Che fine ha fatto il CX ?

Ve lo siete mai chiesti?
Per anni, a partire degli anni ‘80, o giù di lì, ad ogni presentazione di una nuova auto ci veniva decantato il coefficiente aerodinamico: il mitico CX. Uno zero virgola zero uno in meno era annunciato come una conquista, relativamente ai consumi ed alle prestazioni.
E le auto avevano tutte frontali affusolati, senza mascherine identificative o quasi, con fari rastremati e spesso troppo piccoli, prese d’aria piatte e basse, spesso sotto il paraurti.
Le auto non avevano praticamente più nessuna personalità. Quasi tutte uniformate, omologate, sacrificate al mito del CX. Almeno, così ci spiegavano fior di tecnici e di PR della varie case. Ed anche di designer che erano costretti a limitare la propria fantasia, a sacrificarla sull’altare del CX. Anzi, ce ne decantavano anche le qualità.
Poi, ad un certo punto – e sarà interessante andare a scoprire chi lo ha fatto per primo, quale Casa, quale designer, quale modello – si è invertita la tendenza.
Ed allora abbiamo incominciato a rivedere auto con frontale forte, poi sempre più massiccio, addirittura maestoso, qualcuno ultimamente anche sovrabbondante. In certi casi sembra di essere tornati ai tempi di auto monumentali per impatto visivo.
Non facciamo nomi di marche o modelli: vi lasciamo verificare su di un qualunque listino di una rivista e controllare le foto per rendersene conto. O basta osservare il traffico in strada.
A mio avviso molte auto ci hanno guadagnato in estetica: più personalità, più stilemi identificativi, più aggressività che sono andate di pari passo con l’aumento delle dimensioni esterne.
Con tanti saluti al CX. Dimenticato? Inutile? Superato?
Mah! Allora perché per quasi vent’anni ci è stata propinata la religione del CX?
E’ pur vero che nel frattempo c’è stato un notevole progresso nel rendimento dei motori che forse rende meno impellente il ricorso a quelle linee rastremate. Se sono così efficaci, allora se accoppiate alle nuove motorizzazioni quali vantaggi potremmo ottenere? Potrebbero andare a beneficio della riduzione dell’inquinamento? Ma ora come ora quest’ultimo è davvero un problema reale? Qui però sconfiniamo in un altro tema: quello della

1 commento
  1. GiuTro
    GiuTro dice:

    Preferivo di gran lunga quando negli spot TV ti dicevano qualche dato tecnico della macchina, piuttosto che adesso dove fanno pubblicità all’ennesimo aiuto alla guida.
    Il cx rimane importante allora come adesso, considerando come influisce sui consumi e di conseguenza sulle emissioni CO2.
    Sinceramente, ritengo che i designer di adesso siano molto più legati nella loro creatività di quanto lo fossero i loro colleghi in passato, i quali, a mio modesto parere, sapevano meglio conciliare estetica e requisiti aerodinamici.
    Prendiamo una tipologia di auto in cui l’aspetto esteriore deve colpire al pari delle prestazioni: le supercar. Ritengo che siano invecchiate molto meglio quelle degli anni ’90 rispetto alle successive degli ultimi dieci anni.

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