Quattro domande a Roberto Giolito, il “padre” delle 500 attuali

Abbiamo incontrato Roberto Giolito figura di spicco del design del gruppo FCA e “papà” della moderna 500 e gli abbiamo chiesto il suo punto di vista sull’attuale stile dell’auto.
Alla recente Milano Autoclassica, dunque, abbiamo incontrato Roberto Giolito, nato ad Ancona nel 1962, figura importante di FCA sia per le auto moderne sia per le storiche, nella sua doppia veste di vice presidente per la regione EMEA per supervisionare l’intera gamma di nuovi prodotti dei marchi Europei di Fiat Chrysler Automobiles, e di responsabile della divisione Heritage di FCA Italy. Giolito era anche responsabile del Centro Stile Fiat quando, nel 2002, nacque la moderna 500.

La prima domanda è dunque relativa al rapporto che intercorre tra passato e presente, e in particolare l’ispirazione che le auto di ieri sempre più danno a quelle di oggi e ai loro designer: come nacque la 500 di oggi?
“In modo molto semplice. La connessione con il passato nella 500 è stata ed è una cosa naturale. Il modello è stato amato fin da subito perché riprendeva la cultura dell’azienda, è stato percepito come il frutto della stessa ispirazione di Giacosa. Da un punto di vista concettuale poi la 500 moderna ha le stesse premesse: quelle di essere un veicolo multifunzionale”.
Ma tutto questo può valere anche per tutti gli altri modelli attuali che si ispirano al passato? Ormai è quasi una moda, sembra che non ci sia più grande capacità di invenzione nel design automobilistico: o si replica il passato, o si disegnano auto molto simili fra loro, funzionali ma senza personalità…
“Non sono del tutto d’accordo – attacca Giolito – Ci sono marchi interi, ispirati a un’auto del passato, ma sono diventati per l’appunto marchi di altre Case automobilistiche, mentre la 500 è rimasta Fiat. È una differenza sottile, anche formale se si vuole, ma importante. Ancor più importante poi è che da un punto di vista sostanziale il concetto di 500 è stato in grado di reinventarsi, pur restando formalmente se stesso, come detto prima. Basti pensare che la nuova ha il motore anteriore”.

Però converrà con noi che il design automobilistico sembra aver perso la fantasia? È così difficile inventare qualcosa di nuovo oggi?
“Il passato è sempre più vicino. Intendo dire che mentre vent’anni fa il passato era una cosa di trent’anni prima, oggi siamo scesi a dieci. Il mondo va veloce e il tempo si accorcia. È un loop che studiosi di trend e sociologia avevano previsto e che porta al fatto di ispirarsi continuamente a ieri. Soltanto che si tratta di un passato sempre più vicino a noi. Detto questo, nel design automobilistico si vive sempre più di dettagli: sono loro che fanno la differenza”.

Ci faccia un esempio sulla 124 spider, che è ispirata a quella di ieri soltanto nel nome. 
“In questo caso lo sguardo al passato c’è, ma c’è anche molto tecnicismo, com’è normale. Il design parla, ci dice qualcosa. In questo caso, per esempio, la coda della 124: è molto pulita. Quante sportive odierne possono dire lo stesso? Quante devono avere uno spoiler, più o meno grande, a scomparsa o no, per mantenere la stabilità? Ci sono automobili che dopo 60 anni per funzionare in modo ottimale devono ancora aggiungere, anziché togliere. Questo intendo per tecnicismo: l’aerodinamica della 124 spider è ottimale.” (da Automobilismo.it)

2 commenti
  1. Enrico Fumia
    Enrico Fumia dice:

    Giolito ha semplicemente difeso l’immenso vuoto creativo che permea il car design da anni a questa parte. Spiace sottolinearla una volta di più, ma questa è la realtà… purtroppo visibile… per ha davvero occhi per vedere e non solo parole dietro cui nascondersi.

  2. Mister X
    Mister X dice:

    Giolito e’ senza dubbio uno dei migliori designer di auto in circolazione. A partire dalla Multipla, tanto discussa e quindi non banale, se i responsabile del Museo MoMa di New York hanno scelto di esporla. Per arrivare all’attuale 500, che ha saputo reintepretare, anche se non e’ facile “toccare” un capolavoro. Attualmente pare che sia stato un po’ messo da parte dalla Fiat, e questo va probabilmente a suo merito poiche’ dimostra che non e’ uno dei tanti “yes man” che ci sono nelle aziende. Il tempo decidera’ : ci sara’ per lui uno spazio nella memoria, non credo che accadra’ anche per chi adesso non lo considera…

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