Alfa Romeo Giulia…o Gingo ?
Si dice che la nuova auto italiana più attesa nel 2015 è senza dubbio la nuova Alfa Romeo Giulia…anche perché sarà l’unica.
Il nome “storico” utilizzato ormai da anni per identificarla, in realtà difficilmente sarà quello definitivo (PURTROPPO!) La nuova berlina media non verrà ufficialmente svelata in un salone internazionale, com’è abitudine di tutte le case, ma il 24 giugno nell’ambito dell’EXPO milanese, quando, in occasione dei 105 anni di storia del marchio, sarà riaperto anche il Museo della Casa ad Arese.
Sempre che non ci voglia mettere le mani anche il canadese (!) Ralph Gilles, neo nominato capo del Centro Stile FCA al posto del “gentlemen” Lorenzo Ramaciotti, che si limiterà ad essere consigliere di Marchionne. In realtà quel posto avrebbe dovuto essere di Roberto Giolito che ha firmato decine di successi del Gruppo, ma si sa per arrivare in alto alla Fiat bisogna essere “cattivi” …”qualità” che manca totalmente a Giolito, lui è un signore e sa “soltanto” disegnare belle auto (…che poi si vendono anche)
Il progetto “952” ormai è in dirittura d’arrivo con un’architettura che prevede il famoso pianale “Giorgio” (nome utilizzato in azienda per identificarlo), con motore anteriore e con la trazione posteriore o integrale.
Le versione a benzina saranno due: un quattro cilindri turbo Multiair da 2 litri e un top di gamma, simbolo della sportività, sei cilindri biturbo da 2.9 litri.
Il modello centrale per le vendite avrà il nuovo propulsore diesel JTD-M 2.2 litri, incrementato rispetto all’attuale 2 litri, con potenze che andranno dai 135 ai 210 cavalli.
Un altro motore a gasolio, dalle prestazioni ancora più elevate arriverà prossimamente e sarà abbinato esclusivamente al Suv (progetto 949) e alle berline di segmento E (prodotte a Mirafiori?) che seguiranno la Giulia. Se quest’ultima, infatti, sarà sul mercato nella prima metà del 2016, per il Suv si dovrà aspettare ancora un bel po’, ed avrà il nuovo V6 3 litri turbodiesel, derivato dal motore impiegato attualmente su Ghibli e alcuni modelli Jeep, completamente rivisto dalla VM Motori di Cento; le potenze si oscilleranno tra i 275 e i 340 cavalli.
Bisogna dire che, al contrario di altre vetture precedenti, nel caso della Giulia, l’azienda è riuscita a mantenere il più stretto riserbo, senza alcuna fuga di notizie e soprattutto di immagini, le centinaia di ingegneri chiusi nei famosi capannoni della Maserati, dove Harald Wester ha spostato il quartiere generale dell’ingegneria Alfa, questa volta sono stati totalmente riservati. Difficile, quindi, descrivere la linea della vettura, anche se è facile immaginarla con un tre volumi classico, magari un po’ più moderno della concorrenza visto i lunghissimi tempi di gestazione e i vari progetti stilistici bocciati dal Boss. (Nella foto allegata, una delle tante libere interpretazioni presenti sul web)
La Giulia è un’auto troppo importante per la casa del Biscione: con la sua missione di “modello del rilancio”, non può permettersi di fallire ancora una volta, se così fosse rischierebbe di affossare definitivamente il Brand, dopo le grandi aspettative alimentate personalmente da Marchionne che ha ripetitivamente dichiarato di voler far diventare Alfa Romeo un Brand mondiale, così come sta facendo con Jeep, che però era già molto più internazionale e con diversi prodotti in gamma.
Il gioco di qui a giugno sarà quello di indovinare il nome definitivo, dato che l’unica indiscrezione che filtra da Mirafiori è che non sarà Giulia. Assisteremo ad un’altra storia simile a quella di Gingo/Panda? Speriamo di no, speriamo che gli “strateghi” aziendali siano così umili da guardarsi dietro e coerentemente fare loro il claim (che peraltro loro stessi hanno scelto) della recente pubblicità della Giulietta Sprint : “Il futuro è di chi ha un grande passato”.
Il processo per la ricerca e la definizione di un nuovo nome per un’autovettura normalmente dura mesi, quindi a meno che questo processo sia stato fatto nel segreto degli uffici di Modena, non ci sono molte alternative.
O si chiamerà veramente Giulia, oppure si andrà a ripescare nell’immenso patrimonio di nomi storici dell’Alfa Romeo.
D’altronde andò così anche con Giulietta che, fino a due mesi dal lancio, si sarebbe dovuta chiamare Milano.
E se il nome non fosse un nome? Visto che si vuole andare a occupare il segmento premium di BMW; AUDI e MERCEDES, perché non un numero o una sigla?