La critica di Senofane: Lancia Ypsilon “30 anni”

In questi giorni Senofane è contento. E visto che il suo passatempo preferito è andare alla ricerca di spot pubblicitari da “criticare” (nel bene e nel male), per renderlo felice è sufficiente che, fra un film e l’altro, fra un talk show e una telenovela, passi almeno una pubblicità che lo colpisca, che attiri la sua attenzione, rispetto al piattume imperante. Lo abbiamo già scritto  pochi giorni fa: si tratta oramai di una rarità. Gli spot sono sempre più frequentemente filmati a basso costo, senza protagonisti, con musiche tutt’altro che memorabili e caratterizzati solo da “una macchina per strada che va…”.
E invece?
Nelle scorse settimane é passato uno spot dedicato al trentesimo compleanno della Lancia Ypsilon. Sarà l’ambientazione nella Magna Grecia pugliese di Fasano e dintorni, ma finalmente abbiamo visto una pubblicità con

  1. un tipo di consumatore ben identificato (le donne),
  2. una storia semplice ma accattivante e
  3. una regia di livello.

E Senofane, questa volta, ha tirato fuori dalla tunica qualche buon voto. Finalmente!
Lo spot racconta del ritorno nella terra natia di una  donna bellissima (forse un pelo troppo, a voler andare per il sottile, un po’ troppo “modella”) e del paese che si infiamma per festeggiarla.

Il parrucchiere interrompe un taglio, il prete smette di celebrare una cerimonia di matrimonio, le sartine abbandonano le loro macchine da cucire, tutto il paese si nasconde ai lati della piazza principale per accogliere l’arrivo della Ypsilon e veder scendere dalla macchina la ragazza che, colpita dall’effetto sorpresa, si emoziona e accenna un “happy birthday”.

Bravo Ago Panini, il regista dello spot. Agostino, regista cinematografico e di videoclip, scrittore, non è nuovo a girare spot per il marchio Lancia. Ha iniziato nella seconda metà degli anni Duemila con gli spot per il lancio della Ypsilon di allora che vedeva protagonista Stefano Gabbana, per poi proseguire con gli spot dedicati a Lancia Musa con protagonista Carla Bruni fino ad arrivare ad oggi, attraverso molte belle creatività sempre di Armando Testa, dirigendo lo spot di cui stiamo parlando.

Il casting é di ottimo livello (e non è frequente negli spot), le riprese della vettura sono semplici ma efficaci, la fotografia ha uno stile “cinematografico”. Il regista si muove a suo agio fra sceneggiatura, acting e presentazione della macchina.

Vogliamo fare le pulci? Lo stile un po’seppiato delle prime scene pare un po’ scontato e, come si diceva all’inizio, una modella più mediterranea sarebbe risultata più credibile. Ma sono dettagli, in confronto a un panorama pubblicitario appiattito verso il basso di qualitá.

Per una volta il criticone è soddisfatto.

Concept idea: 8

Storytelling/Narrazione:  9

Scenografia: 8

Recitazione: 8

Regia: 9

Product benefit: 7

4 commenti
  1. Maurizio Spagnulo
    Maurizio Spagnulo dice:

    Rispondo ora a Renato. Sono riuscito a trovare due spot su tre, non avevo mai visto nessuno dei due e questo dimostra che con la polverizzazione dei mezzi video che c’è oggi, è veramente difficile guadagnare visibilità a meno di non spendere in acquisto spazi “euro pesanti”.
    . come dicevo non conosco (o non ricordo) il primo spot ma quello che dici è incredibile. Devo dire che le case di produzione di spot difficilmente fanno errori di questa gravità ma, evidentemente…
    In ogni caso pollice verso.
    . Il secondo spot cui fai riferimento è per la nuova Toyota Verso. Non si tratta sicuramente di un comportamento educativo. La scena potrebbe anche essere “giustificata” se lo spot fosse pieno di ironia e simpatia, così come probabilmente gli autori avevano intenzione di produrla. Ma invece lo spot è terribile, parla di una vettura adatta anche a genitori “super-cattivi”. qui il pollice è super-verso!
    . il terzo spot, invece mi sento di giustificarlo. Si tratta chiaramente di uno spot internazionale (ne potrai trovare due versioni, uno con la guida sinistra e uno con la guida destra, con le immagini ribaltate), per cui l’Head Quarter ha probabilmente comprato i diritti della musica a livello internazionale senza sapere che in Italia viene utilizzato da Lucia Annunziata. Devo anche dire che non penso che l’abbinamento (per quei pochi che se ne accorgeranno) dia un’influenza “politica” allo spot. Tieni conto che si tratta di un brano molto famoso tratto dalla colonna sonora di Kill Bill di Tarantino. Lo spot non è nemmeno male, ha un’idea dietro (la strada che non finisce mai in stile “Escheriano”). Per me pollice su!

