INNOVAZIONE – Norvegia a zero emissioni entro il 2025, ma il resto dell’Europa è pronto?

La Norvegia si prepara a entrare nella storia come il primo Paese al mondo a vendere esclusivamente veicoli a zero emissioni – elettrici o alimentati a idrogeno – entro la fine del 2025. Sebbene ciò non significhi che le auto alimentate a combustibili fossili spariranno improvvisamente dalle strade, segna una svolta decisiva verso la loro progressiva obsolescenza.

Immaginate un mondo dove benzina e diesel sono solo un ricordo del passato: un passo audace verso un futuro più verde. La Norvegia è straordinariamente vicina a realizzare questo obiettivo: nel 2024, le auto completamente elettriche rappresentavano l’88,9% di tutte le nuove immatricolazioni. Questa percentuale si avvicina ogni anno di più all’ambizioso traguardo del 100%, con una piccola parte riservata ai veicoli a idrogeno.

 Quando è il petrolio a finanziare la mobilità elettrica

Se la Norvegia riuscirà a raggiungere l’obiettivo, ridefinirà ciò che è possibile nella transizione verde. Ma il modello norvegese è replicabile altrove? Nel resto d’Europa, la penetrazione delle auto elettriche è ancora lontana da questi numeri. La Danimarca, seconda nella classifica globale, supera appena il 50% delle vendite di veicoli elettrici, mentre in molte altre nazioni europee la quota è sotto il 30. L’Italia, per esempio, si attesta ben al di sotto della media europea, con una quota di mercato che fatica a decollare.

A rendere unica la Norvegia è un mix di politiche lungimiranti, atteggiamenti culturali favorevoli e un’ampia disponibilità di veicoli elettrici, che hanno permesso alla nazione di emergere come leader globale. Tuttavia, il fattore decisivo sono i sussidi: in Norvegia comprare un’auto elettrica non è solo una scelta ecologica, ma soprattutto economica. Generosi incentivi, esenzioni fiscali e altre agevolazioni rendono i veicoli elettrici più accessibili rispetto alle auto tradizionali. Paradossalmente, è il settore petrolifero norvegese a finanziare questa rivoluzione verde, con i proventi del petrolio e del gas reinvestiti in politiche ambientali.

L’Italia elettrica, dove i SUV la fanno da padroni

In Italia la diffusione delle auto elettriche è frenata da una combinazione di fattori: carenza di infrastrutture di ricarica, costi iniziali elevati e una rete di incentivi che appare insufficiente rispetto a modelli come quello norvegese. Inoltre, l’offerta di veicoli elettrici nel nostro Paese è spesso orientata verso modelli di fascia alta, escludendo di fatto una larga parte della popolazione.

Uno studio pubblicato su The Conversation sottolinea l’importanza di rendere i veicoli elettrici accessibili a tutte le fasce di reddito: sembra banale, ma evidentemente non è così. In Irlanda i sussidi tendono a favorire le famiglie più abbienti, lasciando indietro quelle a basso reddito, che spesso continuano a utilizzare veicoli a combustibili fossili più economici. L’Italia rischia di incorrere nello stesso problema, aggravando ulteriormente le disuguaglianze sociali.

Un altro aspetto cruciale riguarda le dimensioni dei veicoli. In Norvegia, tra i dieci modelli a zero emissioni più venduti nel 2024, non figura alcuna auto di piccole dimensioni. La crescente popolarità dei SUV, anche in versione elettrica, pone sfide ambientali: veicoli più grandi richiedono maggiori risorse, sono meno efficienti e generano più particolato a causa dell’usura degli pneumatici.

Quando arriverà la vera svolta green?

In Italia, incentivare la produzione e l’acquisto di auto elettriche più piccole e accessibili potrebbe essere la chiave per accelerare la transizione ecologica. Questi veicoli non solo consumano meno risorse, ma sono anche più sicuri per pedoni e ciclisti, contribuendo a un modello di mobilità più inclusivo.

La transizione verso un sistema di trasporti sostenibile non può limitarsi alla sostituzione di auto a combustibili fossili con veicoli elettrici. È necessario ridurre il numero complessivo di automobili in circolazione, potenziando il trasporto pubblico, promuovendo la mobilità condivisa e incentivando forme di trasporto attivo come il ciclismo e la camminata.

Per l’Italia e l’Europa, l’esempio della Norvegia offre preziose lezioni. Se vogliamo davvero raggiungere gli obiettivi climatici per la sopravvivenza del pianeta, è necessario un approccio integrato che includa sussidi mirati, politiche di inclusione sociale e un cambiamento culturale verso modelli di mobilità più sostenibili. La strada è ancora lunga, ma con le giuste scelte politiche l’Europa potrebbe seguire le orme della Norvegia verso un futuro più verde.

Anche se per la Norvegia il traguardo del 100% di auto green è davvero vicino mentre l’Italia sembra ancora impegnata a cercare una presa per ricaricare il cellulare. Nel frattempo, consoliamoci: almeno i nostri SUV continuano a dominare le strade… e a occupare due posti nei parcheggi.

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