Appunti sul Rally di Montecarlo

Dal 1911, anno della sua prima edizione, è il  rally più famoso al mondo. Chi vince, ogni anno a gennaio, presentandosi a ritirare la coppa direttamente dalle mani di Sua Altezza Serenissima Principe di Monaco, entra nella storia, come avesse vinto il titolo mondiale. Tanto vale la vittoria in questa mitica gara, che è paragonabile soltanto al GP di F1, sempre nel Principato, alla 24h di Le Mans e alla 500 miglia di Indianapolis.

Quest’anno la 7ª vittoria conquistata (la 6ª consecutiva) dall’equipaggio Ogier-Ingrassia con la Citroen C3 WRC, offre alcuni spunti statistici.

Il pilota francese ha così eguagliato il record assoluto di vittorie, che apparteneva al suo compatriota Loeb, altro fenomeno, aggiungendo anche il record di 4 rally di Montecarlo vinti con 4 modelli di vetture diverse. Una fama che accompagnava il pilota tedesco Walter Röhrl, vincente su queste strade con la Fiat 131, la Opel Ascona 400, la Lancia 037 e l’Audi Quattro. Nella sua brillante carriera, il neo vincitore Sebastien Ogier, ha colto invece il successo con la Peugeot 207, la Wv Polo Wrc, la Ford Fiesta Wrc e ora con la Citroen C3.

Ad aggiungere gloria a questa vittoria un altro dato statistico importante, perché nell’anno del centenario della casa automobilistica francese è arrivata anche la 100ª vittoria nel mondiale rally. Un vero en plein sulla roulette di Montecarlo!

Non possiamo chiudere il capitolo dedicato a questa gara senza menzionare la presenza degli italiani, 21 erano gli equipaggi al via e soltanto 11 hanno visto il traguardo. Alla fine i più bravi sono stati Gamba-Arena in 17ª posizione assoluta, con la Ford Fiesta.

Se vi è presa la nostalgia per l’epoca indimenticabile delle vittorie Lancia con il “Drago” Munari e con Miki Biasion, una piccolissima consolazione può essere che adesso c’è un italiano a capo della squadra Hyundai. Il cuneese Andrea Adamo, che ha fatto le sue prime esperienze in Abarth. Portando alla vittoria la Fiat Punto, è diventato il team manager del reparto corse della casa coreana. In un’epoca di globalizzazione può essere una piccola soddisfazione, anche se non basta a mettere l’animo in pace dai rimpianti per quello che l’Italia rappresentava sulle strade de Principato.

3 commenti
  1. Enzo
    Enzo dice:

    Non me ne vogliate, ma non dimenticherei Piero Liatti e Fabrizia Pons quali vincitori nel 1997 con la Subaru

  2. renato ronco
    renato ronco dice:

    Un’analisi del “Monte” che diventa anche un’analisi del rallismo mondiale attuale… in cui mancano tanto nomi, piloti, auto e passioni italiane. Luca sei uno degli ultimi “mohicani” se continua così. E ti ammiro per la tua passione sempre verde.

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