di utilizzo della vettura.

1 commento
  1. Roberto
    Roberto dice:

    Avere una A7 5.0 nuova con una infinità di difetti è imperdonabile.
    92.000,00 e riscontrare difetti a distanza di una settimana dalla consegna.
    È Audi tace.
    Che vergogna!

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