Analisi critica della Mercedes GLE 350 de 4 MATIC

Diciamolo subito. La caratteristica che più solletica di questa nuova Mercedes GLE 350 de 4MATIC, una vettura Plug-in Hybrid di terza generazione, è la sua straordinaria e ineguagliabile, almeno per il momento, autonomia nella modalità elettrica. Grazie ad una batteria da 31,2 kWh di capacità, con un opportuno stile di guida, la vettura supera infatti, e di un bel po’, i 100 km (ciclo NEDC) e, sempre in modalità elettrica, può raggiungere i 160 km/h. Abbinato al motore elettrico da 100 kW c’è un motore diesel a quattro cilindri di ultima generazione, che contribuisce ad una generosa coppia totale pari a 700 Nm, fatta apposta per farsi un baffo del maggiore peso della generosa batteria, e offre a sua volta grande efficienza: consumo di carburante ponderato 1,1 l/100 km, emissioni di CO2 ponderate 29 g/km, consumo di corrente ponderato 25,4 kWh/100 km., per una potenza di sistema complessiva pari a 235kW/320 CV, 210 km/h di velocità massima e accelerazione 0-100 km/h in 6,8 secondi.

Per testare sul campo tanto ben di Dio, niente di meglio che predisporre un inedito percorso nei dintorni di Milano, alla scoperta delle più interessanti abbazie della zona, che fin dal medioevo portarono a una trasformazione del panorama lombardo, creando una rete agricola che ancor oggi permane. Un percorso guarda caso, di lunghezza di poco inferiore ai cento chilometri e che quindi non dovrebbe presentare problemi rispetto all’autonomia in elettrico. Si parte dalla Chiesa di San Lorenzo in Monluè, che sorge nel vecchio borgo agricolo omonimo, circondato da aree rurali trasformate in parco. L’architettura della chiesa, eretta nel 1267, rispetta la tipica struttura degli insediamenti medievali degli Umiliati e si presenta articolata intorno a un’ampia corte agricola, definita da edifici di lavoro e dalle abitazioni dei contadini e dei monaci, circondati da prati irrigui permanenti e da arativi, a formare un borgo agricolo, detto grangia. Oggi la chiesa, modificata nel 500 e restaurata nell’800 appare ad unica navata con soffitto a cassettoni e abside che riprende i modelli cistercensi, ed è affiancata da un campanile a pianta quadrata, scandito da cornici e archetti pensili. L’intero complesso, tra cui il mulino, molto rimaneggiato, è ancora oggi ben riconoscibile, sebbene frazionato, e rappresenta uno dei migliori esempi sopravvissuti di quel tipo di organizzazione. Fu modificata nel 1584 e restaurata nel 1877.

Come si diceva, l’autonomia di questa Mercedes GLE 350 de 4MATIC è nettamente superiore rispetto ad altre ibride plug-in; la grande batteria, tuttavia, non ingombra e trova spazio grazie ad una speciale scocca nella zona posteriore della vettura e ad un assale posteriore appositamente modificato: il vano bagagli, privo di dislivelli, offre una capacità ancora più elevata, fino a 1.915 litri. Oltre che dall’elevata autonomia, la maggiore quota di spostamenti in modalità elettrica è consentita dalla rapidità di ricarica della batteria: a tale scopo, il SUV è dotato di una presa COMBO per corrente alternata/AC e corrente continua/DC. La presa si trova nella fiancata sinistra, in posizione simmetrica allo sportello del serbatoio sul lato destro del veicolo. Alle apposite colonnine DC, la batteria può ricaricarsi in circa 20 minuti all’80%, oppure in circa 30 minuti al 100%.

Meno di dieci chilometri ci separano dall’Abbazia di Chiaravalle, fondata da San Bernardo di Clairvaux nel 1135, uno tra i più importanti complessi monastici italiani, situato all’interno del Parco Agricolo Sud Milano. Ancora oggi popolata dalla tradizionale comunità monastica cistercense, è luogo di considerevole valore spirituale e polo di rilievo dal punto di vista storico, artistico e culturale. Il complesso rappresenta una meta turistica di altissimo pregio, il cui valore è stato notevolmente incrementato negli ultimi anni grazie ad interventi di restauro e di valorizzazione. Organizzata secondo i principi della Regola di San Benedetto da Norcia, la comunità monastica ha svolto nei secoli un ruolo fondamentale per la bonifica e la riorganizzazione del territorio a sud di Milano, ponendo le basi per quella fioritura economica ed agricola che tutt’oggi fa della campagna milanese una delle più ricche d’Europa.

