Giornali automotive, conviene ancora stamparli ?

A vacanze da poco finite, butto un sasso nello stagno e mi faccio questa domanda: ma i giornali automobilistici li legge ancora qualcuno?

Con l’approccio da “sociologo dell’ombrellone” quest’estate ho osservato con attenzione che cosa la gente leggesse in spiaggia, intenta a rosolarsi al sole. Accanto alle classiche Settimane Enigmistiche e ai giornali di gossip, non ho notato nessuno che sfogliasse giornali auto e mentre molti erano quelli alle prese con l’immancabile smartphone, tablet, e laptop.

Io che in questo momento sto scrivendo su un blog, sono iscritto a innumerevoli siti web o blog automobilistici che con la puntualità di un esattore di Equitalia mi mandano gli alert sugli aggiornamenti, accedo con frequenza settimanale ai siti web delle più importanti testate italiane ed estere; mi chiedo quanti di noi addetti ai lavori, si saranno fatti la stessa domanda.

Per quanto tempo ancora reggeranno i costi di redazione, stampa e distribuzione periodici che oggi vendono in quantità omeopatiche? Per quanto tempo riusciranno a mantenersi con gli introiti della pubblicità tabellare o di quella subliminale?

Lancio questa provocazione e attendo i vostri commenti. Ora vi lascio perché devo correre in edicola a comprare Quattroruote di settembre, in attesa di Ruoteclassiche, Top Gear ecc. ecc.

6 commenti
  1. Paolo
    Paolo dice:

    Curioso si parla di giornali che chiudono e nessuno fa autocritica. Ad esempio Gian Luca per chi parla: un sito, un quotidiano o un periodico? A chi si riferiscono questi numeri? Boh

  2. rino drogo
    rino drogo dice:

    Vedo che il mio contributo di fine agosto qualche cosa ha smosso . Sicuramente, come dice Gian Luca la qualità in questo caso premia, e Quattroruote difende egregiamente la propria leadership. Ma i lettori invecchiano e così come è cambiato il modo di ascoltare la musica, così cambierà il modo di leggere i giornali e questi non si stamperanno probabilmente più, ma esisteranno principalmente sul web.
    Spero però, per me e per l’amico Renato, che questo avvenga non prima del gennaio 2039 quando secondo i miei calcoli dovrebbe uscire il numero 1000 di Quattroruote e io vorrei fare cifra tonda.

  3. Gian Luca Pellegrini
    Gian Luca Pellegrini dice:

    Tranquillizzo tutti, e soprattutto l’amico Rino: di consumatori che comprano i giornali di auto ce ne sono tanti.3,2 milioni, per esempio, sono i nostri lettori; ai quali si aggiungono i 3,5 utenti unici mensili del sito web. Sicuramente è in atto un processo di razionalizzazione analogo a quello vissuto da tanti altri comparti (industria dell’auto compresa); ma chi gode di stima e credibilità, innervate da sostanziosi investimenti per essere e rimanere indipendenti, prosegue spedito per la propria strada.

  4. Renato Ronco
    Renato Ronco dice:

    Brutta realta’ caro Rino quella che hai analizzato con freddezza e che credo faccia tremare i polsi a tanti colleghi, compresi quelli di Quattroruote. Perché quando non ci saranno più quelli come te e come me che hanno tutti i numeri collezionati dal mitico primo numero 1 con la Giulietta ( quella vera) in copertina, non so quali tirature si ritroveranno anche loro. E’ una situazione triste che fa il paio con la diminuzione dell’interesse per l’automobile come elemento quasi affettivo, specialmente tra i giovani. E non mi sembra che blog e siti possano suscitare le stesse passioni e lo stesso rapporto tra fruitori e giornalisti, o presunti tali. Va comunque detto che non tutta la categoria era o e’ così
    Inaffidabile come tu denunci. Il problema e’ più grande, epocale e sociale con conseguenza che minacciano di essere enormi. Chi pagherà per esempio le pensoni a quelli che ci arriveranno o che ci sono già arrivati se non ci saranno piu

  5. Paolo
    Paolo dice:

    La risposta è nei fatti. Le testate di auto chiuduno e chiuderanno sempre di più. Ma anche i blog e i siti andranno presto verso una irreversibile crisi. Un tempo chi cercava l’auto nuova si rivolgeva ai giornali (Quattroruote prima e poi alVolante) per vedere cosa il mercato offrisse. Per avere prezzi, dati tecmici e vedere le foto. I giudizi degli articoli un di più: tanto si è sempre pensato che non fossero veri ma edulcorati ad hoc. Poi è arivato internet e già i siti dei costruttori assolvono e assolveranno sempre meglio queste necessità. E persino con maggiore trasparenza, rispetto al sospetto che sempre aleggia sui media, cartacei o digitali. Quindi che lenta morte sia, ma non si tratta di un omicidio, ma di suicidio perpetuato da almento tre generazioni di giornalisti che non hanno mai preso posizione. E quando qualcuno lo fece finì nel sangue… Automobilismo docet: l’autore degli articoli che osavano criticare la Fiat è stato defenestrato… e alla fine è scomparso. Poi più nulla…. cardiogramma precompilato con cartelle stampa, presentazioni e lauti pasti…C’est la vie

    Un ex lettore di giornali

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