ACCADDE OGGI – L’incredibile storia del Diesel, dai trionfi agli scandali
Il motore a gasolio, brevettato il 23 febbraio 1892, sfrutta la compressione per l’accensione spontanea del carburante. Oggi, dopo avere rivoluzionato il mondo dei trasporti, vivacchia tra polemiche ambientali e costi crescenti
Chi l’avrebbe mai detto che un motore nato per funzionare anche con olio di arachidi avrebbe rivoluzionato il mondo dei trasporti? Eppure, questa è proprio la storia del motore Diesel, un’invenzione che ha cambiato il corso della storia industriale.
Nel lontano 23 febbraio 1892, un brillante ingegnere di nome Rudolf Diesel depositava a Berlino il brevetto n° 67207 per quello che sarebbe diventato il suo più grande lascito all’umanità. Il suo geniale motore sfruttava il principio della compressione per far accendere il combustibile spontaneamente, senza bisogno di quelle candele che ancora oggi fanno da “accendino” ai motori a benzina.
Il motore che conquistò il mondo
L’anno seguente, Diesel pubblicò un saggio dal titolo ambizioso quanto profetico: “Teoria e costruzione di un motore termico razionale, destinato a soppiantare la macchina a vapore e le altre macchine a combustione finora conosciute”. Parole che dovevano sembrare quasi blasfeme all’epoca, ma che si rivelarono sorprendentemente accurate.
La storia del motore Diesel è un crescendo di successi: dal primo prototipo funzionante costruito ad Augusta nel 1897, alla sua trionfale presentazione all’Esposizione mondiale di Parigi del 1900, dove stupì tutti funzionando a olio di arachidi. Le applicazioni si moltiplicarono rapidamente: nel 1902 la MAN iniziò a produrre motori stazionari così robusti che alcuni continuarono a funzionare fino al 1955. Dal battello francese “Petit Pierre” nel 1903, al primo sottomarino diesel-elettrico “Aigrette” nel 1904, fino al veliero “Fram”, la nave di legno che ha navigato più a nord e più a sud del mondo con Nansen nel 1893 in Artide e con Amundsen in Antartide nel 1910.
La scomparsa dell’inventore e il trionfo della sua creazione
Ma la storia ha anche i suoi lati oscuri: nel 1913, Rudolf Diesel scomparve misteriosamente durante una traversata della Manica, in circostanze mai chiarite. In ogni caso, il suo motore continuò a conquistare nuovi territori: dal primo volo diesel nel Michigan nel 1928, al record incredibile dell’aereo Bellanca CH-300 Pacemaker che nel 1931 volò per 84 ore e 32 minuti senza rifornimento – un primato rimasto imbattuto per ben 55 anni.
Nel mondo delle automobili, il diesel fece il suo ingresso trionfale nel 1936 con la Mercedes Benz 260 D, seguita in Italia dalla Fiat 1400 Diesel nel 1953, che con i suoi modesti 40 CV rappresentava il massimo della tecnologia dell’epoca.
Dal gasolio alle noccioline, il pieno del futuro?
E oggi, chi l’avrebbe mai detto che quel motore nato anche per funzionare con olio di arachidi avrebbe scatenato tante polemiche? Tra blocchi del traffico, discussioni sull’inquinamento e prezzi del gasolio che sembrano voler raggiungere la stratosfera, il vecchio Rudolf si starà probabilmente rivoltando nelle profondità della Manica pensando: “Ve l’avevo detto io di continuare con l’olio di arachidi! Almeno avreste potuto fare il pieno al supermercato!”.
E chissà, magari in un futuro non troppo lontano, torneremo davvero alle origini, con motori alimentati da oli vegetali o nuove soluzioni sostenibili. Magari vedremo auto con il logo di una nota marca di burro di arachidi o distributori che profumano di frittura! Una cosa è certa: l’eredità di Rudolf Diesel continua a far discutere… e a far viaggiare il mondo.
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