“Sarete belli voi!”

Omaggio ad un’auto straordinaria che compie vent’anni: la Fiat Multipla.

Quando è nata nel 1998, la Fiat Multipla ha cambiato il modo di concepire l’automobile. Automobile che fino ad allora era considerata innanzitutto come uno status-symbol, oppure un oggetto dei desideri del quale innamorarsi per lo stile, per l’immagine aggressiva o raffinata che poteva dare al possessore, o per i contenuti di tecnologia avanzata.

Multipla ha rotto gli schemi e ha diviso il mondo tra chi se ne è innamorato apprezzandone l’originalità e chi l’ha violentemente dileggiata come esempio di auto impresentabile.

“Sarete belli voi!”: era il claim della spiritosa campagna pubblicitaria, dove Fiat affermava giustamente che Multipla “Non deve piacere a tutti”. Come dire, che la vettura è riservata ai soli veri intenditori.

In realtà, il design anticonformista, che ricordava vagamente le carrozze di un tempo, ha ricevuto molti consensi a livello internazionale: nel 1999 il Museum of Modern Art di New York (MOMA) ha inserito l’auto italiana nella sua mostra “Different Roads”, come uno degli esempi delle nuove tendenze della motorizzazione di massa.
La rivista TIME l’ha invece inserita tra le “50 peggiori auto di tutti i tempi”.

Roberto Giolito autore del design, l’ha progettata pensando ad una monovolume compatta, una vera chicca per l’epoca, ispirandosi, non solo per il nome, alla filosofia progettuale dell’antenata omonima prodotta dal 1956 al 1967.

Anticipata nel 1996 da una “concept car”, che fu fortemente criticata perché non compresa, la prima serie di Multipla fortemente voluta dall’Ad Paolo Cantarella, venne esposta in versione definitiva nel 1997 al Salone Internazionale di Francoforte e successivamente commercializzata nel gennaio del 1998.

Realizzata grazie al telaio “Space Frame” in lamiera di acciaio progettato da Fiat, la Multipla è uscita dagli schemi cambiando la classica struttura dei Veicoli Multi Uso con coppie di sedili sistemati su tre file, montando sei sedili individuali e uguali, disposti su due file. Risultando così essere l’unica vettura della categoria appena superiore ai 4 metri, ad offrire i 6 posti uniti ad un capiente bagagliaio: 430 litri, massimo 1300 con i sedili posteriori reclinati.

Multipla-interni

Il pavimento è libero da qualsiasi ingombro: il pianale, invece di presentare il classico gradino sotto il sedile posteriore, è piatto e abbastanza alto da poter ospitare, nella parte inferiore, i componenti delle versioni con motore che equipaggiano le versioni a gas.

Nel 2000 fu anche realizzata con un motore ibrido elettrico Hybrid Power, ma non ebbe seguito.

Nel 2004 la Multipla venne in parte modificata stilisticamente, eliminando soprattutto quel “salame” posto anteriormente sotto il parabrezza che conteneva le luci di posizione. Una scelta frutto di un compromesso, che in realtà ebbe l’effetto negativo di snaturare il coraggioso design originale della vettura.

Precedentemente, nel 2002,venne introdotto un innovativo 1.9 JTD common-rail capace di 116 cavalli che sostituì la vecchia versione da 110, a sua volta subentrata a quella iniziale da 105 cavalli alcuni mesi prima.

Prodotta nello stabilimento torinese di Mirafiori fino al 2010, sta diventando un modello molto ricercato dagli appassionati che le curano restaurandole e conservandole con amore, continuando a chiedersi (…ma non solo loro…) come è possibile che Fiat abbia abbandonato un progetto (due file di sedili da tre posti in quattro metri) così innovativo e funzionale.

multipla-cruscotto

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