AUTOPROMOTEC, la fiera degli autoriparatori tutta da scoprire

Vedere l’auto da un altro punto di vista, quello di tutto ciò che serve per ripararla, può aiutare a comprendere meglio l’evoluzione di quello che rimane uno degli oggetti più sofisticati prodotti dalla moderna industria.

Lontano dai saloni “patinati” si scopre “l’altra faccia della luna”, quella dove lavorano soprattutto i tanti titolari di officine meccaniche indipendenti. Un mondo che si è dovuto adeguare alla crescente complessità dell’automobile, ormai imbevuta di elettronica e accessori: un’escalation iniziata tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90. Iniezioni elettroniche, sonde lambda, ABS, airbag, ESP: da quel periodo il peso (anche fisico) dell’informatica a bordo è sempre stato crescente.

Un mondo che richiede ormai grandi capacità e ottime attrezzature, visibile in quella che è stata la 28a edizione di Autopromotec, la biennale internazionale delle attrezzature e dell’ aftermarket automobilistico, che si è svolta lo scorso fine settimana a Bologna. L’evento ha riunito l’intero settore dell’assistenza ai veicoli: cinque giorni all’insegna dell’evoluzione del mercato, dell’innovazione tecnologica, della specializzazione e della formazione professionale.

Una fiera a cadenza biennale, nata nel 1965, che rappresenta lo stato dell’arte per quanto riguarda tutto quello che serve per riparare e fare le manutenzioni di una moderna automobile. Tantissime le imprese protagoniste di questo mondo, nate grazie all’ingegno di tanti imprenditori italiani. Tante storie, che vanno da quella della lombarda OMMA (che produce utensili dal 1933), fino ad arrivare a quelle più tecnologiche come la TEXA, azienda veneta che produce strumenti di diagnosi per accedere alle varie centraline dell’auto (ma che a Bologna ha presentato anche il prototipo di un innovativo motore elettrico). Tra questi due estremi ci sono altre imprese, come l’emiliana SELVA, che revisiona impianti sterzanti dal 1973: il caso di quest’ultima è significativo perché oltre alla competenza meccanica ha dovuto aggiungere quella elettronica. Tanti servosterzo sono ormai elettrici e questo ha comportato un ulteriore adeguamento per quanto riguarda l’abilità nel rigenerare un componente così delicato. Un indotto del post vendita, quello di queste aziende, molto importante in termini di numeri e fatturato.

Meccanica e carrozzeria sono due settori ben distinti nella fiera, che comprende anche tutti quei componenti (come ad esempio i cablaggi elettrici) che comunque talvolta necessitano di essere sostituti. Proprio sulla sostituzione occorre fare un ragionamento, traendo spunto da quanto reso possibile da alcune aziende viste ad Autopromotec: perché sostituire un componente se si può rigenerare? Talvolta, soprattutto per le vetture più anziane, non c’è più disponibilità del pezzo o i costi dei ricambi sono troppo elevati. In Olanda ad esempio c’è un’azienda in grado di revisionare centraline ABS e quadri strumenti di vetture degli anni’90. Una possibilità ben intercettata dalle officine indipendenti, dove tanti meccanici (anche se ormai sarebbe meglio dire meccatronici) lavorano duramente ogni giorno su vetture di tutti i marchi.

 

 

 

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