Ciao Lele, re del “pendolo”

Lele Pinto ha consegnato la sua tabella all’ultimo CO del rally della vita. Come sa fare lui: discretamente, con il sorriso sulle labbra. A 75 anni portati bene ha detto stop. Dall’isola diventata la sua casa, l’isola d’Elba, Lele ci ha salutati, all’alba di quel giorno votato all’Immacolata. Da un’isola diventata il suo rifugio. Un “buon rifugio”, Portoferraio, per lui e per tutta la sua famiglia. Un’isola che aveva imparato ad amare proprio con i rally. Quelle strade, quegli sterrati che agonisticamente, non sempre gli sono stati amici, ma che gli sono entrate subito nel sangue. Lui se n’era innamorato. E i grandi amori non si tradiscono. Mai! Ho avuto la fortuna di conoscerlo quando era al Sestriere a “gestire” la pista del Lago Losetta.

È stato un grande. Era un mito, uno di quelli che non vedi per anni ma che sai essere sempre presente. Aveva iniziato a correre nelle corse il salita e poi per un breve periodo in pista. Si fece subito notare perché nel 1966 conquistò il titolo Italiano Turismo nella classe 600 al volante di un’Abarth 595. Ma a rendere omaggio alla sua guida furono soprattutto i rally. Ho seguito le sue gesta fin da subito. L’ho visto intraversare la sua auto sulle strade del novarese al rally 999 Minuti. E avrei voluto esserci l’anno dopo al Rally Villa d’Este che si disputava sulle strade di casa sua, Lele era nato nel comasco, a Casnate con Bernate il 13 Aprile del 1945. Vinse la gara. Un trionfo! Ma il suo anno “buono” fu il 1972.

L’auto una 124 Abarth “rossa e gialla” al volante Raffaele “Lele “ Pinto alle note l’insuperabile Gino Macaluso. Mai dritti neppure nei rettilinei. E quell’anno il titolo di Campione Europeo Rally è il suo!  Grazie ai primi posti ottenuti in quella stagione, la coppia vince i Rally di Costa Brava, Hessen, Semperit,  Polonia, Jugoslavia e Mille Minuti. E grazie a questi risultati ottenuti nelle gare mitteleuropee Pinto- Macaluso conquistano anche la Mitropa Cup. Ma ventiquattro mesi dopo l’apoteosi! Con Arnaldo Bernacchini “Bernacca” per tutti gli appassionati, trionfa nel Rally del Portogallo, prova valida per il Campionato del Mondo. Lo stesso equipaggio due anni dopo, ma con tra le mani il volante e sotto il culo la Lancia Stratos. Tre anni dopo, nell’anno delle “gambe delle donne” il 77, sale al secondo posto del podio al Tour de Corse, e per due volte conquista il bronzo al Rally di Sanremo e al Portogallo. Sempre con la Stratos, nel suo palmarès – 21 podi in 62 gare disputate  – figurano le affermazioni nel Rally di San Martino di Castrozza e nella Coppa Liburna..

Il suo ultimo successo arriva al Rally di Monza del 1978, con Fabio Penariol a dettare le note nell’abitacolo, dove s’impone con la Ferrari 308, che ha contribuito a far crescere per il preparatore Michelotto. Ma quando Lele ha smesso l’attività agonistica non ha mai appeso la tuta ed il casco al chiodo, rimanendo all’interno della squadra corse del Gruppo sviluppando le vetture da competizione.

Tra i primi a rendere omaggio a Lele due grandi protagonisti del mondo rallistico tricolore, Miki Biasion e Gabriele Noberasco. Il due volte campione del Mondo Rally, da Bassano del Grappa, lo ha ricordato come “Un grande uomo e un grande campione che ha contribuito in modo determinante ai miei successi e a quelli della Lancia”. Dal ponente ligure Noberasco “Odeon” per gli appassionati, protagonista nel 2017 con la 124 Abarth all’85^ edizione del Rally di Montecarlo, lo ricorda così: “Ho visto Pinto al Rally di Sanremo, a metà degli anni ’80, arrivare al tornante di Rezzo a salire verso Andagna, pennellando in spazzolata con la Stratos tutto il raggio della curva. Un mito! E poi vi domandate perché Odeon è sempre di traverso…!!!.

Ciao Lele, sicuramente tra gli sterrati e le curve  che troverai in cielo continuerai a fare i tuoi famosi “pendoli” e solo Dio saprà come ci riesci!

3 commenti
  1. Emanuele Sanfront
    Emanuele Sanfront dice:

    CIAO LELE
    Ciao Campione, ciao amico mio, grazie per l’affetto e la sincera amicizia. Sentite condoglianze alla moglie Lalla e ai familiari.
    Con stima e tanta tristezza nel cuore.

  2. renato ronco
    renato ronco dice:

    Lele, grande come pilota e come uomo. Pinto era a volte burbero ma sempre sincero. Ha davvero contribuito alla storia dei Rally, non solo italiani.

  3. Pazielli
    Pazielli dice:

    Grazie Giorgio per il bellissimo ricordo di uno di quei piloti che hanno fatto la storia dei rally.

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