Finalmente approvata in Senato la riforma per l’unificazione di PRA e Motorizzazione, era ora…ma non abbiate fretta!
Capita di rado, ma questa volta abbiamo una bella notizia per gli automobilisti. Il Senato infatti, ha approvato proprio in questi giorni la legge sulla riforma per la semplificazione della pubblica amministrazione, elaborata dall’algida ministra Marianna Madia, che quindi diventa legge. All’interno di detta legge, tra le tante norme c’è anche quella che obbliga (finalmente!) la creazione di un unico archivio per veicoli e l’emissione di un unico documento di circolazione che contenga sia i dati tecnici, oggi inseriti nella carta di circolazione gestito dall’archivio della Motorizzazione, che i dati giuridici, come possesso, ipoteche ecc. riportati dal certificato di proprietà, a cura dell’archivio del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) gestito direttamente dall’ACI. C’è da notare che anche ‘sta volta il nostro Paese detiene un record burocratico…negativo, tanto per cambiare: l’Italia, infatti, è l’unico stato al mondo dove i documenti dell’auto sono due (certificato di proprietà e carta di circolazione) e in più gestiti da Enti completamente diversi che non si amano molto.
Pensate che a rigor di logica, grazie a questa nostra bella Europa unita, dovremmo già avere da tempo un unico Registro continentale, ma non tocchiamo questo tasto!
Beh allora, almeno in Italia, ce l’abbiamo fatta con la nuova legge sulla semplificazione!
Sì, anzi..quasi, anzi…vedremo. Già, perché questo unico documento di circolazione veda la luce occorrerà attendere ancora un po’, perché la riforma prevede che entro 18 mesi il governo emani uno o più decreti legislativi di attuazione…con calma, senza fretta!
Il tutto, in base all’art.1 della nuova legge, imperniato sulla riduzione dei costi, per “realizzare significativi risparmi di spesa per l’utenza”. Oggi, oltre alle altre imposte (Imposta provinciale di trascrizione proporzionale ai Kilowatt di potenza del motore e imposte di bollo varie) si pagano, fra tutto il resto, 27 euro di emolumenti PRA e 28.56 euro alla Motorizzazione per aggiornare la proprietà nei due archivi. La riforma deve cancellare almeno uno dei due costi
I due enti pubblici, quindi, Pubblico registro automobilistico, gestito dall’Automobile Club d’Italia (ente parastatale) e Motorizzazione civile che fa capo al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dovranno – così recita la norma – rendere possibile “il collegamento e l’interoperabilità dei dati detenuti dalle diverse strutture, riorganizzando, anche mediante eventuale accorpamento, le funzioni svolte dagli uffici del Pubblico registro automobilistico e dalla Direzione generale per la motorizzazione del Ministero”.
E adesso, che ce l’abbiamo quasi fatta, dobbiamo avere paura che, come al solito, si scateni “una guerra per bande” per la difesa dei propri interessi e tutto si blocchi, se poi nei prossimi 18 mesi cade il Governo a causa dei soliti interessi politici di qualche parte, si ripartirà nuovamente da zero: “…e io pago, e io pago”!
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