Come riporta Automotivenews.com, a più di quattro anni dall’ultima edizione, il Mondial de l’Auto di Parigi torna per la sua 89ª edizione, in programma a Porte de Versailles dal 17 al 23 ottobre

Si tratta sicuramente di una buona notizia per tutto il settore dell’auto, che segna il ritorno alla normalità dopo anni di rinvii e cancellazioni delle principali manifestazioni fieristiche, ma l’elenco dei produttori presenti si scontra con il più ben nutrito elenco di marchi assenti, che fanno di questo Salone un evento alle prese con ridimensionamenti e riorganizzazioni da parte dei giganti dell’industria automobilistica. Spinti dai noti problemi della carenza dei microchip, della crisi energetica, degli approvvigionamenti e della situazione geopolitica a livello globale, nonché dai cospicui investimenti effettuati per la transizione ecologica, la razionalizzazione dei costi e la conseguente riduzione degli eventi a cui intervenire sta infatti portando i produttori a mancare anche i più classici e storici Saloni.

Per offrire comunque un evento degno di nota, gli organizzatori del Salone di Parigi hanno aggiornato la formula della classica fiera integrando novità quali ad esempio l’attività di test dei veicoli in un ampio spazio esterno, aperto anche di sera. Inoltre, quest’anno per la prima volta al Mondial si unisce Equip Auto, l’evento dedicato al post-vendita e ai servizi per la mobilità connessa.

Ovvia la presenza tra “gli aderenti” di un ampio schieramento dei marchi francesi, in primis il gruppo Renault al completo (Renault, Alpine, Dacia, Mobilize e Hyvia), oltre ai brand transalpini di Stellantis, DS Automobiles e Peugeot, con la sola eccezione di Citroën e il debuttante produttore Hopium. Nutrita anche la presenza di marchi asiatici, cinesi in particolare. Tra questi la vietnamita VinFast, Seres, BYD, Great Wall con i brand ORA e WEY. Ci saranno inoltre le statunitensi Jeep, che porterà al debutto il suo primo BEV, e Fisker con il SUV Ocean. Tra i nuovi brand, la svizzera Microlino e NamX, che presenta il SUV a idrogeno disegnato da Pininfarina che ha la particolarità dei serbatoi di gas rimovibili.

Tra i grandi assenti l’industria tedesca al completo, oltre a Ford, Toyota e i gruppi Hyundai e Jaguar Land Rover. Alcuni di questi hanno deciso da tempo che i tradizionali Saloni dell’auto non sono più al passo con i tempi e non meritano i forti investimenti necessari per allestire stand sempre più accattivanti. Inoltre la crisi dei microchip che rallenta o blocca le produzioni e che un dirigente Ford ha ben spiegato a Le Monde: «In queste condizioni non è molto entusiasmante esporre veicoli il cui portafoglio ordini è stracolmo e per i quali i tempi di attesa possono essere molto lunghi». Unica eccezione Mercedes-Benz, che non sarà presente in veste ufficiale all’interno del Mondial, bensì esporrà al Museo Rodin nelle stesse giornate dell’evento la EQE SUV (anche in versione AMG) in anteprima mondiale. A livello di piccoli costruttori e tuner va inoltre segnalata la presenza al Salone di molti giovani brand francesi e di sei vetture di altrettanti produttori esposte da A.C.A.P.S., l’associazione francese dei costruttori di auto in piccola serie. Da ricordare infine la presenza in forza della banca francese Crédit Agricole, che insieme a FCA Bank, Leasys Rent, Agilauto e Sofinco Auto, in uno stand di 500 mq esporrà alcuni dei modelli di punta delle diverse offerte in leasing e noleggio.

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