La mia Mille Miglia

Nel 2005 partecipai alla Mille Miglia che si percorreva lungo l’itinerario storico, da Brescia a Brescia, a bordo di una Chrysler Saratoga del 1951. Chrysler allora faceva parte del gruppo Mercedes, che mi propose di guidare la Saratoga insieme a un dirigente americano del gruppo, Joe Eberhardt.

Avventura emozionante sia per il percorso sia per …le peculiarità della vettura. Ruote a raggi alte più di un metro, pneumatici di larghezza di poco superiori a quelle di un motorino moderno, un volante largo come il timone di un grosso motoscafo e con una precisione molto, molto approssimativa. Per non parlare dei fari che di notte illuminavano non più di una ventina di metri davanti.

Prendere confidenza con questa vettura è stato difficile, anche perché dopo la partenza alle 8 di sera da Brescia il percorso puntava a Ostiglia e di qui a Ferrara, prima tappa. Insomma praticamente al buio…La mattina dopo partenza alle 9,37 per tappa Ferrara-Roma, e subito la paura: incrociare i Tir   in senso contrario, guidando una vettura con quello sterzo, era una scommessa.

Ma poi ci si abitua, e sulla Futa è stato persino divertente perché la Saratoga tirava e, nelle curve anche strette, le ruote anteriori non facevano scherzi. Quando passa Stirling Moss con la Mercedes SLR “722” lo senti dal rombo alle spalle e poi schizzava via.

Alla sera si arriva a Roma, al parcheggio Panorama di via Aurelia. Poco tempo per dormire, l’indomani c’è la tappa finale, da Roma a Brescia. Partenza alle 7,37, e via a risalire l’Italia, passando gli Appennini, ancora dalla Futa.

Da Bologna fino a Brescia lo spettacolo è assicurato dalle migliaia di persone che affollano l’itinerario, soprattutto lungo la via Emilia fino a Modena; d’altronde è inevitabile, è una straordinaria carovana di auto storiche, e una sosta è prevista in viale dei Martiri della Libertà di Modena, dove un museo rende omaggio al grande mantovano (di Casteldario) Tazio Nuvolari.

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