  2. Maurizio Spagnulo
    Maurizio Spagnulo dice:

    Per rispondere a Renato mi prendo un po’ di tempo per riuscire ad individuare gli spot a cui fa riferimento.
    Come Senofane tende a ripetere fino alla nausea, la maggior parte degli spot sono talmente ripetitivi che é difficilissimo identificarli. Andrò quindi a cercarli su youtube per riuscire a commentarli con cognizione di causa.
    Comincio quindi a rispondere a Mister X. Caro anonimo, sono d’accordo con te su quasi tutto.
    Lo spot E’ un po’ in stile D&G, ma d’ora in avanti mostrare un paesino del Sud sarà per sempre D&G?
    È un po’ retorico con “Ciao ciao bambina”, ma quanti spot oggi riprendono canzoni degli anni 50/60 in contrasto con immagini contemporanee?
    É rappresentativo del Sud stereotipato, ma tu sei mai stato nei paesini del meridione italiano che sono ancora proprio cosi?
    È poco rappresentativo dello stile un po’ glitterato di Lancia, ma, proprio per questa ragione, il marchio torinese dovrebbe rimanere ingabbiato sempre nello stesso stile? Ritengo a questo proposito che anzi, sia giunto il momento di abbandonare le immagini delle scale con le modelle in abito lungo e i flash dei fotografi che per troppo tempo hanno caratterizzato le storie Lancia!
    Infine È vero che Senofane é stato coinvolto personalmente nelle storie Lancia, ma questo é avvenuto nel passato, e poi… quando ce vo’ ce vo’: lo spot è bello, ben realizzato, sicuramente pefettibile, ma é uno dei pochissimi spot che la gente ha notato negli ultimi tempi. E non è poco!

  3. Mister X
    Mister X dice:

    Bello!
    Anche se molto “Dolce&Gabbana!
    Anche se molto retoricamente banale con “Ciao Ciao bambina”!
    Anche se è rappresentato il falso Sud Italia stereotipato per gli stranieri!
    Anche se questo contesto non centra niente con lo stile Lancia!
    Anche se Senofane è troppo coinvolto personalmente!
    Bello!

  4. Renato Ronco
    Renato Ronco dice:

    Mi piace l’dea di valutare gli spot dell’auto. Ed a questo proposito mi piacerebbe conoscere la tua opinione su tre recenti spot. Il primo è di Toyota che si dilunga nell’esaltare le qualità per famiglia dell’auto ( che si vede poco e non ricordo neppure con certezza quale sia) ma si nota benissimo che il guidatore pone le mani sul volante nella peggiore delle pose: le due mai in alto sul volante al centro! Pericoloso! Ogni istruttore di guida sicura la boccerebbe, tanto più che quel protagonista ha una responsabilità della famiglia.
    La seconda è ancora di Toyota e si riferisce alla Auris (e c’è ancora una famiglia) : nel corso dello spot il padre sgrida il bimbo passeggero sul sedile posteriore perchè mangia il gelato in auto mentre suito dopo la madre glie lo concede: il peggiore insegnamento educativo per un figlio, con i genitori che gli impongono comportamenti contrastanti. Qualunque psicologo griderebbe vendetta.
    Infine la Honda che per accompagnare la nuova CRV ( al di là del brevissimo tratto di strada percorsa in un tornante in campo largo) utilizza come colonna sonora un brano ( fischiato) che corrisponde esattamente alla sigla della trasmisione ” in mezz’ora” su Rai tre di Lucia Annunziata. Scelta discutibile perchè molto caratterizzata e tutto sommato politicizzata. Non credo favorisca l’interesse.
    Ma è possibile che nessun responsabile marketing non si accorga mai di importanti dettagli?

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