Il cappio dell’Europa al collo dell’industria dell’auto

Gira di qua, gira di là, frequentando il mondo dell’automobile se ne sentono tante. In un momento in cui l’elettrificazione dei veicoli sembra un processo irrinunciabile e assolutamente incontrovertibile, stupisce però sentire queste parole da parte del responsabile di un marchio automobilistico: “…attualmente solo il 17/18% dell’energia elettrica disponibile proviene da fonti rinnovabili”.  Questa è davvero una bella perla, da aggiungere a una lunga collana che solo i parlamentari europei sembrano ignorare. Ci vedessero solo un po’ meglio infatti capirebbero facilmente, tanto per cominciare, che nella lotta alla produzione di CO2 non serve a niente usare elettricità ricavata dalla combustione fossile.

Forse non sono solamente ciechi se non prendono in considerazione che, secondo quanto da loro stessi dichiarato, i trasporti incidono solo per il 20% delle emissioni di CO2 nel vecchio continente. Detto da loro, sottolineiamo, aggiungendo che il pacchetto completo comprende, oltre alle auto, i camion, i bus e poi aerei e navi, ben noti per essere i veicoli meno rispettosi dell’ambiente. Secondo i dati dellIntergovernmental Pan on Climate Change (IPCC), i mezzi da trasporto sono responsabili solo per il 14% delle emissioni di gas serra. Quindi ben al di sotto di quanto generato in percentuale dall’industria (25%), dalla produzione di elettricità e calore (21%) e persino dall’agricoltura.

Anche prendendo per buono il dato della Comunità Europea, a questo punto vale davvero la pena di chiedersi se serviranno a molto le draconiane misure prese in tema di automobili da parte del parlamento di Bruxelles. Come noto, pena salatissime multe, i costruttori di automobili dovranno abbassare dal 2021 la media delle emissioni di CO2 al valore di 95 grammi/km. Non solo: nel 2030 questo limite scenderà a 59 grammi/km passando per una prima riduzione intermedia di 80 grammi/km nel 2025.

Questi numeri dicono che non c’è alternativa all’elettrificazione, con una preferenza finale per le auto completamente elettriche anche su quelle ibride di qualunque tipo. Le conseguenze, che troppi continuano a ignorare, sono molte e non del tutto positive, come qualcuno ha già sottolineato anche in questo sito. Partendo dal principio, è da verificare quanta CO2 si emette in fase di produzione di un’auto elettrica. Consideriamo poi la devastazione delle miniere di litio, la necessità di sestuplicare la presenza di rame sui veicoli, il riciclo delle batterie esauste. Le conseguenze sociali ed economiche dell’elettrificazione delle auto rischiano poi di essere devastanti, in primo luogo perché sono i cinesi ad avere il monopolio delle batterie. Sarà poi inevitabile la perdita forse anche di milioni di posti di lavoro legati alla produzione di componenti tradizionali, iniziando dai motori. Per finire: chi davvero potrà permettersi di acquistare vetture elettriche che, oggi come oggi, sono in listino a partire da almeno 35/40.000 euro?

Al tirar delle somme, per ridurre di due terzi le emissioni di CO2 del 15% dei responsabili della loro produzione (ed è da verificare che questo accada davvero), la Comunità Europea non ha il minimo indugio nell’introdurre normative che stringono un cappio mortale forse non solo al collo dell’industria dell’auto. Se alle prossime elezioni avranno successo quelli che vengono definiti con disprezzo come “sovranisti”, qualcuno forse dovrà aprire gli occhi e chiedersi perché.

3 commenti
  1. Mau
    Mau dice:

    Le automobili sono prese come capro espiatorio = Vero.
    E’ fondamentale aumentare la quota di energia elettrica prodotta da rinnovabili = Vero
    La maggior parte delle emissioni sono alla produzione = FALSO
    Le elettriche durano molto di più delle endotermiche quindi con gli EV ridurremmo anche le emissioni in fase di produzione. (la mia ha 20 anni)

    Le automobili sono un capro espiatorio….
    Vediamo girare SUV da 2 Tonnellate con a bordo una persona.
    Vediamo veicoli da 400cavalli
    Vediamo gente cambiare auto ogni 3 anni per il solo gusto di mettere il culo su una poltrona che puzza di plastica nuova….
    E’ ovvio che così si attirino tutte le ire!!

    CMQ NON E’ VERO che si guardi solo alle automobili…
    Mai sentito parlare di cerrificati verdi e limiti che le industrie devono rispettare?
    Non avete visto le nuove normative sulle navi?

    C’è solo l’aviazione che la sta facendo vergognosamente franca!

  2. Leonardo Libero
    Leonardo Libero dice:

    Articolo che condivido in pieno; ed in particolare sull’ipotesi che gli euroburocrati no n siano solamente ciechi (si stima che i lobbysti in azione a Bruxelles siano ben 30.000). Essi infatti continuano a (far finta di) ritenere che i maggiori danni al Clima li procurino le emissioni di CO2 per km di un veicolo, e non la sua produzione; che ne fa emettere decine di migliaia di volte di più .

  3. carlo sidoli
    carlo sidoli dice:

    Nel dettaglio, con l’attuale mix di produzione dell’energia elettrica (poco meno del 20% da “rinnovabili”) l’auto elettrica inquina meno di quella con motore a combustione interna, stante lo scarso rendimento dei cicli Otto e Diesel. Una centrale termoelettrica produce energia elettrica con rendimenti del 50 – 60%, che poi “passano alle ruote” tramite un motore elettrico che ha rendimento attorno al 90%. Risultato indubbiamente superiore al rendimento delle delle automobili “tradizionali” (30% o pressapoco). Le auto elettriche richiedono materiali “preziosi” (“terre rare”) e rame (riciclabile) ma i catalizzatori delle emissioni dei gas di scarico non sono da meno (cerio, eccetera).

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