Analisi critica della Jeep Wrangler Unlimited SaharaTrail Rated
Ho provato anche per americanautoitalia.blogspot.com la nuova Jeep Wrangler Unlimited SaharaTrail Rated e non sono rimasto deluso!
Decisamente in linea con le aspettative per il nuovo modello della Wrangler questa Sahara Unlimited, versione più lussuosa della gamma, è rimasta sola nel suo segmento con la fine della produzione della Land Rover Defender.
Posso dire che la linea mi sembra in effetti un tributo all’indimenticabile Land Rover?
Direi proprio di si: finalmente il cofano motore è dritto, proprio come sulla LR parallelo al terreno, non più inclinato come sul precedente modello che la faceva sembrare con le sospensioni un po’ cotte all’avantreno.
Questo cofano, appunto mi ricorda quello della Land Rover, con quel bordo che si piega verso il radiatore, proprio come la derivata inglese.
Derivata proprio perché la gloriosa Jeep MB venne proprio usata dai tecnici della Rover per creare un fuoristrada pratico da usare in campagna.
La fiancata è un altro testimone di questo tributo, con lamiere piatte la scalfatura che troviamo poco sotto i vetri, sulla linea di cintura.
Anche il taglio delle porte me la ricorda, ma coi ricordi ci facciamo ben poco…
Questa nuova versione ha una quantità di opzioni veramente superba.
La scelta di cerchioni e pneumatici è davvero imponente e va dalle M+S semi stradali che erano montate sull’esemplare oggetto di questa prova alle Mud Terrain da 32 “, tutto per rendere la vita agli appassionati certamente più facile poichè sono già omologate molte misure di cerchioni e gomme adatte a tutte le situazioni senza dover ricorrere a stratagemmi vari per averle segnate sulla carta di circolazione.
L’impatto è certamente importante: il frontale dalle sette barre è finalmente alto, la griglia si presenta decisamente più imponente, dando un’impressione molto autorevole alla nuova Wrangler, direi un aria molto maschile, rispetto alla precedente versione che sembrava quasi disegnata per piacere ad un pubblico meno orientato alle prestazioni.
Entrare in questa nuova Wrangler in realtà è salire, infatti la Unlimited è dotata delle pedane laterali che corrono lungo tutta la fiancata e agevolano di molto, insieme alle maniglie interne appositamente posizionate, l’ascensione all’abitacolo.
Il sedile del posto di guida è dotato degli abituali comandi per avanzarlo e arretrarlo, alzarlo e azionare il supporto lombare, tutto splendidamente manuale!
Ma una ragione c’è. ed è ovvia: la nuova Wrangler ha il pavimento lavabile ed ha una capacità di guado di circa un metro: vi immaginate che pasticcio all’impianto se i comandi del sedile fossero dotati di motori elettrici? Io non voglio pensarci…
Gli interni dell’esemplare i prova sono ricoperti in robusto cuoio beige, e offrono cinque posti e un bel bagagliaio, al quale si accede aprendo la consueta sponda posteriore che alloggia anche la ruota di scorta; manca una copertura di serie del vano bagagli, per tenere i propri oggetti lontano da sguardi rapaci.
Consueta la dotazione dello schermo U-Connect da 8” che permette di abbinare il telefono via “blue tooth” (quasi sempre…) e connessioni per Apple e Android, nonché la disponibilità di tre gamme d’onda: FM, AM e DAB, anche se le emittenti in digitale sono ancora poche.
Da ricordare che il vetro posteriore, sollevabile e guidato da due pistoni idraulici, va riposizionato al suo posto prima di chiudere la sponda, pena il suo urto contro il rivestimento di plastica rigida della ruota di scorta e la sua conseguente e inevitabile rottura.
La visibilità dal posto di guida è eccellente in tutte le direzioni, un po’ di disagio lo danno i montanti del parabrezza, abbattibile, accoppiati al roll-bar integrale.
Splendido il tetto apribile integrale in tela, azionato elettricamente, rende l’abitacolo luminoso e permette di apprezzare panorami montani nel caldo e confort della vettura; forse un rivestimento interno sarebbe stato gradito.
L’avviamento è come ormai di consueto a pulsante, il motore, nella ns. prova il 2.2 turbo diesel da 200 hp (!!!), leggermente rumoroso a freddo al minimo, rumorosità che si attenua quando entra in temperatura.
Questo motore diesel ha una certa esitazione da fermo in accelerazione, e in ripresa, premendo a fondo il pedale dell’acceleratore, nonostante la turbina a geometria variabile l’erogazione di potenza non risulta immediata.
Questa caratteristica è ovviamente piuttosto evidente nell’uso stradale, nel fuoristrada risulterà meno fastidiosa, anche se 200 hp non sono proprio tantissimi per portare in giro 2.160 kg a vuoto: me la immagino su un passo di montagna con quattro occupanti a bordo, i bagagli e gli sci: direi che ha vinto il partito delle tasse…
Il cambio, a otto marce, è certamente stato pensato per tenere il motore sempre nel suo “range” di potenza, cambio identico anche nella versione a benzina, che perde il V6 3.5 da 285 hp per un inedito 2.0 L Turbo da 270 hp: le tasse, il superbollo…
Su strada la ns. Sahara, la versione più lussuosa e “stradale” si muove agile e sicura, ricordiamo comunque che è un “vero” fuoristrada, con un robusto telaio a longheroni su cui poggia la carrozzeria, e devo dire che l’ho trovata rapida nei cambi di direzione, insperabilmente, viste le caratteristiche da “off-road”.
La versione in prova, come già detto, montava pneumatici semi-stradali, certamente più diretti nella risposta.
In città si districa ottimamente nel traffico insidioso delle “sardomobili” (Ehe, chi si ricorda lo slogan?) degli invidiosetti coi loro volantini, e specialmente agli incroci ben difficilmente ho incontrato il furbino dello stop saltato, complice l’imponente frontale, la massa e il colore, un bellissimo grigio canna di fucile metallizzato.
Articolo piuttosto penoso a partire della recensione del motore di’ rumoroso, ma con una buona coppia che gli permette di fare salite con 4 persone a bordo più’ lo pseudo giornalista che ha fatto l’articolo nel baule.
Scusate, mi sono fermato a “Da ricordare che il vetro posteriore, sollevabile e guidato da due pistoni idraulici” …. non riesco a leggere oltre. Il riferimento alla Land Rover è abbastanza imbarazzante, ma quando ho letto che il vetro dietro ha i due pistoncini beh. Che dire. Una fragorosa risata ha interrotto il silenzio di questa notte. Quì si raggiungono le più alte vette delle recensioni automobilistiche. Argomento degno di nota indubbiamente. I Tecnici della Land sono rimasti allibili dai due Pistoni Idraulici tanto da interrompere la produzione della Land, ma concordo con Massimiliano Demenego. Quando di fuoristrada non si capisce nulla……………………………………………………………………………….
Quando di fuoristrada si capisce poco e nulla vengono fuori queste recensioni…
In effetti. 2160 chili, 4,88 di lunghezza e 1,89 di larghezza: l’alternativa ideale alla Smart per girare in città.