Che cosa è successo ad Automotoretrò ?

A distanza di quasi 2 anni dall’ultima edizione del 2020 – saltata per Covid quella dell’anno scorso – giovedì scorso Automotoretrò ha riaperto i battenti al Lingotto di Torino, dopo essere stato presentato nello splendido cortile del Consiglio della Regione Piemonte, nel centralissimo palazzo Lascaris, a due passi da piazza San Carlo:”Il salotto di Torino”

La presentazione a giornalisti e TV ha avuto luogo il giorno prima, ricevendo gli ospiti con alcune vetture schierate nel cortile: tra le quali una Fiat 2800 decapottabile nera “presidenziale” del 1929, la quale pare abbia ospitato sia il re, sia Mussolini. Tra le altre 5-6 vetture che la affiancavano c’erano anche una Lancia Stratos HF (sulla portiera il nome della brava rallista milanese Anna  Cambiaghi) e una bella Lancia Delta Integrale Evo (con i colori azzurro rosso e blu del Martini Racing), l’ultima serie di quelle che hanno fatto vincere alla Lancia ben 5 Campionati del Mondo Rally Costruttori, dal 1987 al 1991.

Automotoretrò ha poi riaperto i battenti il giorno dopo, giovedì 28 aprile scorso, con un’aggiunta rispetto agli anni precedenti, aggiunta intitolata “Sarà una rivoluzione”: non solo auto e motociclette storiche: uno spazio è stato dedicato a 10 auto e ad alcune motociclette di un periodo che va dal secondo dopoguerra alle soglie del terzo millennio, tutte “scovate” e messe in mostra per il loro carattere pionieristico e la capacità di interpretare lo spirito dei tempi.

Come la britannica Land Rover, nata su telai e carrozzerie di epoca postbellica e trasformatasi in auto tuttofare, il “Bulli” della Volkswagen, pullmino per uno stile di vita alternativa e libera (ci si potevano montare delle cuccette), la nostra Panda, pratica “city car” apparsa nel 1980, mentre a Torino si svolgeva (o si era appena svolta) la severa protesta dei quadri della Fiat impegnati nella “marcia dei 40.000”. E, per finire, la Trabant (tutt’altro che accattivante, anzi piuttosto bruttina), macchina della DDR e dell’Est (dopo la caduta del Muro di Berlino, si era trasformata in indimenticabile modello di un mondo che non esisteva più.

Oggi la moglie del famoso rallista Sandro Munari e quella del suo scomparso navigatore – il milanese Mannucci – hanno festeggiato i 50 anni dalla vittoria di Munari-Mannucci al Rally di Montecarlo, ottenuta con una Fulvia Coupé 1600 HF esposta nello stand Heritage, curato da Roberto

Come sempre non potevano mancare i mezzi della Polizia (come ad esempio l’Alfa Romeo Giulia), tenute come gioielli grazie anche all’interessamento dell’ispettore Franco Muccione, che già si occupava anche di mezzi più rari – come la Pantera su Alfa Romeo 1900 TI Super – poi trasferita a Roma, nel museo della PS). E’ tornata anche la pista per il “drifting” – le curve in derapata sulle 4 ruote – proprio di fronte all’Oval del Lingotto, dove si esibiranno piloti da rally. Numerose le manifestazioni collaterali, come quella dell’Automobile Club Torino (presente anche il presidente nazionale Angelo Sticchi Damiani) e dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano che ha sede a Torino, con il suo presidente Alberto Scuro e i vari consiglieri. Senza dimenticare lo stand del Raid dell’Etna, stupenda manifestazione siciliana che avrà luogo verso metà settembre. Da ricordare anche la presenza del direttore del mensile Sicilia Motori, Dario Pennica: la sua rivista compie i suoi primi 40 anni.

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