Ferdinand Piech e la moglie Ursula si dimettono da tutte le cariche occupate in Volkswagen

Hannover (Germania) – Lo scontro di potere al vertice di Volkswagen è finito con le dimissioni di chi l’aveva avviato, e cioè del nipote del fondatore di Porsche, Ferdinand Piech, non solo dalla presidenza del Consiglio di Sorveglianza del gruppo ma anche da tutte le altre cariche che occupava nell’ambito di Volkswagen AG. Assieme a lui, ha rimesso il mandato anche la moglie Ursula. In teoria, è una vittoria del Ceo Martin Winterkorn, sostenuto a spada tratta dai sindacati il cui rappresentante, Berthold Huber assumerà la presidenza ad interim in attesa dell’elezione del suo successore che, a quanto pare, non ci sarebbe troppa fretta di nominare, almeno stando alle parole del presidente delal Bassa Sassonia, Stephan Weil.

Piech ha pagato soprattutto il metodo con cui aveva deciso di liquidare pubblicamente il top manager del gruppo, grazie al quale il costruttore di Wolfsburg ha raddoppiato il fatturato e superato i 10 milioni di veicoli venduti. Nella sostanza, che finora è stata lasciata alle ipotesi (il mercato americano, la scarsa redditività del marchio VW, la mancata offensiva sull’elettrico e sulle nuove tecnologie), lo schieramento che si è opposto al 78enne Piech non assunto posizioni chiare. Piech resta uno dei grandi e influenti azionisti e non è da escludere che la sua uscita di scena possa essere stata anche “contrattata”. In ogni caso, pare che il passo indietro si arrivato dopo il tentativo di Piech – evidentemente fallito – di ricucire una maggioranza con il resto della famiglia (le due dinastie, i Piech ed i Porsche, controllano il 52% dei diritti di voto) per votare ancora prima dell’assemblea degli azionisti in calendario il 5 maggio il successore di Winterkorn.

Notizia tratta da ASAPRESS.NET

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