Addio a due grandi Uomini
“Una sola lucciola può far guerra alla notte e sconfiggerla”
“I rettilinei sono quei tratti noiosi che uniscono due curve”
Cosa accomuna queste due frasi apparentemente disconnesse? Due grandi personaggi che ci hanno lasciati nei già tristi giorni di Pasqua 2020.
Due uomini entrambi legati all’talia e al mondo di lingua anglosassone, uno nato a Londra 90 anni fa, Stirling Moss che colse magnifici successi al volante delle Maserati e non solo (una volta corse anche sulla Ferrari 250 GT Berlinetta), l’altro nato 96 anni fa in Puglia e divenuto famoso negli Stati Uniti: Joseph Tusiani, poeta multilingue e multipremiato docente universitario.
Stirling Moss è entrato nella leggenda dell’automobilismo come il più vincente e abile pilota di F.1 (66 gran premi dal 1951 al 1961, ne vinse 16) fra coloro che non hanno mai vinto un mondiale nonché come recordman imbattuto della Mille Miglia di velocità, dominata con la Mercedes 300 SL nel 1955 a oltre 157 km/h di media. Fra le sue vittorie più mitiche il GP di Monaco del 1956 al volante della Maserati 250F con la quale quell’anno conquistò anche il Gran premio d’Italia a Monza. In F1 corse poi moltissimo con la Mercedes e rese famosa la, altrimenti finita nell’oblio, Vanwall. Vinse anche la 12 ore di Sebring, il Tourist Thophy e la Targa Florio. Fu nominato “Sir” dalla Regina Elisabetta. Lo ricordo alla Mille Miglia storica mentre, attendendo un controllo orario, giocava distintamente a carte con la moglie al volante della sue 300 SL.
Joseph Tusiani, conosciuo anche come “poeta dei due mondi” nacque a San Marco in Lamis, dove frequentò il liceo classico, e si laureò a Napoli in lettere e poi nel 1947 raggiunse il padre in America dove già nel 1948 firmò un contratto con il College of Mount St. Vincent (nel Bronx) dove insegnò per oltre vent’anni. Nel 1972 passò al Lehman College della City University of New York per poi dedicasi solo all’attività di scrittore.
E’ famoso per aver scritto poesie in latino, italiano, vernacolo sammarchese e, naturalmente, inglese lingua in cui ha tradotto i più grandi classici italiani, tanto che Il presidente degli Usa John Kennedy lo invitò a Washington a registrare con la sua voce le sue liriche e quelle dei grandi italiani. Negli ultimi tempi aveva continuato a dedicarsi alla poesia in più lingue: inglese, italiano, latino, e dialetto sammarchese. Il 9 gennaio 2016 è stato nominato Poeta Emerito dello Stato di New York dal Governatore Andrew Cuomo. Tusiani tornava ogni anno, a fine primavera, nella sua Puglia Garganica.
Poesia di Joseph Tusiani
Canto dell’alba in grigio:
Era il colore grigio senza tempo,
e senza-tempo e grigio eran tutt’uno.
Non c’era fuoco già, né sole alcuno,
c’era Dio sognante lume d’uomo.
E il tempo nell’eterno scosse un fremito,
vittoria senz’alcuna guerra vinta.
Non c’era musica ancora, né gemito,
c’era Dio sognante voce d’uomo.
E guarda e ascolta: in questa eternità
fischiano i primi uccelli e scorron l’ombre,
cielo è terra, alba è sera in unità,
ed io sogno un dio detto uomo.
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