Auto blu: ecco come si fanno cancellare le multe…

Mi considero da mezzo secolo un macinatore di chilometri – con una media molto cauta di 50 mila all’anno che fa un totale mal contato di due milioni e mezzo già accumulati – e da sempre in autostrada mi vedo sorpassare da vetture blu, ma anche di un grigio anonimo, con i lampeggianti accesi e medie da Gran Premio di F1.

Ogni volta provo ad immaginarmi il perché di tanta fretta e ammetto che un po’ scalpito perché spesso anch’io avrei fretta e non mi posso permettere di viaggiare a piede giù perché il codice della strada, perché il tutor, perché, perché… E mi dico che forse loro avranno motivi ben più seri dei miei.

Poi nei giorni scorsi leggo della polemica sui giornali riguardo le auto blu della Regione Emilia Romagna che si sono fatte cancellare le multe da un paio di prefetture e mi sono letto le motivazioni portate per la cancellazione.
Ne pesco qualcuna a caso, ma la ragione è sempre la stessa “impegni istituzionali”. Per esempio l’assessore al bilancio Emma Petitti ne ha prese ben tre per uno stesso viaggio tra la Riviera romagnola e Modena: “doveva partecipare a un incontro in università organizzato dalla Fondazione Marco Biagi”. Apperò.

Poi leggo che l’assessore all’agricoltura, Simona Caselli, correva oltre i 150 orari a Faenza per partecipare a una visita ai siti produttivi agroalimentari della zona su invito del sindaco di Brisighella. Leggo ancora dell’assessore alla Protezione Civile, Paola Gazzolo, che pescata a 159 all’ora si è giustificata sostenendo che era di ritorno, sottolineo di ritorno (!), da un incontro con gli amministratori locali della Valmarecchia per discutere di parchi.

Mi fermo qui perché non serve andare oltre. Io so che spesso ho appuntamenti almeno altrettanto importanti e mi devo organizzare per arrivare in tempo, so che c’è gente che magari freme perché vorrebbe arrivare in ospedale il più presto possibile perché hanno ricoverato un suo caro, so che per un intoppo sull’autostrada uno può essere in ritardo e rischia di perdere l’aereo. So, soprattutto, che comunque la multa arriverà e sarà salatissima, mentre nessuna giustificazione sarà accettata. Ecco, andate avanti voi, se volete…(viamazzocchi.quattroruote.it)

3 commenti
  1. Arturo Rizzoli
    Arturo Rizzoli dice:

    Nei ricordi di Cavicchi vorrei aggiungere un viaggio con lui, di ritorno da un evento motoristico, quando dovemmo vedere, allibiti, un agente che si sporgeva dal finestrino, forse infastidito dalla troppa vicinanza dell’auto guidata da Carlo, nei limiti del codice; sì, avete capito bene: l’agente si sporgeva dal finestrino, in più ci faceva pure vedere una mitraglietta con fare intimidatorio. Chissà com’era contento il politico scortato nel vedere tanto zelo?
    Arturo Rizzoli

  2. Marco Niero
    Marco Niero dice:

    Non può esserci alcuna forma di “Autorita” senza il buon esempio.
    Ogni forma di “Autorità” priva del buon esempio diviene sopruso.

  3. Giancarlo Perini
    Giancarlo Perini dice:

    Andate avanti voi? A scrivere cose che chi potrebbe cambiare le cose non leggerà? A scriverci addosso per dirci quanto è ingiusta (nel senso di non-egalité illuminista) questa Nazione o piuttosto andiamo avanti con una forma di protesta più forte e magari utile al cambiamento? Perché non avviamo buone pratiche di protesta civica nei confronti di chi ci amministra e diciamo: Adesso Basta (o questo lo posso scrivere in stampatello?). Si??? Allora ADESSO BASTA con limiti di velocità ingiustificati e agguati polizieschi da mille enti mangiasoldi.
    Un esempio: ci mettiamo in dieci lungo una strada scelta bene, ad andare a velocità prescritta (magari i 50 km/h) per vedere (e far vedere) l’effetto che fa? Giusto un’ipotesi. Altre idee sono ben accette. Ciao.

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