Tutte le Suzuki possono avere il cambio automatico

La trasmissione automatica ha una lunga storia nel pianeta auto, iniziata nel 1904 grazie a due fratelli italiani, poi proseguita negli Anni Trenta da Chrysler, nel ’40 da General Motors con l’Oldsmobile, nel 1988 toccò alla Suzuki Vitara, poi seguirono i cambi robotizzati a doppia frizione ed il Lock-up a 5 marce.
Oggi, la Casa giapponese può vantare un’offerta nelle trasmissioni automatiche che si estende su tutta la gamma, facendone uno dei pochi marchi che può offrire una versione senza frizione per ognuna auto venduta. Dalla Vitara alla Celerio, passando per la Swift, la S-Cross e l’inossidabile Jimny, ogni vettura ha una soluzione tecnica diversa.
Ma che sia a doppia frizione, a variazione continua o con convertitore di coppia, tutte le Suzuki con cambio automatico hanno un efficienza paragonabile a quelle con cambio manuale e un prezzo di acquisto solo leggermente superiore.
Questa abbondanza si spiega con le stesse radici territoriali del marchio, visto che in Giappone il cambio automatico è una consuetudine per nove automobilisti su dieci; nel Sol Levante, infatti, la trasmissione manuale è considerata un optional, anche piuttosto esotico, ed esistono addirittura due patenti differenti: una permette di guidare tutte le auto, un’altra solo le automatiche.
Parlando di prezzi si va dai 700 euro necessari per il robotizzato della Celerio, ai 1.000 e 1.300 euro, rispettivamente della Swift e della Jimny che sono dotate di un’unità con convertitore di coppia a 4 rapporti. La S-Cross e la Vitara hanno un cambio a 6 rapporti per le motorizzazioni benzina (1.100 e 1.500 euro) del tipo CVT la prima e con convertitore di coppia la seconda, mentre quelle diesel usano la trasmissione a doppia frizione e 6 marce di origine Fiat, offerta al prezzo di 1.700 euro.
I consumi, poi, sono invariati rispetto alle corrispondenti versioni con cambio manuale. La Celerio mantiene una media di 4,3 l/100 km, la Swift sale da 5 a 5,6 l/100 km, la Jimny cresce da 7,1 a 7,3 l/100 km, mentre sia la Vitara che la S-Cross rimangono a 5,5 l/100 km col 1.6 benzina e aumentano da 4,2 a 4,5 l/100 km con il 1.6 turbodiesel. Suzuki ha chiuso il 2016 in Italia con 22.622 immatricolazioni (+ 21,07%) ed una quota dell’1,24%, ruolo di best seller per Vitara.
Suzuki ha 36 fabbriche dislocate in 25 Paesi. Con il piano <Next 100> è previsto il lancio nel mondo di 20 novità entro il 2020, di cui tre in Italia: alle rinnovate Baleno ed S-Cross si è aggiunta la nuova Ignis crossover dalle dimensioni di un’utilitaria, porte aperte il 21 e 22 gennaio, la 1.2 Dualjet 2WD iCOOL in offerta lancio a 11.950 euro. Previsioni di vendita, 7.000 unità l’anno  a sentire Massimo Nelli, direttore generale divisione automobili Suzuki.
Tre gli allestimenti (iCOOL, iTOP e iADVENTURE) e con connettività Android Auto, Apple CarPlay e MirrorLink di serie dall’allestimento d’ingresso. Le rivali principali della 2WD saranno la Fiat 500, Smart Forfour e Mini tre porte, per la 4WD Allgrip l’unica rivale sarà la Fiat Panda 4×4 nella variante Cross.
Al Salone di Ginevra saranno alzati i veli sulla nuova Swift, la compatta sportiva che ha venduto complessivamente oltre 5,3 milioni di esemplari nel mondo. Svelata recentemente in Giappone nella variante dedicata al mercato domestico, quella destinata sul nostro mercato presenterà caratteristiche specifiche per le necessità degli automobilisti del Vecchio Continente.
Riguardo al futuro nella stanza dei bottoni di Suzuki è stata utilizzata la parola <monozukuri>, che vuol dire  <creazione di cose>, evidenziando le sfide ambiziose del gruppo come quella raccolta con il Google X Lunar Prize.
Come evidenziato nella conferenza stampa del Salone di Parigi 2016 dal Presidente, CEO e COO di Suzuki Motor Corporation, Toshihiro Suzuki, e dal Presidente di Suzuki Europa, Yoshinobu Abe, l’obiettivo di vendite annuali in Europa nel 2019 – ultimo anno del piano di medio termine SuzukiNext 100 – è di circa 300.000 unità. Per raggiungere questo target, Suzuki ha in programma il lancio di un nuovo modello ogni anno sul mercato europeo. Suzuki si concentrerà anche sulle motorizzazioni Ibride (Sistema SHVS, Smart Hybrid Vehicle by Suzuki) già presenti su Baleno e Ignis e sulla sua diffusione nella gamma europea.
Grazie alla sua configurazione compatta (la massa totale del sistema è contenuta in 6,2Kg) e all’ottimo rapporto qualità/prezzo (1.000 € per Baleno e Ignis), il sistema ibrido Suzuki è la scelta ideale per massimizzare i vantaggi dell’Ibrido e annullarne gli svantaggi di peso, costi e ingombri tipici degli ibridi tradizionali.

3 commenti
  1. Stefano
    Stefano dice:

    Come mai cambio automatico e trazione 4×4 non si possono avere assieme nella Ignis e nella swift

  2. Nadia Spadaro
    Nadia Spadaro dice:

    Salve. È possibile montare un cambio automatico sul modello ibrido? Grazie

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