ALn668 diventa il simbolo della decarbonizzazione ferroviaria
La storica automotrice, simbolo del trasporto locale italiano, è stata riconvertita con tecnologia italiana per viaggiare a biometano liquido, riducendo le emissioni di CO₂ più dell’80%. Un modello replicabile per una mobilità ferroviaria sempre più sostenibile
Non è solo un viaggio inaugurale, ma un balzo in avanti nella storia della mobilità ferroviaria europea. La storica automotrice ALn668, simbolo del trasporto locale del Novecento, è tornata sui binari in una veste completamente nuova: è infatti il primo treno passeggeri europeo alimentato a Biometano Liquido (BioGNL). A rendere possibile questo progetto è stata la tecnologia di Ecomotive Solutions, azienda italiana leader nei sistemi di propulsione alternativi, che ha firmato una riconversione destinata a segnare un punto di svolta nel settore.
La corsa inaugurale, partita da Ancona con presentazione ufficiale presso il Deposito Locomotive di Fabriano, ha celebrato anche il 130° anniversario della linea ferroviaria Subappennina Italica. Un anniversario che diventa il pretesto perfetto per guardare avanti. Quella che fino a ieri era una storica automotrice diesel, oggi è un modello operativo e certificato, alimentato da un biocombustibile rinnovabile che riduce le emissioni di CO₂ di oltre l’80% e può perfino raggiungere un bilancio “carbon negative”.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Fondazione FS Italiane, Snam, Hitachi Rail e, appunto, Ecomotive Solutions che ha svolto il ruolo chiave nella riconversione motoristica e nell’integrazione dei nuovi sistemi di alimentazione. Il cuore tecnologico del treno è infatti 100% italiano: i vecchi motori diesel sono stati trasformati in propulsori a ciclo Otto alimentati a BioGNL, con una gestione elettronica sviluppata internamente da Ecomotive, appositamente pensata per i biocarburanti avanzati.
Ma l’innovazione non ha cancellato l’anima storica del treno. Uno degli aspetti più affascinanti dell’impresa è stato proprio il rispetto filologico dell’automotrice originale: comandi meccanici, sistemi elettropneumatici e dettagli d’epoca sono stati preservati e armonizzati con la moderna elettronica, dando vita a un ibrido virtuoso tra tradizione e futuro.
La filiera del progetto è tutta italiana: il sistema criogenico per lo stoccaggio del BioGNL, per esempio, è stato progettato e realizzato da HVM di Livorno, eccellenza nazionale nei sistemi criogenici. Il risultato è un treno a basse emissioni, con autonomia superiore a 500 km, perfetto per le linee secondarie non elettrificate e per i percorsi storici valorizzati da Fondazione FS.
Ma ciò che davvero rende speciale questa impresa è la sua replicabilità: la ALn668 riconvertita non è un prototipo isolato, ma un modello scalabile che può essere applicato a gran parte delle oltre 500 automotrici diesel ancora in servizio in Italia. Un potenziale enorme per ridurre l’impatto ambientale del trasporto ferroviario senza ricorrere a costosi investimenti infrastrutturali.
“Questo progetto – ha dichiarato Roberto Roasio, portavoce di Ecomotive Solutions – dimostra che la decarbonizzazione ferroviaria non è un sogno futuro, ma una realtà concreta, realizzabile con tecnologie già disponibili e sicure. Siamo orgogliosi di aver contribuito a trasformare un pezzo di storia in un laboratorio mobile di sostenibilità”.
La rinascita della ALn668 a Biometano Liquido è molto più di una buona notizia tecnica, è un segnale forte. In un’epoca in cui si parla tanto di transizione ecologica, ma troppo spesso ci si ferma alle promesse, questo treno ci ricorda che l’innovazione non deve sempre partire da zero. A volte basta saper rileggere il passato con gli occhi del futuro. L’Italia, con il suo ingegno e la sua capacità di unire bellezza e tecnica, ha appena dimostrato di saperlo fare molto bene.
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