Diario di un mese caldo: guanti, grandi capi e mercato

L’Ospite di Autologia: Tommaso Tommasi.

Un mese caldo, quello di agosto. Entrare in un’auto non solo utilitaria che è stata sotto al sole per qualche ora era una vera tortura. Un accessorio prezioso, non previsto dai soloni del marketing è un bel paio di guanti. Avrete provato anche voi il brivido (definizione chiaramente incongrua) di posare le vostre mani sul volante o sul comando del cambio manuale. Ed è in momenti come quelli che vi chiedete come mai i mitici progettisti degli interni delle automobili non abbiano preso in seria considerazione una dotazione di serie più utile di molte di quelle che (cfr. recente ricerca JD Power) una abbondante fetta degli automobilisti non usa e non userà mai. E viene subito in mente che dalle astronavi andate fin sulla luna ed oltre l’industria dell’auto ha preso a piene mani, dimenticando che di certo si potevano ereditare anche quei materiali adatti a proteggere dal sole rovente gli astronauti. Siamo ignoranti in materia di tecnologie anticalore, ma di certo chi progetta automobili non ha tenuto nella giusta considerazione che le loro creature vengono usate anche da chi ha la fortuna di vivere in Paesi dove l’estate fa caldo. E così ecco che i guanti per poter toccare zone roventi dell’abitacolo diventano un accessorio molto più utile di tanti inutili gadget (spesso a pagamento) che ormai farciscono anche inutilmente le auto di oggi.
E andiamo in tutt’altra parte del mondo dell’auto, per evidenziare come il concetto dell’uomo solo al comando non è una definizione che si attaglia solo al mondo della politica e a quello del ciclismo. Sergio Marchionne, già “megacapo” supremo di FCA ora è candidato a diventare anche CEO della Ferrari. Pare che avesse scoperto di avere qualche ora alla settimana libera, malgrado i pesanti impegni derivanti dalla necessità di guidare quella corazzata chiamata Fiat Chrysler Automobiles che lo porta, come una pallina da ping pong, a saltare in continuazione dall’Europa agli Stati Uniti. E come se non bastasse, Berlusconi lo ha indicato come l’uomo giusto (in alternativa a Draghi) per guidare il governo del nostro Paese. Ecco, a Marchionne questa gli mancava ancora.
Per continuare con gli effetti di un agosto speciale, la grande crisi della Cina si va ad aggiungere a quella già in atto da tempo della Russia e del Brasile.  Tre delle quattro gambe del BRIC,  insomma, stanno cedendo o comunque stanno mettendo in agitazione i big delle grandi Case auto mondiali e c’è già chi corre ai ripari con export, riduzione produttiva, taglio dei posti di lavoro. E ora l’auto guarda con sempre maggiore interesse (oltre all’Europa in evidente ripresa)  ai mercati ASEAN, altro acronimo che sta ad indicare quei mercati una volta considerati di seconda o terza fascia come Thailandia, Indonesia, Malesia, Filippine, Vietnam. E’ vero, anche da quelle parti non è che vada tutto bene (cumulativamente -8% alla fine del primo semestre) ma i segnali di luglio per Cina, (-7,2%), Russia (-27,5%) e Brasile (-22,8% insieme con Argentina) sono negativi e da quelle parti le cadute della domanda sono molto rovinose.
Uno sguardo, infine, al mercato di casa nostra: in agosto alcune Case in Italia hanno spinto sull’acceleratore con significative campagne pubblicitarie (Ford, Renault, Toyota, Lexus & C.) puntando a raccogliere clienti con vetture già disponibili in concessionaria. Tenuto conto che se da una parte ci sono molte vetture sui piazzali, è anche vero che i modelli più richiesti raramente sono disponibili in pronta consegna, come ha detto alla stampa con grande trasparenza qualche numero uno, facendo venire i brividi agli uomini della Comunicazione e del Marketing.
Vedremo se al tirar delle somme delle vendite di agosto e di settembre (diamo il tempo ai Dealer di effettuare le consegne) gli investimenti pubblicitari  nel mese dedicato alle ferie hanno portato ossigeno nelle casse delle Reti e delle Case. Intanto, in agosto con un mercato cresciuto del 10,6% Ford ha fatto +21,9%, Toyota è salita del 26,6%, ma Lexus (-30,6%) e Renault (-10,8%) hanno fatto assai peggio del mercato. Vedremo al tirar delle somme a fine settembre, comunque.

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