BrasilGp: pasticcio Rosso #Ferrari. Due bambini all’autoscontro

L’autoscontro Ferrari colora di Rosso il Gran Premio del Brasile dominato da Max Verstappen e da una Red Bull davvero sorprendente, al limite del sospetto. Patatrac Rosso.

Figuraccia in mondovisione in coda a una giornata in cui la Ferrari non era mai stata in lotta per la vittoria. Vettel e Leclerc si sono eliminati a vicenda a pochi giri dalla fine mentre stavano lottando per la quarta posizione in gara, il terzo posto in campionato, non per la vittoria.

“Così non va”, ha detto Binotto. “Devono capire che ognuno di loro avrà una parte di colpa. Non era necessario quest’incidente”. Vettel e Leclerc si sono comportati come due bambini all’autoscontro. Assurdo.

Avevano gomme fresche, non avevano ordini di scuderia. Sono finiti fuori tra gomme scoppiate, scintille, parolacce in mondovisione oscurate dai vip della regia. “Che diavolo ha fatto!” Prima lo dice Vettel, poi lo urla Leclerc. Il resto sono parole censurate.

La formula dei due galli nel pollaio Ferrari deflagra clamorosamente alla penultima gara di una stagione dove in palio c’era al massimo la supremazia interna. Figuratevi che cosa potrebbe succedere il giorno in cui la Ferrari potrà lottare per il campionato del Mondo. Il danno oggi è lieve, costa un quarto e un quinto posto, ma è enorme in prospettiva.

La coppia Ferrari che futuro ha? Vettel e Leclerc potranno continuare a correre spalla a spalla con in mente il bene supremo della Scuderia? Toccherà a Mattia Binotto, fin qui bravissimo a tenere calmi i suoi ragazzacci dopo le scintille di Monza, riportare la pace. Ci riuscirà? Oggi è impossibile dirlo. Certo Binotto non dovrebbe essere lasciato solo: in un caso così servirebbe un intervento duro e inequivocabile di chi la Ferrari la possiede e la presiede.

Ma la domanda è soprattuto una: di chi è stata la colpa? Vettel era quarto, si era fatto sorprendere come un pivello da Albon alla ripartenza dopo la Safety Car (per il ritiro di Bottas con il motore in fumo) aveva gomme meno fresche, Leclerc (che non scordiamo partiva 14°) lo ha pressato e lo ha passato, ma il duello non è finito, è proseguito ruota a ruota con Seb che ha corretto con lo sterzo la traiettoria verso Leclerc. Non per colpirlo. Solo per far capire che era ancora lì.

Impatto. Saltano due gomme. Saltano i nervi. Salta la pace che resistere artificialmente. Leclerc non dà la colpa a Vettel ed è sicuro che una cosa così non capiterà più: “Siamo maturi per sapere che il nostro rapporto non ne risentirà”. Vettel non si prende messia responsabilità: “Pensavo di essere passato… stavo andando dritto in rettilineo”. La colpa è di tutti e due, indubbiamente. Tanta foga tra compagni non va bene. Troppo testosterone in pista. Sembrava che ognuno volesse dimostrare di averlo più grosso dell’altro.

Risultato? Figuraccia Ferrari. No ragazzi, così non va. (topspeed.blog)

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