Automotoretrò si terrà a fine aprile

Quest’anno Automotoretrò avrebbe doveva tenersi al Lingotto di Torino da giovedì 10 a domenica 13 febbraio, ritardato di quasi un paio di settimane rispetto alle edizioni precedenti. Ovviamente saltato nel 2021!

Non sarà così. La data è stata ulteriormente  ritardata e il Salone aprirà da giovedì 28 aprile al 1° maggio. Salvo altri imprevisti (e facendo gli scongiuri…).

Si ammirerà il motorismo storico: dalle auto, motociclette e scooter d’epoca, ai ricambi,  agli stand di annunci e promozioni di avvenimenti italiani. Come il sempre presente Raid dell’Etna (la manifestazione gode del patrocinio ASI) che porta in Sicilia partecipanti italiani e stranieri, in genere metà e metà come nelle passate edizioni, agli inizi arrivati anche da Brasile e Argentina, allora con auto spedite a Genova un mese prima su nave-containers (oggi si possono anche affittare in loco), poi da Giappone e Stati Uniti. Ai partecipanti gli organizzatori catanesi fanno visitare paesini dove impera il barocco, musei e sostare in stupende ville patrizie.

Per gli amanti di velocità e gare ad Automotoretrò c’è anche il “drifting”: sulla pista antistante il palazzo Oval ecco le “curve in traversata”, esibizioni su asfalto di vetture da gara che gli spettatori appassionati delle corse possono ammirare assiepandosi ai margini del circuito all’interno del Lingotto. Nei padiglioni centrali trovano invece posto modelli che hanno creato la storia dell’automobile o ne hanno fatto parte, senza dimenticare gli stand dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano) e quelli dell’ACI (Automobile Club d’Italia, in collaborazione con l’AC Torino).

Ci saranno poi mezzi con i quali si muoveva la Polizia di Stato – vetture e moto (confermato dall’Ispettore della Polizia di Torino, Franco Muccione, da sempre “curatore” dei veicoli della PS rimasti: in passato altri – purtroppo molti – partiti per il Museo romano) e anche quelli dell’Esercito. Presenti le Vespe e Lambrette. Tra gli stand, anche quelli di modelli che hanno attraversato gli anni aggiornandosi, rimodernati nella carrozzeria e/o nella meccanica: come il torinese Registro Autobianchi, con le sue A112 e A112 Abarth provviste di “cavalleria potenziata”, il ligure Fiat 500 Club Italia,  il Club Lancia Fulvia Coupé con la Fulvia 1,6 HF: ricordiamo che con lei, esattamente 50 anni fa al Rallye di Montecarlo 1972, con il numero 14 di gara, vinsero (con un aiutino dalla  neve sulle ultime PS) il mitico pilota veneto Sandro “Drago” Munari e il suo bravo navigatore milanese Mario Mannucci  “suonando” la più potente Porsche 911 con motore di 2,4 cm3 del francese Gérard Larrousse e la Datsun 240Z del finlandese Rauno Aaltonen in coppia con Jean Todt, poi conosciutissimo DS della Ferrari e, fino a poco tempo fa, presidente della FIA (Fédération Internationale Automobile).

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