Addio Mezger, il mago dei motori Porsche

Hans Mezger, un nome leggenda nella storia dei motori Porsche. E’ scomparso a 90 anni. Era nato il 18 novembre 1929 a Ottmarsheim, un piccolo sobborgo vicino Stoccarda.  Scampato alla guerra, studiò Ingegneria meccanica all’Università Tecnica di Stoccarda e nel 1960 comprò una Porsche 356 usata. “Volevo entrare alla Porsche perchè la 356 era stata un’ispirazione per me” – spiegò nel 1956 Mezger.

Il suo nome è legato al progetto del motore Tag per la Formula 1 negli Anni ’80.

Una brillante carriera la sua. Era il 1.5 V6 biturbo che portò al successo la McLaren con Prost e Lauda. Un propulsore che alimentava la MP4/2 con cui Lauda conquistò il titolo mondiale nel 1984 e con cui poi Alain Prost ha firmato la doppietta nel 1985 e nel 1986. Un propulsore che s’affermò in 25 Gran Premi tra il 1984 ed il 1987. Ma la sua genialità ha riguardato i motori di serie e da competizione per il brand tedesco. Dal 1956 al 1994 ha rivoluzionato la produzione della Casa di Zuffenhausen, dal quattro cilindri Fuhrmann (Type 547) all’otto cilindri boxer Type 73 della Porsche 804 di F1 ed ancora si deve al suo estro il sei cilindri boxer della 911.

Nel 1965 ricoprì il ruolo di responsabile tecnico del Reparto Corse istituito da Ferdinand Piech e dal suo intuito nacquero le 907, 908 e 910 e la formidabile 917 che vinse a Le Mans. L’esperienza sul 12 cilindri in versione sovralimentata per le gare Can-Am diede il via allo sviluppo delle 934, 935 e 936 da competizione, alla 911 turbo di serie del 1974, senza mettere nel dimenticatoio la 959, le straordinarie 956 e 962 del Gruppo C, del V8 da 2,65 cc del progetto Indycar e del V12 aspirato Type 3512 che riportò il brand in F1 con la Footwork.

Anche dopo il pensionamento Mezger ha portato avanti l’evoluzione della 935 e la realizzazione della 911 GT1 che vinse a Le Mans nel 1998. E da quel motore videro la luce le 996, 997 Turbo, GT2 e GT3. Senza dimenticare che Mezger ha supervisionato lo sviluppo del motore che alimentava la 917 che ha vinto la 24 Ore di Le Mans nel 1970 e nel 1971 ma anche di quelli delle 935, 936 e 956/962 che hanno primeggiato ben undici volte nella classica gara francese. Micheal Steiner, Responsabile Ricerca e Sviluppo di Porsche Motorsport, ha ringraziato Mezger “per le sue straordinarie realizzazioni ingegneristiche, un patrimonio del motorsport in generale e della Porsche in particolare.

Le sue innovazioni per le nostre auto sportive rimarranno per sempre indimenticabili”. Non va dimenticato che la Porsche detiene il record di vittorie, undici, nella Targa Florio, una in più dell’Alfa Romeo, quattro più della Ferrari. Dal lontano 1965 nella gamma Porsche c’è stato sempre un modello Targa. Uno di questi la 908/2 con i colori Gulf, battezzata la Porsche bicicletta. E poi ancora la 550 Spyder, la 356 B 200 GS-GT e 718 RS 60 Spyder del 1960, la 911 Carrera RSR, la Gt estrema da 330 cv con cui Van Lennep firmò nel 1973 l’ultimo successo Porsche in Targa Florio.

Nel maggio ’67 la squadra Porsche si presentò alla Targa Florio con sei prototipi della 910. La corsa si concluse con una triplice vittoria, quando anche Stommelen ed Hawkins tagliarono il traguardo con la 910-8 davanti alle due vetture da corsa Tipo 910-6. Porsche poi ottenne la tripletta nel 1968 con Elford e Maglioli con la Tipo 907-8. Nel 1969 venne sviluppata la Tipo 908/02 Spyder per adeguarsi al nuovo regolamento del Mondiale Marche.

Quattro delle sei Porsche 980/02 conquistarono i primi quattro posti. Vinsero Mitter-Schutz a tempo di record in 6h07’45”. Nel 1970 doppio en plein per Siffert-Redman e Rodriguez-Kinnunen (quest’ultimo firmò il giro record a 128,57km/h con la 911 Carrera RSR). La prima vittoria Porsche in Targa risale al 1956 con Umberto Maglioli con la 550 a Spyder, poi nel ’59 vinsero Barth-Seidel con la 718 RSK Spyder, quindi nel ’60 Bonnier-Hermann con la 718 RS60 ed ancora con Bonnier-Abate nel 1963 con la 718 GTR, nel ’64 Davis-Pucci con la 904 Carrera GTS, nel 66′ vinsero Muller-Mairesse con la 906 Carrera.

L’appellativo Carrera venne usato per la prima volta sulla 356 per celebrare la prima vittoria internazionale assoluta del brand, nella Carrera Panamericana nel 1954 sulla 550 Spyder affidata ad Hermann. Vent’anni dopo arrivò la 911 Carrera RS 3.0 da 230 cv.

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