Il blog dell’auto per chi la guida, chi ci lavora e chi la racconta
Quando qualche mese fa, dopo 35 anni ho lasciato il “mitico” Ufficio Stampa Fiat, mi sono improvvisamente trovato in una situazione completamente nuova, e mi sono chiesto “che cosa posso fare ora, come posso utilizzare il patrimonio di conoscenza che ho accumulato in questo lungo periodo ?”
Certo, quasi subito ho iniziato a collaborare con alcune prestigiose testate motoristiche ma, pur soddisfatto di questa mia nuova attività, scrivere un articolo ogni tanto mi sembrava non fosse sufficiente per cercare di contribuire a recuperare la tanto vituperata immagine dell’automobile.
Inoltre, c’era un altro aspetto per il quale provavo un certo fastidio, anche come PR che lavorava dall’altra parte della “barricata”. Non ho mai accettato che mancasse una vera unità tra persone che svolgono la stessa attività, che fanno lo stesso mestiere, magari da anni. Mi trovavo di fronte a gruppi divisi che non dialogavano, quando in realtà la mancanza di unità risulta essere un danno per tutta la categoria che, invece unita, potrebbe avere maggior prestigio nei confronti delle istituzioni e senz’altro essere più credibile per i lettori. In realtà è sempre mancato un vero e proprio luogo d’incontro.
Da questi ragionamenti ecco l’idea! Realizzare un blog – com’è tanto di moda! – diverso da tutti gli altri. Ho pensato a un blog di gruppo, collettivo. Un blog sull’automobile certo, ma con particolare attenzione per chi la guida (quindi tutti gli automobilisti), per chi ci lavora (cioè tutti quelli che si guadagnano da vivere nel mondo dell’auto) e soprattutto, per chi la racconta (quindi tutti coloro che scrivono di auto).
Una volta chiari in mente questi concetti, ho cominciato a pensare alla struttura del “nostro” blog, che volevo molto semplice e di facile utilizzo. Niente pop up ad effetto, poche categorie di notizie che permettano di trovare facilmente quella che interessa, una grafica piacevole, ma allo stesso tempo essenziale.
E così, pian piano, ecco che ha preso corpo la mia idea: diverse sezioni, ognuna con un obiettivo semplice, chiaro e definito. A sinistra un’ampia colonna in cui è possibile leggere le ultime notizie o commenti sui prodotti e sul mondo dell’auto, nonché condividere i migliori articoli di diverse testate. A destra, lo spazio più importante, quello destinato alle più prestigiose firme giornalistiche automotive, ma non solo, che desiderano condividere a livello personale, come in un antologia, storie, notizie, commenti o idee che riguardino la loro conoscenza automobilistica (prodotto, sport, economia, heritage…), o discutere collettivamente un tema di attualità di interesse comune. Nella parte bassa, invece, c’è un’area di servizio molto utile a chi lavora nel settore, grazie ai Feed è possibile trovare in tempo reale i comunicati stampa delle varie Case e gli articoli pubblicati dalle varie testate automotive.
Insomma, un blog che ha l’obiettivo di avvicinare tutte le persone che vivono nel mondo dell’auto, per trovare percorsi comuni, da un lato utili agli addetti ai lavori, dall’altro lato interessanti e intriganti anche per chi vive l’auto solo come passione.
A questo punto mancava ancora un dettaglio non da poco, che avrebbe caratterizzato e accompagnato per sempre tutti i contenuti del blog: il nome. Nome che avrebbe dovuto rappresentare in pieno queste caratteristiche, che avrebbe dovuto essere facile da ricordare, che trasmettesse immediatamente un’emozione.
Autologia è un’espressione linguistica il cui significato è una caratteristica attribuibile all’espressione stessa. E gioca, nel nostro caso, su l’unione di due parole: Auto (che sta per Automobile) e Logia (che, derivato dal greco, significa: discutere, raccontare)
Autologia.net è una promessa. Una promessa che sarà mantenuta con il contributo di tutti: qui si troverà il meglio del giornalismo dedicato all’automobile e alla sua grande storia. Qui ci sarà veramente da scrivere e soprattutto ci sarà da leggere.
Alfio Manganaro
Chapeau Alfio!!
Approssimativo, inaffidabile e fuori dal mondo. Così appare William (Hugh Grant) nel meraviglioso film Notting Hill quando si finge inviato della rivista “Cavalli e Segugi” per intervistare la famosa attrice Anna Scott (Julia Roberts). Una rivista inventata di sana pianta dal finto giornalista per arrivare a parlare con la sua amata. Da qui un’improbabile serie di domande alla star: “Avevate mai pensato di usare più cavalli?” chiede William.
“Beh, ci avrebbe fatto piacere, ma era difficile, ovviamente, visto che siamo nello spazio” risponde Anna.
Colpo di tosse, imbarazzo. Poi, parlando del prossimo film William attacca ancora: “Ci saranno dei cavalli? O segugi? Sa, i nostri lettori sono egualmente interessati a entrambe le specie…”.
E Anna gelida: “L’azione si svolge in un sottomarino…”.
“Cavalli e Segugi” insomma è un po’ il simbolo della realtà quotidiana nel mondo dell’automobile dove, incredibilmente molto più spesso di quanto si possa immaginare, l’approssimazione regna sovrana. Parliamo delle più grandi aziende del mondo che muovono fatturati enormi, eppure… Eppure alla fine “Cavalli e Segugi” impera perché spesso le più basilari “regole del gioco” sono ignorate: ci sono “pierre” che non conoscono nulla del lavoro di noi giornalisti, presidenti che alle presentazioni ti leggono una scheda tecnica, addetti stampa degli addetti stampa… Una follia. Si potrebbe andare avanti all’infinito…
Per fortuna, però, in questo mondo di “Cavalli e segugi” – dove spesso il lancio stampa si trasforma in una specie di “Gruppo vacanze Piemonte” – ci sono delle eccezioni. Una delle più belle si chiama Alfio Manganaro. Profondo conoscitore della storia dell’auto, del funzionamento della “macchina editoriale” di tutti i giornali, siti e riviste d’Italia. Ma anche dei rapporti – complicatissimi! – di forza che ci sono dentro le case automobilistiche e negli uffici stampa di mezzo mondo, Alfio ha accumulato negli anni un’esperienza straordinaria.
E se a tutto questo aggiungiamo che è anche un’eccellente scrittore, il quadro è fatto: uno così, una volta andato in pensione, doveva secondo me dare sfogo a tutta la sua immensa forza giornalistica. Confesso che dopo la sua uscita dal “Gruppo” l’ho spronato con forza ad aprire un suo blog. Ora che l’ha fatto sono felice: tutti noi “addetti al settore” ora abbiamo uno straordinario strumento di lavoro in più: il blog di Alfio Manganaro. Wow! Mi dispiace solo che lui lo abbia voluto subito affossare – forse per una sua innata indole di modestia – chiedendomi qualche riga da pubblicare. Vabbé, il suo blog si saprà riprendere anche da questo. E poi, si sa, sul web tutto scorre…
Vincenzo Borgomeo
@VikyBorgomeo