Come modello più grande della famiglia EQ Power, GLE 350 de 4MATIC trae particolari vantaggi dagli attuali sviluppi tecnologici: ad esempio, offre grandi potenzialità la possibilità di recupero su tutte e quattro le ruote, con una coppia di recupero massima abbinata di 1.800 Nm. In tale modalità, la maggior parte delle situazioni di guida può essere gestita semplicemente intervenendo sul pedale dell’acceleratore. Anche come ibrida plug-in, la GLE offre un carico rimorchiabile praticamente illimitato, fino a 3.500 kg. E grazie all’apposito sistema di assistenza, manovrare l’insieme di vettura e rimorchio risulta semplice anche per chi non ne abbia esperienza, regolando in modo automatico l’angolo di sterzata del veicolo trainante.

Altri 8 chilometri ed eccoci arrivati all’Abbazia di Viboldone, fondata nel 1176 e completata nel 1348 dagli Umiliati, un ordine religioso formato da monaci, monache e laici che, attorno all’attuale chiesa, conducevano vita di preghiera e di lavoro, in particolare fabbricando panni di lana e coltivando i campi con sistemi di lavorazione assolutamente innovativi. Dopo la soppressione degli Umiliati ad opera di Carlo Borromeo, l’abbazia passò ai Benedettini Olivetani, successivamente soppressi dal governo austriaco e costretti ad abbandonare l’abbazia. La facciata è a capanna, caratteristica per le bifore, con tessitura muraria in mattoni a vista, solcata da due semicolonne e portale in marmo bianco. Nella lunetta si trovano sculture marmoree della Madonna con bambino fra i santi Ambrogio e Giovanni da Meda del Maestro delle sculture di Viboldone. Ai lati, due nicchie gotiche racchiudono le statue dei santi Pietro e Paolo. Originale è il campanile, a cono cestile, con cornici in cotto e archetti alla base delle bifore e delle trifore sormontate da oculi. La sobrietà degli elementi architettonici all’interno della chiesa la farebbe dire quasi spoglia, se non fosse per la decorazione pittorica che la ricopre per buona parte, a rivestirla di luci e di colori.

A bordo della nostra GLE le caratteristiche di sempre per le vetture della Stella: lusso moderno, senza ostentazione, su strada e fuori, grazie al design e alle sue proporzioni, caratterizzate da passo lungo, sbalzi contenuti ed ampie ruote a filo carrozzeria. E poi straordinaria fluidità di marcia, caratterizzata da silenziosità ed assenza di vibrazioni; e in modalità elettrica, si può ottenere ancora di meglio. L’ampio passo, di quasi tre metri (2.995 mm), va soprattutto a vantaggio dei sedili posteriori, che offrono grande libertà di movimento per le gambe. In questa zona, a richiesta, la nuova GLE vanta un’ulteriore novità assoluta nel segmento SUV: per la prima volta, la seconda fila di sedili è regolabile in modo completamente elettrico.

Poco più di 12 chilometri ci separano dalla Basilica di Santa Maria in Calvenzano, situata nelle immediate vicinanze dell’ospedale di Vizzolo Predabissi. Un documento del 1093 attesta che in quell’anno la famiglia “de Meregnano” (l’attuale Melegnano) ebbe autorizzazione a cedere una sua chiesa di Calvenzano ad una comunità cluniacense: due anni dopo questa l’aveva già trasformata in abbazia. Nel 1558, tuttavia, il monastero fu ridotto a commenda e in seguito passato al Capitolo milanese. Tipicamente lombardo è il cotto usato per l’edificio. Sulla facciata tardo-quattrocentesca, il portale conserva rilievi del XII secolo. Nell’abside resta un affresco di metà ’300. Vuole la tradizione che qui, nel 524, sia stato messo a morte Severino Boezio.

Ancora 16 chilometri ed eccoci all’Abbazia di Mirasole, della prima metà del XIII secolo, che si trova presso l’omonima località del comune di Opera. Era anch’essa una delle cascine-abbazie tenute dall’ordine degli Umiliati, che si dedicavano alla coltivazione dei campi e alla fabbricazione di panni di lana con sistemi innovativi per l’epoca: Mirasole possedeva le uniche macchine del circondario che rendevano possibile la trasformazione della lana in feltro.

