Lo studio. La mobilità in pandemia è malata, ma non è mai stata meglio

Secondo un report di McKinsey, crisi e incertezza hanno stimolato gli investimenti in tecnologia e spinto elettrificazione, micromobilità e decarbonizzazione

Le industrie automobilistiche a livello globale sono state tra le più colpite durante la pandemia, ma il 2021 è stato un anno di slancio imprevisto per l’intero sistema sotto diversi punti di vista, e la mobilità ha recentemente raggiunto di nuovo i livelli pre-crisi in molte regioni del mondo. Lo sostiene l’indagine “Mobility’s rebound: an industry recovers, but where is it heading?” a cura di McKinsey& Company, che ha analizzato le principali tendenze in atto nel settore della mobilità, con particolare attenzione alle preferenze dei consumatori, le tecnologie, la regolamentazione e le prospettive per il 2022.

L’anno da poco archiviato è stato caratterizzato dall’incertezza, non solo per l’utente finale ma anche per le singole aziende, in primo luogo a causa della terribile crisi delle forniture. Inoltre, la sostenibilità e la decarbonizzazione dell’intera catena industriale hanno richiesto una revisione significativa dei processi e delle strutture produttive esistenti. Ma le difficoltà hanno stimolato il sistema: solo nei primi sei mesi del 2021, quasi 70 miliardi di dollari sono stati investiti in tecnologie di mobilità, il valore più alto di sempre e il doppio della somma investita nello stesso periodo del 2020. Anche le scelte dei consumatori hanno subito una rivoluzione: non è un caso che nel settembre scorso, l’auto più venduta in Europa sia stata per la prima volta ad alimentazione 100% elettrica. Inoltre i più giovani e innovativi marchi dell’automotive come Lucid, MG e Polestar hanno lanciato nuovi modelli, e altri come Rivian hanno puntato a importanti sbarchi in Borsa. Nel frattempo molti brand cinesi a due e quattro ruote (da NIO a Aiways, BYD, Dongfeng Motor, Great Wall Motor e SAIC Motor) sono entrati in Europa con i loro prodotti. Anche la mobilità aerea, nonostante il crollo dei passeggeri e il parziale blocco dei voli, ha visto un’impennata degli investimenti, pari a quasi 6 miliardi di dollari a fine ottobre 2021. Stessa tendenza per la micromobilità condivisa, che ha fatto registrare diverse acquisizioni per un totale di quasi 700 milioni di dollari.

Questo straordinario dinamismo, secondo gli analisti, dovrebbe proseguire anche nell’anno in corso grazie al consolidarsi dei cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, nelle tecnologie sul mercato e nelle azioni di regolamentazione in tutto il mondo. Secondo le previsioni, i veicoli elettrici guadagneranno quote di mercato ancora maggiori in Cina, Europa e Stati Uniti, superando le vendite di veicoli a motorizzazione tradizionale in molte aree. I consumatori si adatteranno alla nuova tecnologia, ma chiederanno anche una migliore integrazione dei veicoli elettrici nell’ecosistema della mobilità, soprattutto quando si tratta di sistemi di ricarica senza soluzione di continuità. Per quanto riguarda la tecnologia, il 2022 sarà un periodo decisivo per lo sviluppo della guida autonoma di livello 3. Nella mobilità elettrica, ci saranno probabilmente passi promettenti nella chimica delle batterie, e quindi nelle prestazioni. Allo stesso tempo, l’uso delle materie prime sarà ulteriormente ridotto al minimo, rispondendo sia alla scarsità della catena di approvvigionamento sia alle sempre più diffuse preoccupazioni ambientali.

A livello di regolamentazione, gli impegni sul clima lanciati a Glasgow rimodelleranno l’agenda del business globale. Per le imprese, queste condizioni creeranno l’opportunità di innovare e di guidare l’azione coordinata dei partner dell’industria, dei fornitori di capitale e dei politici. In risposta, sempre più città si spingeranno avanti con ambiziosi piani locali di decarbonizzazione e mobilità futura. Parallelamente la crescita delle nuove tecnologie, dei modelli di business e delle opportunità stimolerà un maggior numero di accordi industriali su larga scala tra gli attori chiave lungo la catena del valore. I nuovi trend della mobilità influenzeranno fortemente anche l’offerta delle compagnie assicurative, che stanno già sviluppando nuove tipologie di polizze, legate all’analisi comportamentale e dei dati di guida, o calcolate in base ai chilometri percorsi. In prospettiva, saranno sempre più diffusi i prodotti assicurativi dedicati alla mobilità multimodale, cioè legati alla persona indistintamente dal mezzo di trasporto utilizzato e allargata a più mezzi – bike, monopattino elettrico, scooter, auto – sia privati sia in sharing.

Tornando ai dati della ricerca di McKinsey, emerge che il 51% degli intervistati globali intende viaggiare meno di quanto facesse prima della pandemia. Tuttavia, la mobilità sta aumentando gradualmente e a ritmi diversi in alcune aree, con la ripresa più rapida negli Stati Uniti. L’uso regolare del trasporto pubblico è ripartito in modo significativo rispetto alla fine del 2020, e anche le modalità di trasporto condivise (specialmente i servizi di micromobilità) sono ora al di sopra dei livelli pre Covid-19.

La tendenza verso l’elettrificazione, la condivisione dei mezzi e la micromobilità continueranno a crescere insieme ai piani di decarbonizzazione delle città. (avvenire.it)

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