(altre) Sette domande sul mondo dei rally a un giornalista che c’era… sempre (parte seconda)
I Rally non sono solo i volti e i nomi dei piloti famosi , sono soprattutto volti e professionalità meno note, ma senza i quali i rally stessi non avrebbero avuto i risultati che hanno avuto, non sarebbero cosa sono.
Ecco oggi parliamo di loro, di quelli che …
La voce narrante è ancora di Gian dell’Erba, noto giornalista torinese dei quotidiani Stampa Sera e La Stampa, che c’era quando tutto questo è accaduto. Siamo negli anni 70-80 del secolo scorso…
1- Un meccanico che vuoi ricordare
Ne voglio ricordare due dell’Abarth, oltre che bravi, molto simpatici: Rino Buschiazzo e Roberto Vittone. Prima che, nel 1992, la Fiat chiudesse con le corse, hanno curato anche le Lancia Delta . Ma tutti gli altri non li ho mai dimenticati
2 – Un ingegnere su tutti
Uno solo no, almeno tre: Gianni Tonti e le Fulvia Coupé, Claudio Lombardi – che ha messo il naso nelle Stratos, poi è stato progettista delle Lancia 037 Rally e della Delta S4 – e Sergio Limone, già in Abarth fin dalle 124 Spider Abarth, con le sue mani sulle Lancia 037 Rally e nella successiva Delta S4. Poi ci ha messo gran parte del suo sulla Delta Integrale da gara
3 – Un rally su tutti, che ti piaceva seguire
Il Rally Costa Smeralda. Il percorso era tutto su terra, molto difficile, però con lo sfondo dello stupendo mare di Sardegna.
4 – Un pilota che ti piaceva e ti era simpatico
Beh, a quell’epoca erano tutti simpatici!
Uno di questi era il biellese Franco “Speedy” Perazio che correva su Lancia Stratos. Una vera macchietta che, però, andava forte!
Poi Gabriele Noberasco (il ligure di Albenga, re della frutta secca ), irruento sulla Fiat 131 Abarth, soprannominato “Odeon , tutto ciò che fa spettacolo” (dalla allora famosa trasmissione televisiva di Rai 2, in onda all’epoca: 1977 e ‘78) .
E le pilotesse come Luisa Zumelli, Chantal Galli, Prisca Taruffi , Claudia Peroni, Roberta Gremignani, la francese Michèle Mouton: nel 1981 lei e la navigatrice torinese Fabrizia Pons, sull’Audi Quattro sono state il primo equipaggio femminile a vincere un rally come il “Sanremo”, valido per il Mondiale, proseguendo nel 1982, prime in Portogallo, all’Acropolis greco e in Brasile.
5 – Un personaggio del circo rally
La “buonanima” del chierese Nino Fornaca (nella foto, sul “suo” camper). Non era pilota né navigatore, ma un’enciclopedia in materia!
Sapeva tutto su modelli, preparatori, equipaggi (e mai un pettegolezzo!) .
Ancora adesso si celebra il suo nome con una serie di rally storici, il Memory Fornaca, che si conclude con quello che ha partenza-arrivo a Chieri (dove lui abitava), organizzato dagli “Amici di Nino, in primis Giorgino Vergnano .
6 – Uno sponsor
Due torinesi: Carello – fari di serie e proiettori supplementari – e Sabelt Britax con le cinture di sicurezza di auto da rally e anche di F1. Cinture ancora adesso sulle Ferrari. Allora si battevano per ottenere l’obbligo di indossarle con l’auto in movimento.
7 – Salga Dell’Erba… quella volta che ti han detto…
Siamo al termine del Parco della Mandria, allora sede delle piste di prova Fiat. Vudafieri mi ha portato su quella sterrata sulla Fiat 131 Abarth, Alen sulla Lancia Stratos (dopo la vittoria al Giro d’Italia ’78 con il navigatore Kivimaki, mentre Giorgio Pianta la guidava in pista ) .
Con il veneto e il finlandese vedevo le curve dai finestrini laterali…
E c’è stato anche Riccardo Patrese, a fianco del quale mi sono seduto sulla Fiat Ritmo 75 Abarth con la quale – in coppia con il navigatore Pierino Sodano – si era classificato 5°. Lui “faceva le righe”, cioè le esatte e veloci traiettorie.
Emozioni, momenti esaltanti e irripetibili.
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