Sette domande a una Alfa Romeo Giulia del ’62 parcheggiata da un mese in quarantena
1 – Come se la passa in questo momento di attesa? Cosa si prova a stare sempre parcheggiati ?
Impotenza, sporcizia, oblio. Mi si sgonfiano le gomme, diventano quadrate. Mi sento un po’ senza senso qui a far niente. Diciamo che sono in attesa, in attesa del semaforo verde.
2 – Sogno notturno ricorrente
Sogno le curve della Grande Corniche, ed è un sogno bellissimo.
3 – Cosa le manca di più ?
Mi manca il mio proprietario, di cui conoscevo il tocco delle sue mani sul volante e i segreti di guida, ma non glielo dica.
4 – La prima cosa che vorrebbe dopo la fine della quarantena.
Un bel lavaggio dentro e fuori. E un pieno di benzina.
5 – Un fatto positivo, pensiamo positivo …
Ho fatto amicizia con il suv qui di fronte. Però mi fa sentire bassa e come sensazione non è tanto bella.
Ma visto che non ho scelta, visti i tempi mi faccio andare bene pure lui …. Ha presente la canzone di Battisti: “a quest’ora cosa vuoi? Mi va bene pure lei” (Acqua azzurra, acqua chiara)
6- Le piace la città vuota ?
Moltissimo mi ricorda l’anno in cui sono nata, il ’62. Mi ricordo che in agosto in città non si muoveva una foglia. Ecco, sembra l’agosto di allora.
7 – Come passa la giornata ?
Passo le giornate a non fare assolutamente nulla. Guardo la gente che cammina veloce, tutti con una strana mascherina sulla bocca.
Sento passare vicini, a volte un po’ troppo, i netturbini la mattina. Uno di loro certe mattine mi sfiora la carrozzeria, ed è bellissimo sentirsi vivi.
Leggo, mai letto così tanto…il libretto di uso e manutenzione.
7bis – Un ultimo pensiero dalla strada?
Respira , inspira , espira , zen …
#stateacasa #ioviaspettoparcheggiata #tuttotorneràcomeprima
Mi par di capire che la Giulia è parcheggiata sulla libera strada e non in garage come meriterebbe alla sua età e con la sua classe. Peccato! Spero che non subisca danni….