Con il nuovo GLE ha esordito la nuova generazione di sistemi di assistenza alla guida Mercedes-Benz. Rispetto alla versione precedente, non solo è stato ulteriormente incrementato il livello di sicurezza attiva: uniche nel loro genere sono anche alcune funzioni Intelligent Drive, come ad esempio il sistema di assistenza alla guida in colonna. La ricarica è possibile, in modo semplice e pratico, non soltanto dalla rete elettrica domestica, ad esempio da una wallbox Mercedes-Benz, ma anche in movimento: infatti, il sistema infotainment MBUX (Mercedes-Benz User Experience) coadiuva la ricerca delle colonnine di ricarica. Il riconoscimento vocale naturale del sistema MBUX consente, ad esempio, di avviare la ricerca con la frase: “Ehi, Mercedes, trovami una colonnina di ricarica nelle vicinanze”. Con Mercedes me Charge si ottiene a richiesta l’accesso ad una delle reti di ricarica più estese al mondo, che, nella sola Europa, conta più di 300 gestori di stazioni di ricarica pubbliche (aree cittadine, parcheggi, autostrade, centri commerciali ecc.); è possibile individuare agevolmente tali stazioni, potendo accedere alle colonnine di ricarica, tramite la scheda di ricarica Mercedes me Charge, la Mercedes me App o anche direttamente dall’automobile. A tale scopo, non occorrono contratti differenti: i Clienti dispongono di una funzione di pagamento integrata, dalla fatturazione semplice, dopo che abbiano memorizzato, per una sola volta, il metodo di pagamento prescelto. Ciascun processo di ricarica viene addebitato automaticamente e i singoli processi vengono raggruppati mensilmente in una fattura di struttura intuitiva.

L’ultima tappa di 34 chilometri ci porta all’Abbazia di Morimondo, nome che significa “morire al mondo”, cioè “vivere da risorti”, fondato nel 1134 a Coronate, località ancora esistente a circa un chilometro dall’abbazia, dai monaci provenienti dal monastero cistercense di Morimond in Francia. Nel 1136 essi si trasferirono in località “Campo Falcherio”, l’attuale sede. In poco tempo il monastero acquistò importanza e accolse numerose vocazioni provenienti da tutte le classi sociali; addirittura, prima della costruzione della chiesa, i monaci morimondesi fondarono altre due comunità: nel 1143 Acquafredda (Como) e nel 1169 Casalvolone (Novara). Anche dal punto di vista agricolo ci fu una notevole espansione con gran numero di grange, oratori e mulini dislocati su un territorio di circa 3.200 ettari nel XIII secolo, di cui due terzi erano campi coltivati e un terzo boschi.

Insomma, la nostra nuova Mercedes GLE 350 de 4MATIC è promossa, dopo questa passeggiata, lunga complessivamente quasi 80 chilometri, percorsi tutti nel silenzio della propulsione elettrica e con ancora abbastanza autonomia per rientrare alla base. Con un prezzo pari a € 64.610 nella sua versione base, che in ogni caso ha già tutto quel che serve e molto altro, ci pare di poter dire che è quasi a buon mercato, se paragonata con le dirette concorrenti; sempre ammesso che ne abbia, dal momento che la sua autonomia con la scossa la stacca di un bel po’ su tutte le altre. Se poi volete sbizzarrirvi nelle personalizzazioni, a patto di avere un portafoglio robusto, non c’è che aprire il ricco libro degli optional, come d’abitudine per la Casa di Stoccarda: buon divertimento.

3 commenti
  1. Autologia
    Autologia dice:

    Significato di “critica”:
    “Scritto, saggio nel quale si esamini e si giudichi un’opera letteraria, artistica o scientifica, con particolare riguardo al giudizio o alla valutazione.”
    Se ne deduce che una “analisi critica” non deve essere necessariamente negativa
    AUTOLOGIA

  2. Mariano Da Ronch
    Mariano da Ronch dice:

    Quando si ha l’occasione di testare, anche brevemente, automobili di questo tipo, il rischio di fare un peana è sempre in agguato. Ma tant’è: almeno dal mio punto di vista, di critiche significative (a meno di inventarsele di sana pianta) non ce ne sono proprio. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole.

  3. Filippo Crispolti
    Filippo Crispolti dice:

    Menomale che si trattava di una “analisi critica”. Ma, salvo errori, priva di…critica. O no?

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