Auto elettriche: l’offerta adesso c’è. Ma le vendite?

La proposta di vetture elettriche, con anche la Vw ID.3 alle porte, è già piuttosto vasta e pure appetibile. Non ci sono più scuse: se queste auto dovranno essere il futuro o si schiodano dalla percentuale risibile di oggi oppure meglio non farsi illusioni: bisognerà aspettare ancora tanto.

In molti hanno considerato l’arrivo della nuova nata di Wolfsburg come il punto di svolta, ebbene ci siamo. L’offerta attuale muove dall’alto di gamma con Porsche, Jaguar, Audi, Bmw, Mercedes  e Tesla, attraversa ormai tutta la fascia media o medio-bassa, e arriva alle utilitarie. Tra le ultime protagoniste – e non a cifre stellari- si sono viste la Peugeot 208, la Fiat 500 e la Honda. Ma già esisteva una buona proposta dalle case coreane, mentre Nissan e Renault hanno occupato la scena da tempo. Insomma non si può dire che manchi il menù per chi vuole farsi tentare dalla nuova via alla mobilità.

Certo, esistono ancora molti problemi: la percorrenza ridotta (ma sempre meno ridotta…), la carenza di punti di ricarica nelle città e la presenza zero in autostrada, la difficoltà di ricaricare a casa, specie nei condomini dei centri storici perché la maggior potenza richieste dagli ultimi modelli cozza contro la difficoltà dei gestori di rete di portarla alle case. Però non si può dire che non ci sia una buona scelta, con molti costruttori che stanno già proponendo noleggi piuttosto vantaggiosi che si aggiungono agli aiuti statali.

La palla passa allora agli automobilisti e sarà bene non nascondersi dietro a un dito. Se le auto elettriche continueranno a faticare ad imporsi, significherà che l’appeal non è poi così alto; che quello che si sbandiera come il futuro prossimo è invece ben in là da venire. Soprattutto che l’ibrido ha fatto molta meno fatica a farsi largo seppure una ventina d’anni fa si trattasse di un sistema davvero ostico da spiegare.

Electric vehicle changing on street parking with graphical user interface, Future EV car concept

Si dirà: ma i numeri in percentuale saranno sempre bassi se si tiene conto che l’auto elettrica trova la sua ragion d’essere prima di tutto nei grandi centri urbani mentre l’Italia è un Paese lungo e stretto, tormentato da montagne e con città non troppo popolose, fatta eccezione per una ventina di località. Vero, ma se l’auto elettrica resterà un oggetto ad uso limitato farà davvero fatica a sostenersi. O la sua tecnologia attecchisce anche lontano dalle metropoli, oppure l’investimento esorbitante dei costruttori si rivelerà amaro.

Quindi occhi puntati sulle vetture ultime nate perché se non genereranno una svolta vedremo nubi nere all’orizzonte, e qualcuno potrebbe accorgersi di aver sbagliato  clamorosamente i propri conti anche se fosse stato costretto a farli così per abbassare la quota inquinante dell’intera gamma. (blog.quattroruote.it)

1 commento
  1. Mau
    Mau dice:

    L’offerta c’é_ per avere una Up aspetti mesi, per la ID3 o la FIAT ‘500 non sappiamo.
    Per caricare fuori casa è ancora un terno all’otto.

    Se poi vogliamo analizzare la convenienza il prezzo dell’energia alle colonnine è circa 2,5 volte maggiore a quello domestico (che non è certo esentasse)

    Concludo dicendo che sono felice di averne acquistata una e felicissimo di non aver mai avuto bisogno di colonnine.

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